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Che buono il Baobab! La Comunità Europea ha autorizzato l'immissione nel mercato europeo dei prodotti derivati dal baobab per l'alimentazione, ma avrà un futuro anche nel farmaceutico e in cosmetica Di Laura Gelmini
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A breve sarà disponibile sui banchi dei supermercati britannici un nuovo frutto esotico, il baobab, dal momento che la Comunità Europea ne ha autorizzato l’immissione nel mercato europeo, dopo anni di impegno in questo senso da parte dell’associazione no-profit Phyto Trade Africa.
Forse pochi sanno che per commercializzare un nuovo cibo in Europa (nuovo nel senso che non era di uso comune prima del 1997) è necessario prima passare un esame ed ottenere un nulla-osta. Ora che il Baobab ha ottenuto il visto di ingresso, Gus Le Breton, amministratore delegato della Phyto Trade Africa, dice: “La decisione di Bruxelles può essere un volano fondamentale per lo sviluppo dell´Africa. Intravediamo un mercato da un miliardo di dollari e la possibilità di lavoro per due milioni e mezzo di persone”. Il baobab, il cui nome significa dal senegalese "albero di mille anni" o, dall’arabo bu-hibab, "frutto dai molti grani", è un albero diffuso soprattutto in Africa, che raggiunge altezze tra i 5 e i 25 m con tronchi del diametro fino ai 7 metri. Vive normalmente fino ai 500 anni e resiste alle dure condizioni di siccità immagazzinando acqua all’interno del tronco cavo fino a 120.000 litri. In Africa viene utilizzata ogni sua parte: le foglie vengono mangiate crude o bollite, a volte seccate e polverizzate in zuppe e salse e hanno molteplici funzioni, tra cui quella di essere ipotensive, antiasmatiche, antinfiammatorie e febbrifughe; le radici, cotte e mangiate, sono potenti afrodisiaci in Sierra Leone, in Zambia, come infuso per il bagno dei bimbi, rendono la pelle delicata; la corteccia viene utilizzata sia per produrre funi, sia come febbrifugo e lenitivo per le infiammazioni del tubo digerente; la polpa, infine, viene utilizzata come febbrifugo, analgesico, antidiarroico/antidissenterico e nel trattamento di vaiolo e morbillo. Inoltre la polpa è ricchissima di vitamina C, tre volte quella di un’arancia, il 50 per cento di calcio in più degli spinaci e il doppio del latte, una quantità notevole di sostanze antiossidanti, potassio ferro e fosforo. Infine è molto ricca anche di fibre. Il baobab è anche l’unico frutto che allo stadio di maturazione si presenta disidratato, permettendo pertanto in modo facile la sua conservazione. Infatti la polpa in Africa viene polverizzata e preparata come una bevanda dissetante, rinfrescante. Per queste ragioni il prodotto potrà avere un mercato nel comparto delle bevande e e dei prodotti dolciari in genere, come ha sottolineato lo stesso Le Breton: ''Il baobab e' un ingrediente ideale per le barrette di cereali e può contribuire alla crescita del mercato del cibo sano”, sia all’interno dell’uso farmaceutico-nutrizionale, sia nell’uso cosmetico per creme, bagni-doccia,… Quello che però dobbiamo chiederci è se il commercio di questo prodotto, che ha un ciclo di vita molto esteso e che pertanto non può essere coltivato, è sostenibile nelle quantità che sono state promesse e come può essere garantito uno sfruttamento ragionevole senza privarne la popolazione africana che lo usa per le sue necessità. Argomenti: #alimentari , #ambiente , #attualità , #baobab Leggi tutti gli articoli di Laura Gelmini (n° articoli 1) |
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