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Critica politica

Problema immondizia o politici immondi?

Il problema di Napoli, se visto nell’insieme delle cose risulta molto più preoccupante. Cosa ci fanno lì i professionisti delle sommosse di piazza? Proviamo a fare una lettura dei fatti in modo diverso, anche se rischioso

Di Giovanni Gelmini

Scrivere oggi sulla situazione dell’immondizia a Napoli è veramente difficile, ormai tutti sanno tutto... o quasi. Da giorni tutti i TG e tutti i giornali fanno pagine e pagine su questo argomento. Sappiamo che a Napoli non si fa la raccolta differenziata, sappiamo che non ci sono inceneritori, sappiamo che... nulla è stato fatto per evitare questo disastro!

Questo è il punto vero e unico, quindi o questo disastro è voluto o la classe politica è assolutamente incapace di svolgere il suo ruolo.
Ed ecco che Sarkozy, il presidente francese conservatore, ma che per conservare sembra programmare una rivoluzione, mi ha dato con la sua odierna conferenza stampa il metro del problema di Napoli e più in generale dell’Italia.

Ma cosa ha detto di così particolare? In sostanza ha affermato che i politici non possono fermarsi nel loro lavoro ad affrontare i problemi, ma devono concentrarsi sulle strategie e “rimettere l'uomo al centro della politica". Ecco il punto, i nostri politici, non solo non considerano l’uomo la base di riferimento della politica al posto degli affari, ma non sono neanche capaci di risolvere i problemi, Napoli è solo uno dei tanti esempi di come la politica italiana sia degenerata. Ovunque giriamo gli occhi vediamo inefficienza, spreco e disservizio: infrastrutture, giustizia, pubblica amministrazione, sanità, scuola, università e terminate voi l’elenco.

C’è allora da chiedersi come mai oggi a Napoli ci sono le sommosse, lo si sapeva da un anno, dice la Jervolino... e cosa di grazia ha fatto lei in un anno? Il problema è suo e di Bassolino, non degli altri!

Ma c’è una cosa che mi ha ancora colpito: la presenza di professionisti della guerriglia tra i manifestanti pacifici, gli stessi professionisti che agitavano le partite di calcio, gli stessi professionisti che hanno messo a ferro e fuoco Roma a novembre senza uno straccio di motivo, solo una “protesta” per un fatto lontano.

E allora? Credo che si dovrebbe cercare di capire dove si sta andando!
Perché il terrorismo è tornato a occupare le piazze? C’è un disagio sociale tale da creare tensioni così forti da sfociare nella violenza gratuita? No, proprio no!
La violenza in questi termini non si lega certo a esigenze della gente, né forse a qualche clan camorristico o mafioso, ma a qualcosa di più grosso.
Oggi l’ISTAT ha fornito i dati della situazione del bilancio statale e sono ottimi, al di sopra di ogni speranza, addirittura le spese sono scese. Il rapporto Deficit/PIL è “normale” cioè come tutti gli altri paesi europei, l’avanzo di cassa è tornato a crescere garantendo così quella parte di stabilità che viene dalla azione della finanza statale. Questo, che era uno dei problemi fortemente peggiorato nel quinquennio di Berlusconi, sembra avviato a guarigione. Così le opere per infrastrutture proseguono mentre sotto l’illuminata gestione di Lunardi si erano solo fatte inaugurazioni di opere inesistenti o già inaugurate precedentemente, i cantieri si fermavano per mancanza di soldi e... solo il ponte di Messina procedeva; sì, ma solo sulla carta.

Allora viene un dubbio: e se questo Governo sapesse governare?
Cosa succederebbe se il Governo che, malgrado tutte le bufere in Parlamento, riuscisse a rimettere in sesto l’Italia?
La domanda sorge spontanea, direbbe Lubrano. Infatti i mass media continuano a trasmettere motivi di preoccupazione, ma poi vediamo che questi motivi sono o inesistenti o non ci riguardano direttamente, come la legge elettorale.

Certo è che la gente sta verificando una diminuzione del potere d’acquisto, ma questo viene da lontano, dall’inflazione galoppante causata dalla mancanza di controlli all’epoca dell’introduzione dell’euro, dalla mancanza di innovazione presente nelle attività economiche che ci fa regredire nella competitività, nella incapacità di affrontare il problema del risparmio energetico, nella cattiva scuola, nelle università poco valide, nella giustizia ingiusta.
Da anni stiamo scivolando vesto l’ultima posizione tra i paesi sviluppati e ormai siamo contigui come classifica ai paesi emergenti, ma i politici non si preoccupano di questo. Si preoccupano di come restare seduti sulle loro comode poltrone e, se c’è qualcuno che è stato allontanato dalla sua “poltrona”, questo gli scoccia, ma è pensabile che non scocci solo a lui, ma anche di più forse ai suoi sponsor.
Ecco che allora i problemi non devono essere risolti, ove si può. Certo che il problema dell’immondizia a Napoli è reale, ma è altrettanto evidente che è voluto e cavalcato da chi sta facendo di tutto per destabilizzare l’Italia

Questa potrebbe essere la verità.

Argomenti:   #concussione ,        #corruzione ,        #criminalità ,        #immondizia ,        #napoli ,        #politica ,        #società ,        #sommossa



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