REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno III n° 9 SETTEMBRE 2007 IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Graffiti: sono Arte o no?
Partita a Milano una contraddittoria campagna di “pulizia dei muri”, ma che problematiche solleva?
Di Serena Bertogliatti


È di questi giorni la notizia di cronaca milanese che parla dell’ennesimo rigurgito di crociate contro i graffiti.
La storia è vecchia è semplice: il muro è bene pubblico, la serranda è pubblica e privata, il graffito è abusivo. La legge è dalla parte del muro che dovrebbe rimanere intonso, ma le bombolette vengono svuotate di nascosto, furtivamente, all’erta e di fretta: i graffiti sbocciano da un giorno all’altro, colorando la grigia metropoli.

IVAN -Noi che si rema contro la notte - Milano,2003

Ma il graffito non è solo un disegno, e non è la scadente realizzazione a farlo additare come male da eliminare: il graffito è uno Status. L’immagine di una stazione i cui muri sono coperti da questa forma di street art è un’immagine che richiama decadenza, irrisolti problemi da periferia urbana.

Street Art, Sweet Art è il titolo di una mostra della primavera scorsa che si è tenuta al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, e curata dall’assessore alla cultura: Vittorio Sgarbi.
La sede espositiva del PAC viene messa in mano alle stesse persone che fino a quel momento hanno ‘vandalizzato’ la patria Milano, e che con quest’occasione cambiano di status: da ‘teppista’ ad ‘artista’ sulla scena ufficiale. Qual è il senso culturale? Ufficializzare, anche in Italia, la Street Art, riconoscendone il valore artistico e sociale, e distinguendo i prodotti di valore culturale e artistico dalle semplici ‘scritte’ realizzate con una bomboletta. Come fare? Avvalendosi della critica, che è giudice oltre che promotrice.

Mr.WanyUes London bus, 2006  Londra spray su Bus

L’intento era quello di salvare questa forma d’arte, ponendola in uno spazio protetto, ed evitando che venga cancellata da un imbianchino pagato dal Comune.
Esattamente quello di cui si parla in questi giorni.
Il mettere un graffito in uno spazio protetto e non ‘all’aria aperta’, alla vista di chiunque, crea un paradosso: la street art non sta nei padiglioni, ma in strada.
Tenacemente persistente, non facendosi intimorire dalle minacce della legge, si contrappone all’arte ufficiale, quella che oggi è una nicchia chiusa in locali riservati ad ‘addetti ai lavori’ e critici d’arte, sconosciuta ai più.
La street art, concettualmente, riporta l’arte tra la gente, la rende pubblica e quindi di tutti, diventa simbolo di una libera comunicazione non solo tra singoli individui, ma tra singolo individuo e contesto in cui vive senza il bisogno di avere permessi e uno spazio riservato e ben delimitato per poterlo fare.

Pao Cocomero , 2003 vernice spray su paracarro 50 x 50 x 50 cm

Il paradosso di metterla in uno spazio espositivo salva il prodotto è vero, ma non il movimento. Ed eccoci di nuovo qui a discutere sul fatto se sia arte o meno, se ci debba essere – nel caso venga considerata tale – tolleranza nei confronti di quello che è, alla fin fine, un reato.

Cosa vogliamo che sia, l’arte, oggi?
Il prodotto di una nicchia – perché tale è rispetto a grandi mostri come cinema e televisione – avvalorato dalle sentenze dei critici, oppure un prodotto pubblico e gratuito, realizzato per gli occhi di chiunque?
Ovviamente non è possibile permettere semplicemente a una persona di imporre il proprio disegno su un muro che non gli appartiene. Esistono proprietà privata e pubblica, ed è in parte sulla proprietà privata che si basa la nostra società.
Ciò nonostante, se è possibile ricavare degli spazi pubblici che siano ben visibili da chiunque per mettervi dei cartelloni pubblicitari, non è da considerarsi impossibile l’uso di quegli stessi spazi a favore di graffiti.
È forse una pubblicità più gradevole per l’occhio rispetto a un graffito?
No, è solo pagata meglio.


Si Ringrazia il PAC – MILANO che ha autorizzato il riutilizzo delle immagini per la stampa fornitici in occasione della mostra STREET ART, SWEET ART Dalla cultura hip hop alla generazione “pop up” (per non parlar del Leonka) tenuta  a Milano dal 7 Marzo al 8 Aprile 2007



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