La Galleria Cortina di Milano rende omaggio all’opera radicale di Eduarda Maino, fra le più apprezzabili artiste del ‘900, con una delle più importanti e complete retrospettive dal titolo “L’assoluta leggerezza dell’essere”, che raccoglie le opere più significative prodotte dagli anni ’60 agli anni ’90.
La mostra vuole mettere in evidenza la figura di Dadamaino (1930-2004) come donna ancor prima che come artista, tra i fondatori del movimento internazionale "Nuove Tendenze" e capace di diventare interprete dei più importanti movimenti di ricerca del secolo scorso, che hanno cambiato il modo di intendere l’arte, ampliandone i linguaggi e dando l’avvio al pensiero contemporaneo e alle più innovative tecniche d’espressione. E questa sua appartenenza femminile esalta la tenacia del suo affermarsi, lei che come molti artisti della sua generazione si formò nel dopoguerra e sentì forte l’esigenza di un coinvolgimento nella questione sociale, avendo pur sempre chiaro che non si poteva dare vita a un’arte per il popolo, già soddisfatto dalla cultura di massa e dal consumismo.
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MAINO Disegno ottico dinamico, 1974 serigrafia Foto di Giovanni Molino
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La mostra, a cura di Stefano Cortina, racconta non solo l’arte esploratrice di Dadamaino, che si approccia alla pittura da autodidatta con lavori di impronta informale, e che già nel 1958 si pone la prospettiva della sperimentazione e sente l’esigenza di un azzeramento e di una nuova visione dell’arte e del mondo. L’esposizione parla anche inevitabilmente della storia della Milano di allora, del quartiere Brera e del Bar Giamaica frequentati dall’artista, città crocevia in quegli anni di nuove idee e sperimentazioni; ed è anche la storia del gruppo Azimut formato da Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Piero Manzoni, col quale Dada ha condiviso un profondo rapporto di confronto e di dialogo, e dello Spazialismo di Lucio Fontana, figura eminente che ispirava gli ambienti più innovativi della ricerca artistica di allora, e di Dadamaino personale maestro di riferimento.
Nelle oltre 40 opere esposte si trova tutto il percorso dell’artista, che nasce nella Milano della fine degli anni ’50, indiscutibilmente fra le principali piazze culturali di tutta Europa, e si sviluppa sino a tutti gli anni ’80 segnando il clima culturale di quei decenni.
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MAINO Disegno ottico dinamico ,1965 acquarello su cartoncino Foto di Giovanni Molino
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Si va dai celebri Volumi – opere monocromatiche nelle quali la tela veniva tagliata lasciando visibile lo spazio retrostante, tele spesso lasciate grezze su cui Dadamaino interveniva al centro con forme irregolarmente circolari di tempera bianca o nera – ai Volumi a Moduli Sfasati realizzati in fogli di plastica fustellati a mano e sovrapposti che espone a Milano e Amsterdam; dalla Ricerca del Colore della fine degli anni Sessanta ai conseguenti Cromorilievi dei primi Settanta, tavole con rilievi poliedrici regolari diversamente colorati, che rappresentano un momento di pausa e rottura con la precedente produzione; dal personalissimo Alfabeto della mente in sedici lettere alle Costellazioni, innumerevoli segni geometrici che si aggregano e si disperdono nello spazio; dall’ Inconscio Razionale, ideale scrittura della mente formata da brevi segmenti, linee e angoli facendo uso della penna a inchiostro su carta, al Movimento delle Cose, un nuovo ciclo di opere presentate per la prima volta nel 1990 alla Biennale di Venezia e in cui è determinante il supporto, che cambia rispetto al passato: non più carta o tela, ma rotoli di poliestere, che riesce a dare all’oggetto un aspetto astratto e mentale. Opere spesso di vari metri di lunghezza, a volte appese libere come stendardi, altre srotolate solo in parte.
La mostra “Dadamaino. L’assoluta leggerezza dell’essere” è accompagnata da un catalogo delle Edizioni Cortina Arte con testo critico di Angela Madesani.
DADAMAINO
“L’assoluta leggerezza dell’essere”
Galleria Cortina
Via Mac Mahon 14/7 - Milano
Dal 17 giugno al 25 luglio 2008
Inaugurazione martedì 17 giugno, ore 18.30
Apertura al pubblico: da martedì a venerdì 10.00 – 12.30 / 16.30-19.30
chiuso sabato, domenica e lunedì mattina
Informazioni: 02 33607236 – 335 5247546
Argomenti correlati: #arte, #arte moderna, #dadamaino, #milano, #mostra
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