L’emergenza sicurezza non può essere considerata un fatto
occasionale. Oggi, dopo l’aggressione avvenuta a Roma di una donna, sembra
scoppiare l’ennesima rissa politica tra i due schieramenti e ripartono polemiche
inutili.
Il governo Berlusconi nulla ha fatto per migliorare la
sicurezza, la legge Bossi–Fini si è mostrata insufficiente a ridurre la presenza
di persone clandestine ed emarginate, che in genere, emarginate dalla società
normale, sopravvivono grazie alla microcriminalità o sono vittima del lavoro
nero: la schiavitù dei nostri tempi. Nello stesso tempo il governo Berlusconi ha
tagliato pesantemente i fondi per le forze dell’ordine e riducendo di fatto
ulteriormente il controllo del territorio, controllo che già era lacunoso. Il
governo Prodi non è riuscito ancora a ripristinare una situazione accettabile,
ma la cosa più fastidiosa è la continua ed inutile polemica sui provvedimenti
tra le frange della maggioranza.
La gente è stufa, preoccupata e si
sente profondamente insicura. Questo è un dato di fatto inequivocabile. La
polemica sorta sui lavavetri è profondamente ingiusta. I sindaci stanno cercando
di arginare una situazione che è diventata insopportabile, non fanno altro che
fare il possibile con i pochi mezzi e con la scarsa possibilità di agire secondo
la legge attuale.
La sicurezza è ampiamente trascurata e parcellizzata
in tante competenze, Carabinieri, Polizia, Corpo Forestale, Guardia di Finanza,
Vigili Urbani e tanti altri corpi, forse troppi, che alla fine, malgrado i
coordinamenti esistenti, a volte si intralciano.
Inutile addossare tutte
le colpe ai “rumeni”, purtroppo la microcriminalità non è solo loro, ma anche
dei cittadini italiani. Certo è che è più facile che si sviluppi tra gli
emarginanti.
Mi pongo invece alcune domande. Perché i servizi delle
stazioni, come quella in cui è avvenuto il fatto di Roma, sono senza stati tolti
e così quegli spazi isolati sono diventati terra di nessuno? Perché esistono
campi nomadi abusivi e fuori controllo da decenni e nessuno interviene? Perché
quando avene un fatto drammatico ci si agita e poi tutto torna come prima?
Le leggi esistenti possono essere insufficienti, ma ci sono, solo che
non vengono fatte rispettare, questa è la verità!
Allora dobbiamo
chiederci: perché da decenni accettiamo una situazione in cui è normale
infrangere le leggi? Non solo quelle relative alla sicurezza, ma, per esempio, è
abitudine non rispettare i limiti di velocità, in poche ore di funzionamento il
sistema “Tutor” sulle tratte autostradali ha rilevato migliaia di infrazioni ai
limiti di velocità dei mezzi, in particolare in 65 ore 1700 infrazioni in un
tratto della A 26 e 1041 in 78 ore di funzionamento nell’area di Bergamo sulla
A4. Perché è quasi normale utilizzare il lavoro nero? Perché è quasi normale
evadere le tasse? Perché i governati si fanno le leggi comode per loro e vengono
ancora votati? Perché ci si scaglia contro le telecamere di
video-sorveglianza e sbraitiamo in difesa della privacy e contro il “grande
fratello”, quando queste spesso permettono di individuare i criminali?
Perché forse non siamo coscienti che il rigore è fastidioso, ma è l’unica
via per un paese per essere civile.
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