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 Anno V n° 6 GIUGNO 2009    -   IL MONDO - cronaca dei nostri tempi


Non si deve credere agli spot pubblicitari!
Sembra un dato di fatto: la pubblicità salutista è falsa e pericolosa
L’Efsa ha reso noto i risultati dell’analisi sui 57 prodotti che vantano proprietà salutiste: tutti boccati, tranne le gomme al xilitolo e due jougurt anticolesterolo, ma quest’ultimi l’antitrust li sanziona con 350.000€ per pubblicità ingannevole
Di G.G.



La nostra testata è sempre pronta a combattere la cattiva informazione. Un’attenzione particolare abbiamo sempre posto all’informazione e alla pubblicità ingannevole, in special modo quando questa fa leva per vendere e crea illusioni su sanità e corretta alimentazione.

Ora le nostre preoccupazioni hanno ricevuto un’autorevole conferma di quanto questo fenomeno sia diffuso. L’ Efsa, autorità per la sicurezza alimentare europea, che opera a Modena, ha intrapreso una indagine sulla correttezza dei messaggi diffusi per presentare prodotti salutistici, prodotti alimentari con cui si promettono miglioramenti del quadro della salute di chi li assume, mentre i risultati ottenuti, anche se parziali, sono decisamente preoccupanti.

Sono stati creati dei panel di esperti per analizzare la correttezza dei messaggi. I primi pareri espressi da questi panel sono stati pubblicati a metà del 2008 e nell’aprile scorso sono stati pubblicati risultati di un secondo gruppo analizzato; nel complesso sono stati analizzati 57 prodotti e ne restano da analizzare altri 200.

I risultati sono allucinanti: 46, pari all’81% risultano falsi, cioè le promesse non corrispondono alla realtà; solo 11 per il panel risultano in regola, ma... ci sono pure dei ma!

Un primo gruppo preso in esame, attraverso le diciture di presentazione del prodotto, promette un benessere per i bambini, che il panel non ha riscontrato. Si va dalla riduzione del rischio di malattie al miglioramento della memoria, dell'incremento della vista e della maggiore capacità di apprendimento. Sono state riscontrate anche non “vere” le promesse, fatte per latticini, di “migliorare la salute dentale” o di garantire un peso corporeo ottimale se se ne assumono “tre porzioni al giorno”. (n.d.r. abbiamo trattato il problema dell’obesità infantile nel numero precedente Obesità: la si può e la si deve combattere prima che diventi una “malattia”), c’e un prodotto che si rivolge persino ai bambini di età compresa tra 6 e 12 mesi e in questo caso la promessa è di diminuire le coliche. Brutto è il fatto che una azienda primaria di alimenti per bambini, a cui le mamme danno molto affidamento, sia stata beccata perché la dicitura “aiuta la crescita”, presente sulle sue barrette, risulta non veritiera.

Questi messaggi sono particolarmente antipatici e pericolosi, perché vanno toccare da una parte l’ansia delle mamme e dall’altra esseri in formazione che necessiterebbero di un maggior rispetto da parte dei business-men commerciali delle aziende, che sembrano lasciarsi crescere un folto pelo sullo stomaco pur di fare affari.

Altri casi ritenuti non veridici riguardano un'acqua minerale, che promette di ridurre la glicemia, bevande a base di mirtillo rosso, che dovrebbe aiutare a mitigare le infezioni urinarie delle donne. pastiglie di semi di lino e di soia, che ridurrebbero il rischio di osteoporosi, fichi d'India che migliorerebbero il colesterolo o , c’èra da aspettarselo, barrette che promettono la riduzione di peso.

Nomi illustri, come si diceva, sono nel mirino dell’Autority, aziende con una tradizione di affidabilità che, se i rilievi risultassero veri, renderebbero preoccupante la situazione, anche se la nostra sensazione è che il controllo su tutti i prodotti nutrizionali o dietetici dovrebbe essere molto stretto, sia nella propaganda che nell’uso, come per tutti i prodotti che incidono sulla salute.

C’è da rilevare che il giudizio, dell’Efsa non è ancora definitivo e le aziende possono presentare una nuova documentazione scientifica. Quindi le conclusioni finali passeranno alla Commissione europea per decidere se e come censurare i messaggi ritenuti incompleti o non veritieri.

Per la credibilità dei prodotti in commercio c’è da sperare che le “documentazioni aggiuntive” possano dimostrare, almeno parzialmente, che le aziende primarie non approfittano dell’ingenuità dei compratori.

Undici prodotti hanno avuto la promozione; tra questi vi sono le gomme da masticare a base di xilitolo, la cui promessa di ridurre la carie è risultata vera.
Anche due yogurt, arricchiti con fitosteroli, e supportati da 71 studi clinici che, per l’ Efsa confermerebbero l'efficacia dello yogurt nel ridurre del 10% circa il colesterolo Ldl, ma non è dello stesso parere l'Antitrust.

Secondo quest’ultima le campagne pubblicitarie esaminate, finalizzate a promuovere i due prodotti come bevande 'anti-colesterolo', "non hanno fornito ai consumatori le informazioni necessarie a valutare i prodotti stessi e di assumere (così) una decisione consapevole".
l'Antitrust ritiene che sia fuorviante collegare un problema importante come il colesterolo, che nei casi più seri richiede una terapia farmacologica di carattere permanente, al consumo di un prodotto alimentare, anche volendo tenere conto dell'attitudine degli steroli, contenuti nel prodotto stesso, ad intervenire sui livelli plasmatici di colesterolo.
Con queste motivazioni l’Antitrast ha sanzionato rispettivamente, di 250.000 e di 100.000 euro, con due distinti provvedimenti, le pubblicità di Danacol (Danone) e di Pro-activ (Unilever), giudicando le pratiche commerciali scorrette.

Dobbiamo infine ricordare quanto segnalato dalla professoressa Paola Patrignani, docente di farmacologia presso l'Università di Chieti G. d'Annunzio, che abbiamo riportato nel nostro articolo sul numero di aprile di quest’anno: “Gente siamo nei guai! La pubblicità ingannevole crea problemi per alimentazione e salute”, sui gravi rischi nell’assunzione di questi prodotti .

Non possiamo che concludere che della pubblicità dobbiamo sempre diffidare e sperare che si smetta di sprecare risorse economiche, che paghiamo noi acquistando i prodotti, per messaggi falsi e fuorivianti.



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 #alimentari,        #pubblicità,        #publicità ingannevole,        #salute
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