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![]() REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno IV n° 12 DICEMBRE 2008 - TERZA PAGINA |
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Era stata preceduta nel 1814 dalla Danzatrice col dito al mento destinata, per interessamento del piacentino Pietro Giordani, uno dei più grandi amici e certamente il maggiore interprete critico di Canova, al banchiere Domenico Manzoni e andata dispersa dopo la morte del proprietario in un atroce fatto di sangue, il cui mistero rimane ancora insoluto. La vicenda verrà sublimata dallo stesso Canova nella bellissima Stele funeraria di Domenico Manzoni ancora conservata nella chiesa della Santissima Trinità, inserita nella sezione della mostra dedicata allo “scultore filosofo e il tema della morte”.
L’ Ebe viene esposta accanto alle due statue antiche, l’Arianna con la pantera allora agli Uffizi, e la ellenistica Danzatrice di Tivoli, ma anche, in un paragone davvero strepitoso, con il Mercurio di Giambologna con cui Canova si è misurato nel rendere il difficile motivo della figura in volo. Ma il significato dell’Ebe di Forlì viene chiarito confrontandola con la prima rappresentazione del tema, l’Ebe sulla nuvola dell’Ermitage.
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