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Anno V n° 2 FEBBRAIO 2009 Lettere al direttore |
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Impianto fotovoltaico fermo a Montegrimano
Le difficoltà di chi cerca di risparmiare petrolio secondo le promesse del governo
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Gentile direttore, le segnalo quanto segue: Ad agosto 2008 ho fatto impiantare un impianto fotovoltaico sul tetto del mio magazzino sito nel Comune di Montegrimano (PU) con l'intenzione di fare lo scambio energetico con l'Enel che però non me l'ha dato, sebbene l'impianto sia stato realizzato secondo le regole. E questo perché? Semplicemente perché all'epoca non c'era una Cabina elettrica vicina, che è stata impiantata dall'Enel solo a novembre, ma ancora a tutt'oggi non è possibile effettuare lo scambio perché la suddetta cabina non è stata elettrificata! Mi hanno detto forse a Primavera! Si vede che l'Enel non ha bisogno di elettricità. Insomma, incentivi da una parte e disincentivi dall'altra! Massimo Rainò Gentile lettore, quanto che lei segnala è un evidente indice dello stato delle cose, leggibile anche in altri eventi. Il suo potrebbe anche essere un semplice caso malaugurato, ma se vediamo la politica che viene fatta e le pressioni che esistono verso il nucleare e il suo immediato derivato “l’idrogeno” (senza il nucleare è impossibile oggi avere idrogeno in grande quantità ed a prezzo ragionevole), ci si accorge che manca la volontà politica per intraprendere la strada dell’energia riproducibile, strada che ci dovrebbe portare verso l’uscita dal moribondo ciclo economico basato sul petrolio. Tutte le economie avanzate, oggi anche gli Stati Uniti, hanno sviluppato le energie rinnovabili, il solare lo troviamo perfino dove è impensabile, vicino al Polo Nord, in Islanda, solo da noi non ha trovato sviluppo, noi che, fino a quando qualcuno non ha pensato al nucleare, usavamo il petrolio solo per trasporto, riscaldamento e materie plastiche. L’energia elettrica la producevamo dalle dighe e dall’energia geotermica di Larderello. Mi auguro che nel frattempo il suo problema trovi soluzione, ma è evidente che oggi è difficile riuscire a superare le barriere “anti-nulceare” che da sempre le forze politiche conservatrici hanno elevato non, solo in Italia. Giovanni Gelmini |
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