REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno V n° 4 APRILE 2009 TERZA PAGINA


Ginnastica per la felicità
Esiste un’apposita ginnastica in grado di allenare la nostra felicità. E le ingiustizie, i tradimenti, le sopraffazioni, le delusioni? Si cancellano con la ginnastica? Certo che si
Di Rosa Tiziana Bruno



Ormai ci hanno convinti che la felicità non esiste, che è un’illusione, che è deleterio rincorrerla. Ma non sarà, questa della felicità inesistente, una furbesca idea partorita da chi vuol sottrarci la speranza al fine di pilotare le nostre menti e anche il cuore?
Chi è privo di speranza, non crede nella possibilità di un destino migliore o di giorni diversi. E’ uno schiavo che non potrà mai accedere alla libertà.

Esiste un’apposita ginnastica in grado di allenare la nostra felicità. Una ginnastica che può essere praticata ogni giorno, facilmente e piacevolmente.
E le ingiustizie, i tradimenti, le sopraffazioni, le delusioni? Si cancellano con la ginnastica? Certo che sì. Tonificando i muscoli della nostra identità e fortificando i tendini della fantasia.

La fiaba è la ginnastica per la felicità. In tutto il pianeta, fin dalla notte dei tempi, le fiabe raccontano come smettere di mendicare e il modo di andare per il mondo finalmente da Re e Regine. Le fiabe ci ricordano la nostra vera identità attraverso il fenomeno della risonanza, ci ricordano che vivere è un percorso da eroi. Ci rammentano che siamo fatti di Infinito, noi tutti. Ed è proprio ritrovando il nostro infinito che conosciamo la felicità.

I talenti ci animano e sostengono nei momenti bui, ci consentono di raggiungere risultati insperati. Sono infiniti come la vita che ce li ha donati, sono immateriali ma vivi.
Qualità come generosità, fantasia, intelligenza, perseveranza, pazienza, coraggio… abitano dentro di noi e aspettano di potersi esprimere attraverso le esperienze quotidiane.
I nostri “No, è impossibile, non ce la posso fare” sono una prigione per i talenti. E se restano rinchiusi nell’animo, saranno sconosciuti per gli altri.

Le nostre braccia, le mani, le gambe, la nostra voce sono gli strumenti che consentono di liberarli. Nulla vi è di più motivante per un essere umano, a tutte le età, che onorare i talenti racchiusi in lui e renderli manifesti: far uscire allo scoperto la sua creatività, la sua fiducia, la sua sensibilità affinché influiscano sulla realtà che lo circonda, migliorando una situazione bloccata o stagnante.
Per questo le fiabe sono la ginnastica per la felicità.
Ci guidano nella comprensione e nel rispetto di noi stessi. Invitano all’ascolto e a sdrammatizzare. Ad essere fermi nella intenzione pur in mezzo alle avversità, non ferire e non subire. A ritrovare la leggerezza del vivere. Ad essere autentici, tagliando corto con i condizionamenti. Consapevoli del proprio valore.

La fiaba è un incontro delicato e potente con l’infinito che abita in noi. E’ la ginnastica che ci consente di essere in forma per intraprendere il percorso della sua liberazione. Perché l’infinito che ci circonda e che è dentro di noi ha bisogno della nostra partecipazione consapevole per agire.

Non a caso avvertiamo da sempre, e oggi ancor di più, un intenso bisogno di fiabe. Perché sono costituite da una struttura vivente del tutto uguale a quella che ci rappresenta. Le scenografie dei film di successo si rifanno alle fiabe, come pure gli spot pubblicitari e i fumetti.

E il bello di questa ginnastica è che non stanca e non annoia mai. Si può praticare ovunque, con chiunque, in mille modi, a qualunque età, con qualunque clima e a qualunque latitudine. Oltre che leggere quelle antiche, nuove fiabe si possono inventare.

Il punto di partenza sono i libri, accuratamente scelti, o straordinaria fonte di conoscenza e condivisione. Ma poi viaggiando con l’immaginazione si capovolge il mondo per andare lontano, e non serve né treno né biglietto, né aereo o nave.

Un foglio di carta, un fascio di luce, un muro: tutto può stimolare un racconto. La realtà stessa offre preziosi spunti a chi la sa guardare con gli occhi della spontaneità e della fantasia.
Non soltanto la parola ma l’immagine mostrata, la luce, la musica, gli oggetti, il corpo, il gioco. Tutti sono strumenti di narrazione…attrezzi per una ginnastica indispensabile, in ogni angolo del globo terrestre.

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