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Genomica umana o animale?

L’epoca dei Minotauri

Aperta in Inghilterra la ricerca che potrebbe portare ad una svolta senza precedenti nella storia della medicina, quanti rischi in questo!

Di Marina Minasola

Chi non ha mai sognato o immaginato almeno una volta nella vita animali mitologici come il Minotauro, le arpie o i centauri? Ora tutti i nostri sogni, o meglio incubi, potranno divenire realtà. Ciò è quanto sostenuto dalle maggiori associazioni pro-life che si battono da innumerevoli anni contro la procreazione assistita, la clonazione, la sperimentazione sugli embrioni e che oggi possono aggiungere alla protesta la creazione di “embrioni chimera”.

Questa nuova strada, nell’ambito della genetica, è stata resa ufficiale il 05/09/2007 da fonti della Human Fertilisation and Embryology Authority (HFEA) inglese, ma era già stata preannunziata il 17/05/2007 dal ministro della salute Caroline Flint emettendo un progetto di legge per la sperimentazione terapeutica sugli embrioni.
In realtà non si tratta di vere e proprie chimere, ovvero di entità vitali generate dalla fecondazione di un ovulo umano con sperma animale o viceversa, ma di embrioni che dovranno rispondere ai severissimi standard imposti dal Ministero della Salute inglese.
Tre sono dunque i profili a cui può corrispondere l’embrione chimera:
1. Embrione chimera propriamente detto, ottenuto iniettando cellule animali entro un embrione umano;
2. Embrione transgenico, ottenuto iniettando DNA animale entro un embrione umano;
3. Embrione cibrido, ottenuto trapiantando il nucleo di una cellula umana fecondata entro il citoplasma di una cellula animale.

Di questi tre profili solo l’ultimo non prevede la commistione di materiale genetico umano con materiale genetico di animale (attualmente si punta soprattutto su bovini e conigli), ed è infatti quello meglio accettato dall’opinione pubblica inglese e l’unico, a tutt’oggi, consentito (sugli altri due il governo inglese sarà costretto a pronunciarsi entro la fine dell’anno).

Gli indirizzi di sperimentazione sono stati divisi fra il King's College di Londra, ove si sperimenterà sul morbo di Parkinson e sulla malattia di Alzheimer, e l’istituto di genetica umana dell’Università di Newcastle, ove invece gli embrioni saranno usati nella cura del diabete e della paralisi spinale. In realtà questi progetti partono con più di nove mesi di ritardo rispetto a quanto precedentemente programmato; erano infatti stati bloccati nel Dicembre del 2006 dalle proteste delle associazioni pro-life stesse.
Queste hanno infatti posto davanti al governo inglese il problema della creazione e della sopravvivenza di questi animali mitologici, senza tenere però sufficientemente conto del buon senso delle autorità stesse, che basandosi sulle delibere della commissione Warnock circa la dignità dell’embrione e la sperimentazione in vitro, hanno imposto il limite dei 14 giorni prima dell’obbligo della completa e definitiva distruzione dell’ibrido. La Warnock ha infatti posto la parola fine, almeno in ambito legislativo, alla controversa questione sull’origine dell’individuo, approvando il concetto di pre-embrione e della necessità dello sviluppo dell’abbozzo del sistema nervoso per poter realmente definire l’ammasso di cellule come uomo.

Le reazioni del mondo scientifico sono state come minimo euforiche; il professor John Burn direttore dell’istituto di genetica umana dell’Università di Newcastle afferma: "Sono contento di sapere che il buon senso ha prevalso”. Ed anche in Italia non si sono fatti attendere i commenti: la direttrice del Laboratorio di cellule staminali dell'università di Milano, Elena Cattaneo, ha voluto sottolineare come questa sperimentazione "apre nuove prospettive sulla possibilità di studiare alcune malattie neurodegenerative" e ancor di più che "esperimenti come questi sono leciti e legittimi in Italia in base alla legge".
Questa sua affermazione è stata ripresa da tutta la comunità scientifica italiana: l’articolo 13 della Legge 40 del 2004, che regola la procreazione medicalmente assistita, non prevede l’esistenza di entità quali i cibridi e di conseguenza non li regolamenta.

Il mondo politico come sempre è spaccato. Il Ministro Rosy Bindi sottolinea come sia realmente molto “inquietante” questo ambito della sperimentazione e come sia necessario confidare “nel senso del limite della giusta finalizzazione da parte del mondo della scienza e della ricerca”.
La senatrice dei Verdi Loredana De Petris ricorda a tutti come “la scissione fra scienza ed etica ha già generato esperienze devastanti nella storia dell'umanità”. Decisamente favorevoli sono invece i commenti della Consulta di Bioetica e di Donatella Poretti, parlamentare della Rosa nel Pugno.
Da Città del Vaticano si affida alle parole del presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Elio Sgreccia, che afferma con forza: "Un atto mostruoso contro la dignità umana", ed aggiunge: "Riteniamo che anche questo governo britannico ha ceduto di fronte alle richieste di un gruppo di scienziati certamente contro la morale". Un'accusa diretta e senza preoccupazione per la possibile reazione dell’inquilino del numero 10 di Downing Street.

Su quali saranno i risultati di queste sperimentazioni in Inghilterra non è lecito speculare, l’unica cosa di cui si può essere certi è il rigore assoluto con cui queste verranno a essere eseguite, del resto fra coloro che aspettano il via libera della HFEA vi è pure il professor Ian Wilmut, collaboratore nella creazione della pecora Dolly.

Argomenti:   #embrione ,        #etica ,        #genetica ,        #scienza ,        #uk ,        #vita



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