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Un’ antologia di racconti femminili in nero “Alle signore piace il nero”. Storie di delitti crimini e misfatti Con la sorpresa di un racconto di Daniela Losini Di Cricio
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Una sorpresa, un libro inaspettato: “Alle signore piace il nero” . Inatteso, proprio perché contiene un racconto della nostra critica cinematografica Daniela Losini. “E tre”, devo dire, questa è la terza nostra collaboratrice che ha pubblicato almeno un libro negli ultimi mesi. Mi viene voglia di andare a leggere subito il racconto di Daniela, ma non mi sembra opportuno, se devo fare una recensione è meglio che inizi dal primo e legga come leggerebbe chiunque. Il libro raccoglie 14 racconti di 14 “signore”; in tutti c’è il morto, non solo. tutti i protagonisti sono femmine e spesso lo sono anche i personaggi principali. Inizio quindi dal primo racconto di Carmen Covito: “L’erba del vicino”. Racconta di problemi di vicinato, con sospetti e coltelli, ben costruito, ma non mi entusiasma. Passiamo al secondo di Grazia Verasani, “Teresa”. La lettura scorre veloce ed è avvincente, anche con un sottofondo filosofico: le panchine di nonno Armando “Servono a questo, le panchine, diceva sempre nonno Armando, a riprendere fiato, concedersi una pausa” Il terzo, di Barbara Garlaschelli, è decisamente importante: “Nina”. Descrive con molto brio una famiglia sballata, con finale noir ovviamente. Poi una caduta, alcuni racconti che non mi hanno certo entusiasmato: uno non sono nemmeno riuscito a finirlo; forse per me sono troppo “sofisticati”, troppa voglia di stupire, ma sicuramente c’è qualcuno che li apprezzerà; mi perdonino le autrici se non sono in grado di stimarle. Si torna alla classe con Licia Giaquinto: “La pazzia della rondine”. La mancata maternità, personalità speculari che producono odio in una delle due donne: questi sono gli elementi base del racconto; nulla è scontato, se non l’attesa di un evento annunciato fin dall’inizio, ma che il lettore non saprà fino alla fine come e quando avverrà. Da questo momento tutti gli altri racconti li ho trovati decisamente belli. Con Adele Marini, “La testa altrove”, ecco un poliziesco ambientato nella Milano buona, che ricorda per qualche verso Fruttero & Lucentini, scritto con molta ironia: ecco un brevissimo assaggio: “Non fece caso a niente perché ormai aveva la testa altrove. Let-te-ral-men-te. La testa mozzata della signorina Carla, posata in mezzo a ciuffi di erba fradicia, dava l’impressione di spuntare dal terreno come un grosso fungo capelluto.” Poi Elisabetta Bucciarelli, con “Primo pelo”, ci conduce in un altro ambiente di Milano, quello delle danzatrici di lap-dance, del Gratosoglio con una vecchia strana con 49 cani, non meno e non più di 49, e il mistero di sparizioni continue di gatti, il tutto connesso con l’attività operativa dell’ispettore Dolores Vergani, ex psicologa, da poco in forze alla Questura centrale di Milano, e l’agente Achille Maria Funi. Decisamente delizioso come giallo all’italiana. Troviamo suspense fantascientifica con Daniela Piegai in “Scambio letale”, avvincente fantasia che ci porta in un mondo completamente diverso, che di noir non ha nulla, ma che riesce comunque a mantenere l’attenzione al calor rosso, anche senza il morto. Ecco finalmente la nostra Daniela Losini. Con “L’estate del silenzio” indaga sul cambiamento dell’animo di una madre di fronte alla morte della figlia. Un merletto delicatissimo, scritto con la capacità di trasmettere che ha e che noi già ben conosciamo. Questo è forse l’unico racconto dell’antologia che non usa né ironia, né scene forti, né fantasiose, ma ,con parole semplici e periodi lineari, ricostruisce l’intimità del pensiero di questa madre che ha perso la figlia. Claudia Salvatori, con “Avvocati, poliziotti e angeli (per non parlare di due ex mariti e qualche muratore)”, ci riporta in un mondo tra il fantastico e il leggendario, in cui il “morto” sembra lontano, ma... le sorprese non mancano. “Per due voci sole” è il racconto di Diana Lama che ci conduce per mano nel mondo di una adolescente intraprendente dei bassi Napoletani, che intuisce il valore del suo corpo, ne realizza le capacità e, diventata donna, usa il suo corpo per una arrampicata sociale, ma ha commesso un errore che scatenerà il disastro. Chiude l’antologia Nicoletta Sipos, con “Miss Lilly e il mistero del «Big Bull»”, una scoperta sulla scia di Hercule Poirot e... un personaggio speciale fino ad oggi sconosciuto, racconto compassato alla Agata Christie, avvincente e piacevole Come si vede un’ antologia con tipologie molto variegate di racconti, che possono soddisfare e non annoiare proprio per l’estrema differenza degli stili, delle ambientazioni e delle trame. Sono racconti brevi, tagliati giusto per chi può leggere per un tempo breve, come in un viaggio in tram. Sicuramente un libro da leggere. Titolo: Alle signore piace il nero. Storie di delitti crimini e misfatti Editore: Sperling & Kupfer Genere: letteratura italiana: testi Collana: Narrativa ISBN: 8820045931 ISBN-13: 9788820045937 Data pubblicazione: 3 Mar 09 Argomenti: #libro , #noire , #racconto , #recensione Leggi tutti gli articoli di Cricio (n° articoli 131) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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