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Viaggiare in bicicletta Art & bike: ciclovacanza a tappe in Umbria sulle orme del Pintoricchio Di Daniela Radici
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L’Umbria è in buona parte fatta di monti e colline, infinite ondulazioni si stendono a perdita d’occhio chiudendo dolcemente grandi solchi vallivi. Il celebrato paesaggio delle viti e degli ulivi, delle piantagioni di tabacco, dei campi ordinati ravvivati dalle macchie gialle dei girasoli fa da sfondo ad un patrimonio storico-artistico inestimabile, ad una serie di piccole e grandi città dalle origini antiche, borghi medievali, torri e castelli. Si pedala nella natura, ma anche nell’arte, nell’architettura, nella storia. Nel 550° anniversario della nascita di uno dei massimi pittori del Rinascimento italiano, simbolo stesso del capoluogo umbro, Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio, l’Umbria gli dedica una rassegna monografica. Può essere l’occasione per una vacanza treno+bici che abbina all’arte il movimento all’aria aperta per gustare capolavori, paesaggi e gastronomia… Tra i luminosi colli di Perugia si incastona il limpido bacino del lago Trasimeno, da cui incomincia il nostro viaggio in bici alla scoperta del “cuore verde d’Italia”. Dalla stazione ferroviaria di Terontola seguiamo le indicazioni per Cortoreggio in direzione di Tuoro. La strada (a scarso traffico) corre sul fianco di una collina ed alterna tratti in facile salita ad altri in discesa e pianeggianti, tra boschi ed uliveti, con scorci panoramici sul Trasimeno. Passignano ci accoglie con la sua spiaggia e il bel lungolago attrezzato. Dopo una decina di chilometri sulla strada rivierasca, proseguiamo verso Magione e Capocavallo in lievi saliscendi, fino alla salita di circa cinque chilometri che ci porta a Perugia. La forma urbana a trifoglio, che deriva dal nucleo della città etrusco-romana e dai borghi cresciuti sui crinali di tre piccole valli, racchiude una concentrazione di tesori artistici, il cui fulcro è piazza IV Novembre: al centro la Fontana Maggiore, simbolo della città, intorno la Cattedrale, la loggia di Braccio Fortebraccio. Il palazzo dei Priori, rinnovata Galleria Nazionale dell’Umbria, ospita la mostra dedicata al Pintoricchio. Lasciamo Perugia con la gustosa discesa della via Assisana; a fondovalle incontriamo l’Ipogeo dei Volumni, grandiosa tomba etrusca. Attraversiamo il Tevere sul bel ponte medievale di Valleceppi e saliamo a S.Egidio. Continuiamo a pedalare su una strada di crinale, su stradine interpoderali e anche su qualche tratto di strada provinciale; dopo Tordibetto ad un’ampia curva in salita siamo al cospetto del poderoso bastione della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi, costruita a partire dal 1228, dopo la morte del Santo. Interamente affrescata da maestri diversi, da Cimabue a Lorenzetti, da Simone Martini a Giotto, ospita nella cripta la tomba del Patrono d’Italia. Il fascino di Assisi, del suo centro storico, della piazza del Comune, dei borghi e dei luoghi francescani inviterebbe ad un lungo soggiorno, ma le nostre due ruote ci aspettano per condurci lungo una stradetta che si mantiene sul fianco del Monte Subasio seguendo la curva di livello.
Lasciamo Spello per scendere nella piana percorsa dal fiume Topino e raggiungiamo Bevagna, cittadina ai piedi di verdi colline, chiusa da mura. Verso Spoleto pedaliamo sulla pista ciclabile che corre lungo gli argini del Clitumno, del Teverone e del Marroggia. Pedalando immersi nella campagna tra filari di pioppi, scorgiamo sulla sinistra, arroccati sulle colline preappeniniche, il borgo di Trevi (dove pure c’è un’opera di Pinturicchio in San Francesco) e il castello di Pissignano. Ecco le fonti del Clitumno: le acque limpide e fresche sgorgando dalla roccia formano un laghetto circondato da un’oasi verde, un luogo idilliaco disturbato purtroppo dal traffico della Flaminia che passa vicinissima. Ormai manca una manciata di chilometri a Spoleto e già scorgiamo il bel panorama dei contrafforti collinari che fanno da cornice alla città. Superata la stazione ferroviaria, attraversiamo il ponte Sanguinario per raggiungere il centro storico, ricco di monumenti e di ambienti che trasudano storia e cultura e che ogni estate diventano cornice del “Festival dei due mondi”. Nel Duomo è opera di Pintoricchio la cappella di S.Leonardo. Quaranta chilometri di saliscendi ed appare, tra il verde e l’azzurro, il profilo di Todi con i suoi campanili e tetti antichi, frammento di medioevo umbro. In città infatti l’impronta dominante è ancora quella del secolo XII, il periodo aureo del Comune, in cui fu edificata l’ultima cerchia delle mura che racchiude le precedenti etrusche e romane. L’ultima tappa, da Todi ad Orvieto, è un viaggio nel tempo oltre che nello spazio: si percorre una strada importante, che prima della costruzione di superstrade a fondovalle era “la via del mare” verso la Maremma e il Tirreno. Oggi è il regno dei ciclisti: si arrampica sui colli del Tuderte con continue curve, poi sbuca su un altopiano per tuffarsi verso la piana Orvietana, regalando squarci d’azzurro verso il lago di Corbara. Tanta campagna ben coltivata, qualche boschetto, panorami stupendi e una gemma di pietra: Prodo, con il suo castello del 1400. Arrivati ad Orvieto Scalo, possiamo salire ad Orvieto, alta sulla rupe di tufo biondo, con la funicolare (che trasporta le biciclette) e ci troviamo nei giardini della Rocca, non lontano dal Pozzo di San Patrizio, ardita struttura ipogea di Antonio da Sangallo. Saliamo da via Postierla verso il Duomo: l’incanto della facciata splendente di marmi policromi, sculture e mosaici illuminata dalla luce violetta del tramonto ci lascia senza fiato! Info: tel 199.199.111 www.mostrapintoricchio.it Argomenti: #bici , #bicicletta , #turismo , #umbria Leggi tutti gli articoli di Daniela Radici (n° articoli 43) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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