Lei ha la vagina dentata (leggenda e terrore di ogni essere umano). La narrazione vuole che il Mito venga domato da un Cavaliere Giusto e Senza Paura. Cosicché, gli archetipi, possano soggiacere con reciproco gaudio e nessuno spargimento di emoglobina o appendici (Lorena Bobbit ah la cara vecchia Lorena Bobbit, vi rammenta qualcosa?).
Lei è Jess Weixler/Dawn bocca a bocciuolo e pericolosissima arma inconsapevole. Segnata da un incidente da bambina, nasconde la propria anomalia/natura anche a se stessa. Frequenta un gruppo di giovani esaltati che praticano l’astinenza estrema. Frenano pulsioni, consumando delitti di desiderio nascosti nell’ombra. L’educazione sessuale a scuola è un momento ridicolo e imbarazzante. I testi di anatomia, lasciano il pene in evidenza ma nascondono la vulva all’occhio che non deve turbarsi o perdersi nelle sue stranezze strutturali (in alcune scuole americane accade realmente).
Tutto cambia grazie al morso della vita e della comprensione. Mitchell Lichtenstein costruisce attorno alla protagonista e all’argomento - di per sè già portatore di repulsione o paura per alcuni (fate pronunciare la parola vagina a qualcuno che vi è amico/a, come minimo lo farà abbassando la voce) - una convicente ed avvincente babele di situazioni in divenire. Sino alla sequenza finale, che registra perfettamente senza bisogno di parole, la nuova consapevolezza acquisita dall’invitante fiore spinoso. Grottesco, intelligente e senza patinature: il sangue è sangue e sgorga quando meno te l’aspetti.
GIUDIZIO GENERALE ***
RITMO ***
IMPEGNO **
COINVOLGIMENTO **
Legenda : * scadente ** sufficiente *** discreto **** buono ***** ottimo
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