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Oggetti sonori - La dimensione invisibile del design A Milano al Triennale Design Museum dal 18 aprile al17 maggio 2009 |
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Il progetto MINI & Triennale CreativeSet presenta Oggetti sonori. La dimensione invisibile del design, a cura di Marco Ferreri e Patrizia Scarzella, che apre il ciclo di mostre nello spazio del CreativeSet del Triennale Design Museum Attraverso un allestimento multimediale la mostra esplora, per la prima volta in modo sistematico, la dimensione sonora degli oggetti e il ruolo esclusivo dei suoni nell’identificazione di prodotti e marche. L’obiettivo è il riconoscimento dell’importanza del design del suono nel progetto degli oggetti della quotidianità. Il design interviene sul suono dei prodotti facendolo diventare elemento fondante del progetto e della sua identità attraverso quattro tipologie acustiche. La mostra passa in rassegna diverse tipologie di suoni: da quello intrinseco alla natura degli oggetti, come forbici o accendini, al suono inventato, come quello degli strumenti elettronici o la voce dei navigatori satellitari delle auto, dal suono che esplicita il funzionamento dell’oggetto, come il “tic tac” dell’orologio o il “click” della macchina fotografica, a quello di attenzione e interazione, come la sveglia o il fischio del bollitore. Il suono, che gli oggetti della quotidianità producono, costituisce quella che può essere definita “la dimensione invisibile del design”, elemento che è sempre più parte integrante della progettazione, contribuendo a modificarne le modalità. Il valore della sonorità è stato ridefinito e quelli che potevano essere considerati semplici “rumori” prodotti dagli oggetti sono stati rivalutati, conferendo ad essi la dignità di “suoni”. Nella progettazione, da un lato, si assiste alla creazione di una identità sonora ex novo per oggetti tecnologici di moderna concezione (come per esempio i jingle di accensione di computer e cellulari), dall’altro vengono assegnati vecchi suoni a oggetti che sono l’evoluzione digitale di tecnologie predigitali (come il “click” prodotto dalle macchine digitali, oppure il “drin” emesso dai telefoni cellulari). La mostra vuole essere l’inizio di una mappatura più ampia e articolata dei diversi approcci e visioni progettuali del suono, allargando la ricerca a un pubblico più vasto e avvalendosi del contributo di tutti coloro che stanno lavorando intorno a questo tema, rendendola così una mostra aperta, un work in progress in continuo divenire.
Oggetti sonori Argomenti: #arte , #arte contemporanea , #design , #milano , #mostra , #triennale |
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