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Anno V n° 8 AGOSTO 2009 RECENSIONI |
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Nelle Sale Oggi
Transformers: la Vendetta del Caduto
Di Daniela Losini
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Tornano i robot trasformisti: Michael Bay è un cacciatore di blockbuster e non molla la preda. La puntata numero due schiera ancora una volta gli Autobot (il bene) capeggiati da Optimus Prime versus i Decepticon (il male) e riecco Megatron ma vi sarà anche un nuovo cattivo cattivone, Il Caduto e un degno compare intriso di dna robotico della distruzione: Devastator. Nel primo episodio ci si era divertiti e avevamo cavalcato ben disposti l’Armageddon di supercarenate lamiere senzienti, in “Transformers: la Vendetta del Caduto” la gustosa miscela si mantiene appetibile per circa un’ora. Poi le due ore e mezzo di girato, crollano sulla platea con tutto il frastuono dei 46 robot presenti (nel primo erano 15, fate subito i conti voi). Gag, dialoghi new age, ancora gag e pugni di ferro. Arriverà anche il momento della Matrice, mentre i robot se le danno di santa ragione, giocano, si fanno i dispetti, corrono, si trasformano, sbucano come funghi, gigioneggiano, muoiono e rinascono, fanno ancora gli amiconi e battimi un cinque. Sam, Shia Le Bouf il nostro Ralph Macchio contemporaneo ma con più fortuna lavorativa e Mikaela, Megan “Occhioni Blu” Fox 24 anni e dimostrarne 30, si separano per il college ma ben presto saranno di nuovo nel ciclone della guerra tra i robot che si contendono gli uni la supremazia assoluta e gli altri, la pace nell’universo (non certo la nostra). Ritorna Turturro e un barlume di speranza, ma a fare indietro tutta ci pensano le Piramidi e la Città di Petra. Da menzionare: la scena degli elettrodomestici che prendono vita e conquistano il tinello e la splendida sequenza dei combattimenti nella foresta. Il resto è assordante mercato dell’effetto di lusso, delle corse all’impazzata, della piega al capello perfetta anche nella tempesta di sabbia. Parata di battute che strappano qualche risata, subito rimpiazzata dal faraonico scoppiar di clangori che induce all’oblio. Vien quasi da dir peccato, sono robot e che importa la poesia. Ma per quella c’è Gundam o Astroboy. GIUDIZIO GENERALE ** RITMO *** IMPEGNO ** COINVOLGIMENTO ** Legenda : * scadente ** sufficiente *** discreto **** buono ***** ottimo |
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