REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno V n° 4 APRILE 2009 TERZA PAGINA


Parole e poesia
Cittą di vento - Volterra
Di Ladilunaa



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Se  AAAVIAPERVOLTla raggiungi nelle prime ore del mattino lo spettacolo che può presentartisi è questo, mentre al tramonto le nebbie si tingono di viola, indaco o anche di rosso sangue, questo crea un'atmosfera irreale che ti porta a crederti in una dimensione diversa, oltre il tempo.

La strada provinciale delle colline volterrane ti si erge davanti giungendo dalla dolce Valdera e si snoda sinuosa fino a portarti a un doppio crinale dalla cui sommità domini due valli d'incomparabile bellezza.
In alto  la città del vento che ti conduce al centro del'antica terra etrusca dove questo grande popolo pacifico dominava in splendore e civiltà prima di essere inglobato dall'estensione dell'impero romano che vi aggiunse altri splendori.
In seguito fece parte della repubblica fiorentina, i cui Signori Medicei eressero la ciclopica fortezza con il possente maschio,attualmente carcere per detenuti condannati all'ergastolo,o comunque in regime di massima sicurezza.
Camminando per le sue stradine lastricate estremamente fascinose ti senti parte di questa terra così pregna d'arte e di storia.

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 CITTA' DI VENTO


Nemmeno una mano di luna piccola spezza

la porta dell'acqua, e altera s'erge e si sosta

dondolante su mille terrazze di vento.

Di balze rosse corrosa da radice amara.

Che salto il mio sonno! assottigliandosi

al cipresso e alla porta di gennaio, ninnato

da mantiglie d'occhi di gatto nell'uliveto

si sfuma di tenera nebbia viola e s'allenta

il tamburo nella piana (ah! che pianura distratta

con dieci soli in cima) annegando nel suo

sangue infetto di strega arcana.

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aaaaaaaavolt 
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