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Parliamo di energia: ci sono rischi immediati per noi?


Di Giacomo Nigro

Razionalmente non vi sono ragioni che devono portare ad una crisi energetica” ha detto Romano Prodi, ad Astana – Kazakistan, dove si è recato in questi giorni in visita, rispondendo alle parole d’allarme dell'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni che non aveva escluso la possibilità di un inverno freddo per gli italiani. “Io non sono così pessimista, naturalmente gli incidenti possono sempre accadere”- ha spiegato il presidente del Consigli,ma -“le riserve sono al massimo possibile”, ha assicurato.

In realtà il Capo del Governo è ben consapevole di quanto strategico sia il tema dell’energia per l’Italia che è largamente dipendente dalle forniture provenienti dall’estero. Egli sa perfettamente quali sono i problemi energetici, la Cina e l’India crescono e premono chiedendo energia, ciò moltiplicherà gli squilibri mondiali. Dunque siamo al limite tra domanda e offerta tanto che basta anche un piccolo problema, una tensione internazionale, perché si possa creare una reazione negativa.

Ed ecco che, contrariamente a quanto fatto dal precedente esecutivo, la politica estera è tornata in primo piano nell’azione di governo tanto che è curata personalmente dal Premier presente in questi ultimi mesi anche sui fronti caldi dell’approvvigionamento.

Nei mesi scorsi è stata raggiunta un'intesa bilaterale che dovrà essere perfezionata dall'Eni e dalla Gazprom, l'Italia avrà la ragionevole certezza di poter contare sugli approvvigionamenti di gas dalla Russia che invece lo scorso inverno ebbero qualche sussulto e qualche pericoloso rallentamento. Già nel 2008 l'Eni importerà dalla Russia 28,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno, ben 7,5 in più rispetto agli attuali 21 miliardi.

Ad onor del vero dopo 5 anni di affettuosità berlusconiana verso Putin si poteva immaginare uno stacco, un'iniziale freddezza che in realtà non c'è stata. Prodi e Putin si conoscono ma quel che conta per Putin è che “i nostri rapporti non dipendono dalla vostra politica interna”. Come dire: per noi Prodi e Berlusconi pari sono.

L’Algeria, diventata una grandissima fornitrice di energia, lo sarà ancora di più dopo gli accordi che Prodi e il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika firmarono nel novembre scorso, energia in cambio di progetti nel campo dei lavori pubblici, degli investimenti delle grandi e piccole imprese.

A parte gli approvvigionamenti molti sono gli argomenti sul tavolo governativo, il nucleare capace di annullare il CO2 e di garantire a tutti un futuro di sviluppo a basso costo e le fonti rinnovabili, in testa il solare, capace di trasformare i suoi indubbi progressi tecnologici in una fonte concorrenziale con i combustibili fossili sia in quantità sia in prezzo. Oppure l'idrogeno, lanciato in orbita da Geremy Rifkin.

In effetti anche gli esperti dell'Aie sostengono che occorre un'azione combinata: nucleare dove socialmente digeribile, carbone ma nella sua applicazione pulita e accompagnata dal sequestro della Co2 (nella terra o sotto i mari), energie rinnovabili, ma soprattutto risparmio energetico. Che non vuol dire rinunce, ma piuttosto, chiarisce l'Aie, un uso più efficiente dell'energia. Ecco il tema del risparmio in larga parte inesplorato: le abitazioni; potrebbero essere costruite in modo tale da consumare il 70% di energia in meno. Finestre, pannelli solari integrati, coibentazione, caldaie super-efficienti da sostituire alle vecchie.

Quest’anno per la prima volta si svolgerà in Italia il principale evento mondiale dedicato a tutte le fonti energetiche il 20 Congresso Mondiale dell’Energia – Roma 2007. Dall’11 al 15 novembre Roma sarà la capitale mondiale dell’energia. Le personalità più prestigiose nel mondo dell’energia a livello mondiale si troveranno insieme per discutere del futuro dell’energia sostenibile. Un’altra occasione per inquadrare e consolidare una politica energetica più razionale e meno soggetta alle mode e gli interessi del momento.

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