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Racconto energetico

Black out in casa


Di Gattaminerva

Mentre il mio ragazzo mi accompagna a casa, il mio pensiero vola a mia mamma: “Quando sei ospite a cena da qualcuno offriti sempre per lavare i piatti, è un modo per far capire che sei affabile”.

Ci penso solo adesso, solo stasera, perché ho cenato per la prima volta a casa dei genitori di lui.

Come bon ton prescrive, non mi sono presentata a mani vuote; I suoi avevano già apparecchiato tavola: piatti, sottopiatti e bicchieri…
Rigorosamente il servizio “buono”.
In sala la temperatura era piacevole, merito del climatizzatore installato la settimana prima e mostratomi con tanto orgoglio dal padre, che si vantava di averlo strategicamente posizionato… Assorta com’ero nel pensiero di BTU e napoleoniche strategie di posizionamento, la voce angelica della mamma:

“Volevamo organizzare la cena a lume di candela, come le vere coppiette, ma abbiamo concordato che fosse meglio la luce della lampada, sai… per evitare di confondere le sfoglie con le tartine…”

“Beh, signora le avrei mangiate entrambe comunque” dissi sorridendo.

Per antipasto, tartine e sfoglie, come anticipato.
Il primo piatto: gnocchi fatti dalla madre del donzello, con sugo di carne… il tutto genuino.

“E siamo già a due piatti da lavare, siamo in quattro persone….Bene!” fu il mio primo pensiero.

“Ovviamente non è una vera cena senza il secondo” la padrona di casa zelò.

In quel momento pensai ai film, alla scena in cui non si può saldare il conto e ci si sdebita lavando i piatti per tutta la notte.
“Prepariamoci a tenere la spugna in mano un bel po’…".

Nel frattempo ero piena come un uovo.

“Ecco il gelato fatto in casa, con la nuova macchinetta… Ci ho messo un po’ per capire come usarla, però alla fine credo ne sia valsa la pena” disse al figlio.

“Cazzo, le coppette da gelato in vetro di Murano della loro luna di miele… e se me ne scivolasse una mentre lavo?” pensai ansiosamente, nel frattempo annegavo le mie preoccupazioni e prospettive dell’immediato futuro nel Moscato.

“Allora, Anna vuoi del caffè?”
“Ma no, signora… Deve preparare la moka… Non si disturbi più di quanto lei non abbia già fatto”. “Nessun problema di moka, abbiamo la macchinetta vinta con i punti del supermercato, la accendo e in cinque minuti abbiamo il caffè!” disse da perfetta imbonitrice ottocentesca.

E lì il black out!

“Piccolo, è saltata la luce, scendi a riattivarla che sarà stato un sovraccarico”.

“Tripudio di tecnologie, napoleoniche strategie, i BTU, le luci, la macchinetta del caffè….Et voilà!”

Finita la cena, dopo aver ironizzato un po’ sul sovraccarico...

“Ormai con questi nuovi contatori…” disse il padre con un tono da luogo comune al figlio.
“Signora, posso aiutarla a sparecchiare e a lavare i piatti?”
“No, amore stai tranquilla, per questo motivo abbiamo comprato una lavastoviglie”. “Si! Mia gioia immensa…”
“Anzi adesso l’accendo….”disse sorridendo la frenetica padrona di casa.

BLACK OUT!

“Vabbè ragazzi, mentre scendete riattivate il contatore per favore?”.
Ci accomiatammo tra abbracci e sorrisi, dopodiché andammo via, con alle spalle ben due black out, e tanti piatti non lavati.

Argomenti:   #energia ,        #racconto



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