ATTENZIONE  CARICAMENTO LENTO



“Nigra sum sed formosa”. Sacro e bellezza dell’Etiopia cristiana

Venezia, Cŕ Foscari Dal 13 marzo al 10 maggio 2009 Per la prima volta in Italia una grande, innovativa mostra sull’Etiopia Cristiana con materiali in gran parte inediti



E’ la prima grande mostra che l’Italia dedichi all’arte più che millenaria di una sua ex Colonia, l’Etiopia, e ad ospitarla non poteva che essere Venezia che già nel ‘400 instaurò con il regno che dominava il Corno d’Africa legami economici, religiosi e culturali molto stretti. Tanto da inviare laggiù, su richiesta dell’Impero del Leone, propri pittori che per secoli influenzarono ogni espressione artistica di quelle terre.

A promuovere la mostra è l’Università Statale di Ca’ Foscari, in partnership con la Regione del Veneto e Banca FriulAdria (Crèdit Agricole); a curarla sono Giuseppe Barbieri, Gianfranco Fiaccadori e Mario Di Salvo coadiuvati da un amplissimo comitato scientifico internazionale. Ad ospitarla, dal 13 marzo al 10 maggio, è l’università veneziana nella propria storia sede espositiva a Ca’ Foscari, lungo il Canal Grande.

Il titolo della mostra “Nigra sum sed formosa” rinvia al celebre versetto del Cantico dei Cantici e alla Regina di Saba. E’ stato scelto per ricordare l'antichità dell'esperienza religiosa prima giudaica e poi cristiana in terra etiopica. Qui sussiste ancora oggi una sorta di chiesa delle Origini, degli Apostoli, che ha saputo conservare, nei riti e nelle rappresentazioni artistiche lo spirito della prima età evangelica. Un unicum cui non è estraneo il fatto che l'Etiopia cristiana sia venuto rapidamente a trovarsi circondata da popoli islamici. Il forte radicamento di una tradizione cristiana nell'impero del Leone coincise dunque con l'affermazione di una identità di razza, lingua, costumi, che in buona misura, pur attraverso molte fasi critiche, è giunta sino a noi.

Venezia è stata, almeno già dall’epoca del grande re Zar’a Ya‘qob (1434-58), uno dei partner più significativi, tra gli stati europei, dell'impero etiope, a ribadire così la sua funzione di porta di collegamento tra Oriente e Occidente. Questo dato segna l'assoluta pertinenza della città di San Marco, che è sede di uno dei più importanti e antichi patriarcati d'Occidente, come luogo e scenario della mostra.

L’esposizione si presenta come un organico e affascinante “racconto”, imperniato su riconoscibili personaggi: la Regina di Saba; il Re Lâlibalâ (XII-XIII sec.), da cui prende nome la città santa costruita sulle montagne del Lasta, la “Nuova Gerusalemme” a beneficio dei pellegrini Etiopi, impediti a recarsi in Terra Santa dalla presenza islamica, al modo in cui nell’Europa medievale si realizzavano le varie copie del Santo Sepolcro; il re Zar’a Ya‘qob, sotto di cui, nel XV sec., il Paese si aprì decisamente alle presenze occidentali; il pittore veneziano Nicolò Brancaleon, detto Marcoreo, documentato alla corte del re Eskender nell'ultimo scorcio del XV sec.

 

 Icona raffigurante i 12 Apostoli, XV secolo. Collezione privata. Fotografia Studio Aleph (Como)

A Cà Foscari saranno in mostra materiali di straordinaria importanza storica ed artistica, testimonianze preziose e per la più parte inedite: icone, croci, rotoli magici, codici miniati, incisioni, capolavori cartografici, come il Mappamondo di Fra Mauro, rari libri di modelli. A concederle, spesso per la prima volta, sono raccolte private e pubblici musei, nazionali e internazionali. Ad affiancare questi eccezionali reperti originali saranno ricostruzioni in 3D di alcuni luoghi sacri dell'Etiopia, accompagnati dalla visualizzazione multimediale (con musiche, filmati, fotografie opportunamente trattate...) della civiltà religiosa e della grandezza estetica dell'impero del Leone.
Suggestione e rigorosa documentazione saranno, quindi, le cifre di questa affascinante mostra.

Ad accompagnare i visitatori nelle diverse sezioni sarà, in ologramma, il prof. Stanislaw Chojnacki, patriarca degli studi moderni sull'arte etiopica. Sarà uno dei molti interventi di multimedialità messi a punto dagli stessi studenti di Ca’ Foscari. Così come ad un gruppo di lavoro interno, quello affidato al professor Augusto Celentano, si deve un prototipo fortemente innovativo di guida multimediale mobile, realizzata in ambiente iPod.
In questo modo la mostra diventa un prestigioso laboratorio per gli studenti dell’Ateneo, impegnati a declinare anche nelle più innovative forme dell’ edutainment un itinerario denso di reperti e temi di rara suggestione.

Questa importante componente multimediale è messa a servizio della comprensione e contestualizzazione delle meraviglie originali proposte dall'esposizione. Consentendo di entrare fin dentro lo spazio e lo spirito di monumenti, luoghi e di cerimonie sacre che hanno contribuito a tenere vivissimo un credo bimillenario in terra d’Africa.


Nigra sum sed formosa. SACRO E BELLEZZA DELL’ETIOPIA CRISTIANA.
dal 13 marzo al 10 maggio 2009
Venezia, Università di Ca’ Foscari (sede di Cà Foscari Esposizioni in Cà Giustinian dei Vescovi)
dal 13 marzo al 10 maggio 2009

Mostra promossa dall’Università Statale di Ca’ Foscari in collaborazione con Regione del Veneto e Banca FriulAdria (Crèdit Agricole)
a cura di Giuseppe Barbieri, Gianfranco Fiaccadori e Mario Di Salvo.

Orario: 10-18, chiuso il martedì
Ingresso: intero 7 €; ridotto 5 € per -minori di 15 e maggiori di 60 anni
Per informazioni e prenotazioni: 041.2346947
Catalogo della mostra: a cura del prof. Giuseppe Barbieri, Università Ca' Foscari di Venezia, e del prof. Gianfranco Fiaccadori, Università Statale di Milano


Argomenti:   #africa ,        #ancona ,        #cultura ,        #mostra ,        #tradizione ,        #venezia

© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato

Articoli letti
15.278.664

seguici RSS RSS feed

Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione