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Finalmente: il Governo è compatto sulla finanziaria!


Di Giovanni Gelmini

Grandi dichiarazioni di guerra, ma il consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità la manovra finanziaria 2008 e, se non ascoltiamo le lamentose e sempre identiche dichiarazioni dell’opposizione, i cittadini possono forse tirare un sospiro di sollievo. Dico "forse" perché è sempre possibile che qualche personaggio ondivago del centro sia attratto dalla possibilità di far cadere il Governo e rimescolare le carte con il “Grande Centro”. Non parlo di paure remote, ma di manovre evidenti di Dini e di Mastella che sono sempre politicamente più strabici.

Veniamo alla finanziaria. La manovra è composta in essenza da una azione per rendere più razionale la spesa pubblica e una distribuzione di quello che Padoa Schioppa chiama il “dividendo della lotta all’evasione”.

La manovra è complessivamente di 11 miliardi e Padoa Schioppa, in conferenza stampa, ci tiene a sottolineare come tutti parlino della manovra, ma quello che in effetti conta è il Bilancio dello Stato; la manovra è solo una piccola parte del bilancio (meno del 2%) e quindi le cifre a disposizione nella stragrande maggioranza dei casi restano invariate. Coglie anche l’occasione per sottolineare come per la prima volta il bilancio della Stato sia scritto in “modo leggibile” perché è riclassificato per “programmi e per missioni”.

Gli 11 miliardi di euro sono reperiti attraverso 6,3 miliardi di maggior gettito e 4,6 miliardi di tagli alle spese.
Importante è come vengono fatti questi tagli per due motivi: per la prima volta si dice chiaramente che si deve ricorrere ai sistemi informatici più avanzati passando ad utilizzare per il telefono le linee VOIP di internet (abbandonando quindi i costosi abbonamenti tradizionali) e basta con le “raccomandate”: la Pubblica amministrazione dovrà utilizzare solo le e-mail! Questa sì che è una bella notizia e ci sono ancora tanti provvedimenti di semplificazione burocratica che si possono prendere eliminando costi inutili.
Tra il taglio dei costi vi sono ancora alcuni provvedimenti che vanno nella direzione da tutti auspicata: l’abolizione della auto blu personali, il taglio del 10% al rimborso ai partiti per le spese elettorali e la riduzione delle cariche inutili cioè riduzione dei consiglieri e degli Assessori nei Comuni e Province (perché non nelle regioni?), cancellazione delle Circoscrizioni nei comuni sotto i 250.000 abitanti e “riformulazione” dei criteri delle Comunità Montane, certamente un buon inizio.

Nella finanziaria possiamo notare che gli aiuti non vanno a pioggia, al contrario sono sempre mirati alle famiglie con reddito basso, a quelle che oggi fanno fatica, ben al contrario dei provvedimenti di Berlusconi, che ha sì diminuito le tasse, ma solo ai redditi alti dicendo che così si incentivavano gli investimenti. Già, ma dove? Forse nei paradisi fiscali perché in Italia gli investimenti non sono aumentati.
Così in questa finanziaria troviamo riduzioni dell’ICI sulla prima casa per i redditi sotto i 50.000 euro e sconti per gli affitti, sempre per le famiglie con basso reddito. Per la casa inoltre è previsto uno stanziamento di 550 milioni di euro per l’edilizia residenziale pubblica, un provvedimento che da almeno 10 anni non veniva preso.
Vi sono poi i provvedimenti sulle infrastrutture, di cui siamo estremamente carenti.

La finanziaria è accompagnata, per la prima volta nella storia della Repubblica, da un decreto legge che ripartisce da subito il famoso tesoretto, che dovrà essere “speso” entro il 2007. Dove va?
Per prima cosa a coprire spese previste dal super ministro Tremonti, ma che non hanno mai avuto copertura finanziaria: cooperazione allo sviluppo e riduzione del deficit dei paesi sottosviluppati, poi a coprire le esigenze per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego scaduti da anni e lasciati lì dal passato Governo, quindi a ridare fiato alle casse di Anas e Ferrovie e per le metropolitane di Roma , Milano e altre infrastrutture come la Salerno-Reggio Calabria.
Infine un bonus una tantum a tutti i produttori di reddito che, non raggiungendo il minimo tassabile, non hanno usufruito delle riduzioni fiscali previste per il 2007; sono circa 12,5 milioni di persone, non pochi.

La finanziaria inoltre contiene una serie di modifiche di “procedura fiscale” che dovrebbero portare a vantaggi notevoli per le aziende, forse più della diminuzione delle aliquote di IRES e IRAP, quali: rimettere a posto i conteggi di calcolo in modo che il bilancio civilistico aziendale corrisponda il più possibile al bilancio fiscale su cui si calcolano le tasse e una drastica semplificazione fiscale per le microaziende senza dipendenti, al punto tale che Visco, in conferenza stampa, ha detto hai giornalisti presenti che anche loro, se liberi professionisti, ne potranno apprezzare i contenuti eliminando i costi del commercialista.

Nel complesso si può dire che è una buona finanziaria equilibrata, che cerca di aiutare chi ha bisogno senza sprecare i soldi in rivoli inutili, fatto fondamentale che inizia a picconare l’elefantiasi della spesa pubblica e il costo dei partiti a carico delle casse pubbliche.

Cosa succederà al Senato?
Difficile a dirsi, ma sono sicuro che la Sinistra, dopo un balletto di “distinguo”, si allineerà perfettamente: sa benissimo che non si può fare di più e se il governo cadesse sarebbe la fine per lei, ma gli strabici politici la pensano nello stesso modo? Certi tagli alle caste politiche e dei liberi professionisti potrebbero indurre qualcuno a dissentire.

Argomenti:   #attualità ,        #finanziaria ,        #politica



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