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“Nigra sum sed formosa” Sacro e bellezza dell’Etiopia cristiana Lalibela, la Gerusalemme d’Africa Per illustrarla, in Mostra, anche le preziose incisioni di Bianchi Barriviera |
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L’impresa architettonica, frutto di successivi interventi e aggiunte pur su un organico disegno, fu iniziata dal re Lalibela, secondo la leggenda, nel XII secolo, dopo la presa di Gerusalemme da parte del Saladino. Per favorire i pellegrinaggi, ormai impraticabili in Terra Santa, egli decise di fondare appunto una seconda Gerusalemme nella sua capitale, Roha, che divenne centro di attrazione per tutta l’Etiopia. Nel sito, e nelle architetture, di straordinaria perizia tecnica ed eloquenza visiva, è manifesta e storicamente documentata l'influenza del più antico stile aksumita. In mostra si espongono alcune delle straordinarie vedute, con le relative piante e prospetti, eseguite all’acquaforte fra il 1939 e il 1949 dall’artista trevigiano Lino Bianchi Barriviera sulla base di appunti e disegni schizzati durante il suo viaggio del 1938-39 al seguito della spedizione scientifica a Lalibela, guidata dal barone Alessandro Augusto Monti della Corte. Si tratta di 9 tavole: nel suo genere, una delle maggiori imprese illustrative del Novecento italiano. Argomenti: #achitettura , #africa , #archeologia , #arte , #arte sacra , #etiopia , #lalibela , #macheda , #regina di saba |
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