Sean Penn mette in scena due ore dense di emozioni e retorica e lo fa con la macchina da presa e il cuore leggero di uno spericolato in parallelo alle vicende del protagonista, realmente esistito, Christopher McCandless (interpretato dall'intenso e dedito Emile Hirsh, visto in "Alpha Dog" e “Lords of Dogtown”) giovanotto poco più che ventenne che, dopo essersi ottimamente laureato, cedette al proprio bisogno di fuggire e intraprese un lungo e articolato viaggio, sino ad approdare alla meta delle mete, l'Alaska.
Non è niente di nuovo, la vicenda è prevedibile e l'ammontare delle irreponsabilità, del dolore provocato, del ricatto emotivo del cavaliere errante è ingiustificato ma ricordiamo anche che le ragioni della fuga esulano qualsivoglia regola di comprensione razionale. Ed è qui dove la regia e la narrazione peccano, nel tentativo di spiegare, sottolineare, evidenziare i motivi di cotanta patologica pervicacia nel perseguire la fuga da parte del protagonista, confermata dall'utilizzo di una fastidiosa voce fuori campo che è pura didascalia inutile.
Dopo essersi inventato un'altra identità, il protagonista diventa Alex Supertramp, volutamente senza soldi e nessun appiglio se non quello puro della sopravvivenza. Percorre e macina chilomentri ponendo una distanza irrimediabile tra sè e il suo passato. Incontra e reincontra due rimasugli hippies che chiamerà famiglia, un vecchio militare in pensione che incarnerà l'ideale della figura paterna, le file ai dormitori, la gentilezza dello sconosciuto, l’attrattiva del desiderio (che ostinato respingerà perché l'ossessione potè più della carne) le botte dell'intolleranza, umanità e indifferenza.
Penn sa quali tasti spingere per coinvolgere e convincere, utilizza lunghe e scontate carrellate sui paesaggi accompagnate dalla musica di Eddie Vedder (vi dice qualcosa il nome Pearl Jam?) con la stessa nonchalance con la quale sottolinea alcuni passaggi con audace spreco di ralenti, usa tutto quanto gli è possibile per creare sensazioni e instillare empatia. Ne risulta un film imperfetto, irritante ma con un'anima convincente e profonda, spigoloso e delicato al medesimo tempo, innervato di grande ambizione e spettacolare forza distruttiva.
Titolo in lingua originale:
Into The Wild
Regista: Christopher Nolan
Attori:
Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Zach Galifianakis, Kristen Stewart, Hal Holbrook
Casa di Distribuzione:
01 Distribution
Vietato ai minori: NO
Formato Audio: Dolby digital 5.1
Formati: Schermo panoramico anamorfico 16/9
Genere: drammatico
Lingue sottotitoli: italiano, inglese
Speciali: dietro le quinte, commento del regista, quaderno di viaggio
Argomenti correlati: #cinema, #film, #recensione
Tutto il materiale pubblicato è coperto da ©CopyRight vietata riproduzione
anche parziale
Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione
|