REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno V n° 2 FEBBRAIO 2009 TERZA PAGINA


C’est la vie
Di Adriana Libretti



C’era una volta un pesce di nome Zuppa, che credeva di essere un cane. Un pescatore un giorno lo pescò, ma guardando un istante, borbottò: “Ti ributto in acqua, per adesso non sei né cane né pesce”.

Zuppa, anziché essere felice, appena si ritrovò di nuovo libero, scoppiò a piangere.
Piangeva a dirotto, ma nessuno si accorgeva delle sue lacrime, che erano gocce in mezzo al mare.
“Nemmeno posso abbaiare!” -pensava triste- “E qui non c’è ombra di sole!”.

La sua amica Medusa, vedendolo così abbattuto si mise a danzare per lui. Sinuosa e velata cercava di farlo innamorare, ma era del tutto inutile.
Passò Palla il pesce, che rimanendo immobile si finse luna piena.
Zuppa lo fissò estasiato, provò a ululare ma dalla bocca gli uscì una grossa bolla, che subito salì verso l’alto e svanì.

Zuppa si arrabbiò tanto, tanto, ma così tanto che si capovolse e finì a pancia in su.
In quel momento passò la balena Ciccia, il più autorevole cetaceo dei sette mari, che nel vederlo esclamò: “Zuppa è morto!”.

Medusa accorse e nella fretta scordò d’infilarsi la gonnella; Palla il pesce per lo spavento si sgonfiò. Non sembravano più nemmeno loro!

“Scherzetto!” -disse Zuppa alla balena Ciccia- “Sono minerale e vegetale!”.
“Smettila porco cane!” -gridò Ciccia.
“Non ti permettere!” -ribatté Zuppa.
“Sei un pesce, non un cane!” –spruzzò d’un fiato Ciccia. “Io pescecane, glup!” –rispose Zuppa.

Ciccia lo guardò stupefatta: Zuppa aveva appena fatto un sol boccone di Palla e Medusa!
Ma Zuppa ora non piangeva più: lustro come una lama guizzava, i denti bene in mostra, felice.
...C’est la vie !

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