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Presentazione critica alla mostra

SERGI BARNILS - "A Través del cami que mena cap a lo llum"

A Clusone dal 22 marzo al 4 maggio 2008 alla galleria FRANCA PEZZOLI e arte contemporanea e al Museo Basilica

Di Sandra Nava


 Visiò des-de el cim de la muntanya alta, 2006 - 2007, 2006-2007 tecnica mista su tela 150x150

Figura anomala quella del catalano Sergi Barnils nel panorama d’arte contemporanea non solo europea, così personale nella propria autonomia stilistica e di difficile collocazione nei parametri critici usuali, da costituire un “unicum” sul quale molto si è autorevolmente detto, senza tuttavia esaurire, questa è la sensazione sottile, quel margine di indefinibilità che pare persistentemente accompagnarlo.

De les basiliques de vidre, 1993
tecnica mista su tela 116x90
Qui un corpo d’opere dal 1997 al 2007/08 per lo più nelle consuete tecniche miste, propone esaurientemente l’evolversi di un pensiero in dialogo attivo e fecondo con l’etica e le finalità del gesto artistico: lo spazio, il segno, la materia , i mezzi espressivi sui quali Barnils ha sperimentato a lungo la propria metamorfosi intellettuale.
Bene si evidenzia in tutta la sua forza un percorso di conoscenza e rinascita che l’artista non esita pubblicamente a definire autentica conversione personale, un’illuminazione a partire dalla quale e in perfetta aderenza con essa, l’essenza della sua opera ha assunto significati del tutto diversi.
Per percepirne al meglio la profondità occorre assumerla nella completa interezza e originalità, assaporandone con stupore la vibrante lievità che sottende, gioiosa e armonica, ogni passaggio, non disgiunta, nella duplicità della lettura, da un senso inquietamente profetico di tempi e umori precipitosamente oscuri.
Signifer amb trenta-dues estacions, 1995 Tecnica mista su tavola 138x70
Un respiro incantato accompagna il racconto globale di Sergi Barnils proveniente da un mondo fisicamente non percepibile ma che gli occhi dello spirito potrebbero decifrare, un mondo momentaneamente non noto ma forse, avverte l’autore, non del tutto inaccessibile tra segnali ed echi di comunicazioni oltre il frastuono.

Una pittura, ben lo sappiamo, che giunge qui da intensi trascorsi, robusta nei suoi ancoraggi cromatici di maiolicata purezza, in echi musicali, germinata in una terra fertilissima d’arte e culture tra bagliori di luce smagliante che tutto permea sino al cuore di pagine rivoluzionarie che hanno mutato la storia dell’arte moderna.
Ma è certamente, non prescindendo dalle fondamentali argomentazioni delle avanguardie novecentiste, al conterraneo Mirò che Barnils guarda e alla sua ricerca sulla spontaneità e libertà del gesto infantile, primigeno di ogni rapporto comunicativo, così come condivise con certi dettati dell’Art Brut l’assunto di un’espressività senza filtri, ricavandone l’impulso per quel segno schematico che fortemente stilizzato e iterato diverrà riconoscibile cifra del proprio personale alfabeto espressivo.

Si avvia così in capitoli di sempre maggior coinvolgimento dell’autore quel racconto epico e insieme fantastico che Barnils consegna alla simbologia della propria visione, adattata in mille varianti, ora più fiabescamente allusive, ora più analiticamente astratte, incidendo uno spazio-metafora di un cosmo immanente dove ogni forma preesiste in attesa di rivelazione, metafora per la quale l’artista trova ragione e strumento nell’antica ardua tecnica dell’encausto, ove è la forza del gesto a riaffermare dall’oltre dell’invisibile valori e certezze che la cera separa dalla realtà del visibile.

 
Tu ets el meu refugi, 2004
Tecnica mista su carta 100x69
Un processo creativo splendidamente in equilibrio tra surrealità sospesa e lucida astrazione che in improvvisi dettati algoritmici va a definire la duplicità della sua matrice; se da un verso la struttura narrativa dell’autore, non abbandonando mai il dato iconico, dipana il filo letterario del proprio immaginario denso di richiami della tradizione ebraico-cristiana a lungo studiate e non privo di quel fasto islamico insito nei cromosomi iberici, a ravvivare saghe e leggende per cui è celebre e a cui è legato l’accesso all’affresco più ludico e gioioso, sollecitato con insistita innocenza, per contro è il sopraggiungere di improvvise grafie, in dilagante proliferare di codici e mappe di segrete toponomastiche, a configurare in ragioni/regioni più in là del percepibile, la reale essenza di un messaggio che mantiene ampi margini di imperscrutabilità.

Tra il turbinio di simboli che ormai assumono la consistenza di vere “monadi” fluttuanti e autonome su fondi di materia non neutrale nelle alchimie dei significati presenti, persiste l’inquietudine di un linguaggio che l’artista non rivela completamente, confermando anche in questo tutta la capacità maieutica di Sergi Barnils che affida le propria visione alla liturgia di un mito che non avrà fine se non nell’ultimo salvifico approdo, e mentre non elude l’enigma bisognoso di meditato impegno e silente ascolto, indica nelle scansioni segrete dei suoi “mandala” le chiavi di una rivelazione pazientemente celata.
Alla mostra sono collegati alcuni eventi interessanti vedi al termine scheda della Mostra


I el camì que duu on jo vaig, ja el coneixeu, 2007   tecnica mista su tela 180x180

SERGI BARNILS - "A Través del cami que mena cap a lo llum"
dal 22 marzo 4 maggio 2008 Inaugurazione 22 marzo
in due sedi con ingresso gratuto:
FRANCA PEZZOLI arte contemporanea
Via Mazzini, 39 Clusone (BG)
ORARI tutti i giorni 10.00 -12.30 16.00-19.30 chiuso mercoledi

MUSEO BASILICA
Complesso dei Disciplini Clusone BG
ORARIFestivi: 10.00 - 12.30 15.00 - 19.30 Feriali: 15.00 - 19.30
chiuso mercoledi

Catalogo in galleria
inaugurazione: Museo Basilica ore 16, FRANCA PEZZOLI arte contemporanea ore 18

Informazioni: FRANCA PEZZOLI arte contemporanea
Tel. e Fax 0346.24666
www.pezzoliarte.net info@pezzoliarte.com

Eventi collegati:
Chiesa del Paradiso, storia e dipinti
Giovedì 10 aprile, presso la Chiesa del Paradiso, alle ore 21 ,00
relatore Mino Scalndella, Assessore alla cultura di Clusone

Affreschi e Danza Macabra
Venerdì 18 aprile, presso l'Oratorio dei DisciplinI, alle ore 21 ,00
relatore Mino Scalndella, Assessore alla cultura di Clusone

Passione e Musica
Sabato 26 aprile, presso l'Oratorio dei Disciplini, alle ore 21.00
Concerto duo LocateliL cornista Orso LocateliL pianista Leonardo LocateliL flautista Ebe Dentella
Organizzazione Locatelli, Pezzolil



Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #barnilis ,        #clusone ,        #mostra



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