REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno IV n° 12 DICEMBRE 2008 PRIMA PAGINA


Cosa succede in politica?
Il Cavaliere tentennante
Dice, dice il contrario, il Governo fa altro e poi si smentisce: colpa della sinistra giustizialista!
Di Giacomo Nigro



Signor barbiere, o chiunque voi siate, siavi noto che io esercito la vostra medesima professione; che corrono da oltre venti anni da che vi sono matricolato, e che conosco uno per uno gl'istrumenti tutti della barbieria. Oltre a ciò fui soldato nella mia prima età, e so molto bene che cosa sia elmo, morione, celata con buffa ed ogni altro arnese della milizia, e intendo di sapere dar conto dei diversi generi di armature e di armi, e dico (salvo però un miglior parere, e rimettendomi sempre al più sano giudizio) che questo mobile ora tenuto da cotesto buon signore, non solo non è bacino da barbiere, ma tanto è lontano dall'esserlo, quanto il bianco dal nero, e dalla verità la menzogna: sostengo però che quantunque questo sia un elmo, non è un elmo intiero. - E così è per lo appunto, disse don Chisciotte, perché gli manca la metà, ch'è il mento. - E così è,- soggiunse il curato indovinando già le intenzioni del suo amico barbiere.

Sembra cadere a fagiolo questa citazione di Cervantes tratta dal celeberrimo Don Chisciotte della Mancia: questo frammento rende l’idea che, da tempo, vado maturando sul nostro prode cavaliere, ultimamente prodigo di ciò che, insieme al gioco delle tre carte, è uno dei segni particolari della sua carta d’identità: la marcia indietro.

Dalla scuola all'ambiente egli si sta esibendo in queste ore in un cambio di costumi che neanche il miglior Brachetti sarebbe in grado di emulare in velocità e tempi d’esecuzione. L’importante è sempre negare l’evidenza. Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha ribadito che sulla questione del maestro unico "non c'è nessuna retromarcia" dopo che opposizione e sindacati avevano definito così la decisione del ministro di renderlo facoltativo.

Ma vediamo in un dettaglio minimo quanto riguarda la scuola primaria, le cui novità saranno introdotte dal 1 settembre del prossimo anno: è stata confermata, tra l'altro, una modulazione su diversi orari - a 24, 27, 30 e 40 ore - ed è prevista l'attivazione del modello a 24 ore (che comporta il cosiddetto "maestro unico") solo nelle prime classi e solo su esplicita richiesta delle famiglie. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha parlato di "un primo importante risultato della mobilitazione che ha coinvolto l'intero mondo della scuola" mentre la Cgil non ha nascosto alcune perplessità sulla tenuta del modello pedagogico.

Intanto da Bruxelles Berlusconi ci ha fatto sapere ''Non posso opporre nessun veto sulla questione del clima perchè non posso fare la figura del cattivo nei confronti di una sinistra che utilizzerebbe questa mia posizione per fare lotta politica''; incredibile! Con la sinistra non si può discutere e dialogare, ma si dimostra di temerla, smascherando il vero scopo della propria azione politica: comandare, non governare.

L'Italia, quindi, apre ad un compromesso sul controverso pacchetto clima-energia dell'Ue, che a questo punto sembra a portata di mano. L'Italia, salvo colpi di scena, non dovrebbe porre ostacoli al cosiddetto 'pacchetto 20-20-20', che si fonda sui tre pilastri della riduzione delle emissioni di CO2 del 20%, collegata ad un aumento della stessa percentuale di efficienza energetica e incremento dei consumi da fonti rinnovabili entro il 2020.

Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che il governo Berlusconi non è in grado di affrontare: "C'e' una singolare e terribile distanza tra quello di cui discute la politica italiana e quello di cui discutono le famiglie. Il presidente del Consiglio annuncia di voler cambiare la Costituzione alla presentazione di un libro, riceve le gemelle dell'Isola dei Famosi, fa corse per consensi elettorali. Intanto il governo e' fermo da mesi. Dopo gli annunci-spot, nessun segno di vita di fronte alla più grave crisi che la nostra generazione abbia mai conosciuto, che cambierà il nostro modo di vivere".

"Berlusconi - incalza Veltroni - di fronte alla drammaticità di ricadute sociali senza precedenti dalla Grande Depressione, si occupa di tutt'altro. Di stravolgere la giustizia. Di cambiare i direttori dei giornali e magari pure i vignettisti. Non mi si venga a parlare di analisi catastrofiste: i prossimi mesi saranno i più duri della nostra storia, basterebbe informarsi su quanti operai dell'auto faranno dicembre in cassa integrazione. Berlusconi dice che l'Italia sentirà meno la crisi. E perché mai? Con un debito pubblico più alto, metà Paese in balia delle mafie, il credito strozzato, le infrastrutture in ritardo, l'Italia risentirà della crisi più degli altri". "Questo e' il tempo del coraggio - sottolinea Veltroni - e della cultura istituzionale. E la mia è una cultura istituzionale anglosassone, per cui maggioranza e opposizione si combattono anche aspramente, ma lavorano insieme per affrontare una crisi tanto grave. Invece il governo si muove nella logica dello scontro. L'Italia dovrebbe trovare, come gli altri Paesi europei, il livello più alto di unità”. Peccato che egli si scordi delle divisioni interne al PD e le diatribe elettoralistiche con DiPietro e la sua IDV.

Oggi, anche grazie ai tentennamenti e alle divisioni interne all’opposizione, avremmo bisogno di un decisionista illuminato, in grado di guidare la barca fuori dal guado superando i dissensi, ma non con i capricci del primo della classe che continua a fare Berlusconi.

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