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Viaggiare in bicicletta Aquileia e la pianura friulana Di Daniela Radici
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l Friuli-Venezia Giulia fu da sempre terra di passaggio, grazie alle ampie vallate che scendono dalle Alpi e che favorirono la penetrazione di popolazioni nordiche attirate dal clima mediterraneo. Data la breve distanza tra montagne e mare, è regione ricca di scenari naturali fuori dal comune, oltre che di storia, tradizioni e tesori artistici. Nel cuore di questo piccolo universo-crocevia di etnie latine, germaniche e slave si estende il territorio delle Terre di Aquileia, verde campagna pianeggiante da scoprire al ritmo lento delle due ruote. Centro ideale da cui partire è Aquileia, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Fu l’avamposto dell’impero romano e porto commerciale di primaria importanza, punto di incontro di culture, lingue, razze e religioni, nonché punto di partenza per le migrazioni che culminarono nella fondazione di Venezia. Si presenta oggi come un paese agricolo nel piatto paesaggio alle spalle della laguna. Ma qui, ai lati della via Giulia Augusta, giacciono i resti di quella che fu una delle città più importanti della romanità, la capitale della X regione augustea. Già da lontano vediamo svettare l’alto campanile (prototipo di molti altri friulani e istriani) della Basilica, grandioso edificio romanico con la facciata unita alla chiesa dei Pagani e ai ruderi del Battistero. Nell’interno a tre navate spicca il pavimento a mosaico della chiesa del IV secolo, il più vasto e bello dei mosaici paleocristiani in Occidente. L’area degli scavi comprende il Foro, un sepolcreto, resti di case di abitazione di epoca repubblicana, due piccoli oratori paleocristiani; percorrendo un suggestivo viale di cipressi fiancheggiato da are e pietre scolpite si raggiungono i ruderi del porto fluviale, che sfruttando le acque del Natissa regolava il passaggio delle merci provenienti da tutto il Mediterraneo verso i mercati danubiani. Conclusa la visita di Aquileia (dove sorgono anche i Musei Archeologico, Paleocristiano e del Patriarcato) partiamo per uno dei 40 sentieri tematici che, percorrendo strade di campagna, argini lagunari e fluviali, prati e boschi, toccano 17 Comuni della Bassa Friulana sull’asse Palmanova-Cervignano-Aquileia. Tempo, Acqua, Terra, Sacro sono i temi tra cui scegliere, gli itinerari vanno dai 3 ai 70 chilometri. Nel Tempo possiamo vagabondare lungo il sentiero del Patriarcato pedalando per 25 chilometri alla scoperta delle testimonianze di quella che è stata per secoli la più grande diocesi cristiana d’Europa: il Patriarcato di Aquileia andava dal lago di Costanza al Balaton, dal Tirolo alla Pannonia, da Vienna a Venezia. Oppure seguire le tracce degli Asburgo, di Napoleone, della Grande Guerra… Gli itinerari di Terra ci portano lungo la strada del vino a pedalare tra vigneti e frutteti, a sostare nelle numerose ‘frasche’ che offrono prodotti tipici di questa terra famosa per l’eccezionale produzione enologica. Anche la religiosità popolare può essere il filo rosso da seguire in una serie di percorsi alla scoperta del Sacro: architetture, segni arcaici ed espressioni artistiche di popolazioni millenarie. Da Aquileia partirono Cirillo e Metodio per evangelizzare le terre slave. E c’è anche un’interessante “chicca” tecnologica: si può noleggiare una bicicletta dotata di wibike, video-guida di navigazione ancorata al manubrio, che permette di ricevere indicazioni sui tragitti e informazioni in merito ai servizi e ai beni storici, culturali e ambientali delle località attraversate. Per informazioni e prenotazioni: 0431-382811, www.terrediaquileia.it Argomenti: #aquileia , #bici , #bicicletta , #friuli , #turismo Leggi tutti gli articoli di Daniela Radici (n° articoli 43) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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