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Presentazione della lente Dobbiamo abituarci a consumare meno energia Di Giovanni Gelmini
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L’energia costa sempre più cara, ma noi ne abbiamo bisogno. La civiltà si è sempre sviluppata grazie all’energia, partendo dalla capacità dell’uomo a controllare il fuoco. Le fabbriche hanno bisogno di energia, se all’inizio l’energia era fornita dalle braccia dell’uomo o dagli animali, poi si sono aggiunti acqua e vento a fornirla.
Tutti sanno dell’esistenza da millenni di mulini e magli mossi dall’acqua, non ci ricordiamo che per millenni le navi sono state mosse principalmente dal vento. Poi, alla fine del 1700, un certo signor Watt inventò la macchina a vapore e fu la prima rivoluzione industriale. A quella ne seguirono altre: sempre legate alla disponibilità di energia: il treno e il battello a vapore (metà dell’800), l’energia elettrica (fine ‘800), l’acciaio (inizio novecento), il petrolio (dopo la seconda guerra mondiale). Durante il novecento si sviluppò una seconda “scienza” per noi fondamentale: l’elettronica, con tutti i sui figli. Si può partire dal telefono, poi la radio e la televisione, quindi il calcolo elettronico ed il controllo automatico dei macchinari, infine internet e la globalizzazione. Per far funzionare tutto questo occorre energia. Cosa sarebbero le nostre case senza energia? Non solo non avremmo la luce di sera, il caldo d’inverno e tante altre cose che immediatamente colleghiamo ad essa, ma non potremmo conservare i cibi e, forse non ci pensate, non avremo l’acqua corrente e non saremmo neanche serviti da efficienti fogne. Tutto funziona grazie all’energia. Oggi, abituati al petrolio a basso prezzo, consumiamo troppa energia non rinnovabile e i prodotti che la forniscono (oltre al petrolio: metano, carbone e uranio) diventano più rari ed aumentano il loro prezzo in modo esorbitante. Dobbiamo abituarci a pagare più cara l’energia e quindi a non sprecarla, cioè puntare tutte le nostre capacità di utilizzatori a “risparmiare energia”. Il risparmio passa attraverso una serie di accorgimenti. Il primo è sicuramente quello di non abusare dell’energia: classico è quello di spegnere le luci quando non servono, ma il non abuso è anche l’evitare di buttare cose che funzionano perché si vogliono sostituire con cose simili, ma nuove o l’abuso degli imballi a perdere: ogni cosa, per essere prodotta, necessita di energia e, per essere distrutta, necessita ancora di energia. Un modo di non sprecare è anche quello di utilizzare prodotti della nostra terra invece dei prodotti esotici: il trasporto consuma energia. Ma risparmiare in questo modo energia non è sempre così facile e spesso non è evidente il risultato. Molto più facile è consumare meno energia quando ne misuriamo il risultato. Se spegniamo le lampade che non servono, se facciamo lavatrici a temperatura più bassa avremo bollette per l’elettricità meno care. Oggi, che la benzina è alle stelle, ci accorgiamo che se usiamo meno l’auto o la usiamo con una guida meno sportiva, consumiamo meno. Ci accorgiamo così che un uso più appropriato di elettrodomestici e macchinari ci permette di avere gli stessi risultati consumando meno energia. In fine c’è la possibilità intervento “strutturali” che producano risparmi permanenti come: sostituire i nostri apparecchi con altri che consumano meno, a volte molto meno, o migliorare le strutture esistenti con alcuni accorgimenti come l’isolamento. Molti di questi interventi possiamo realizzarli da soli con una spesa limitata, altri invece sono impegnativi nella realizzazione ed implicano la attuazione di opere specifiche fatte da specialisti. Cercheremo in questo numero di fare un quadro di alcuni di questi interventi possibili, ricordandovi che i risultati maggiori con minor dispendio si ottengono ovviamente agendo dove maggiori sono i consumi. In una nostra casa due sono i “centri di consumo” importanti: gli elettrodomestici ed il riscaldamento – condizionamento. Intervenendo su questi su possono realizzare risparmi notevoli a volte con poca spesa, che si recupera nel giro di alcuni mesi. Sapete ad esempio qual’è in genere l’elettrodomestico che consuma di più? Il frigorifero. Lo so che la sua potenza non è elevata, ma è in funzione in continuazione, mentre la lavatrice o la lavastoviglie vengono fatte funzionare solo alcune volte nella settimana. Vi è poi il consumo delle piccole cose sempre attaccate. I trasformatori,, quando restano attaccati alla presa consumano sempre. Oggi ci sono alimentatori che si staccano automaticamente quando non c’è l’uso a valle, ma molti sono ancora quelli che invece non hanno questi accorgimenti. Come fare ad accorgersene? Provate a toccarli se sono caldi: se non vengono utilizzati, questi, per risparmiare, vanno staccati, il loro consumo inutile incrementa la bolletta in modo significativo. Oggi con le apparecchiature wirless e cordless in una casa vi sono tantissimi trasformatori inutilmente attaccati alla rete. Bene vediamo allora di aiutarvi a risparmiare. Argomenti: #abitazione , #energia , #energia alternativa , #risparmio energetico Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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