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Signorini, artista europeo

Scritto per “Telemaco Signorini e la pittura in europa” Padova, Palazzo Zabarella 19 settembre 2009 – 31 gennaio 2010



 

Telemaco Signorini, Piazzetta a Settignano in un giorno di pioggia, 1881 ca. Collezione privata

Un’avida curiosità intellettuale fa di Signorini l’ideale interlocutore con la cultura europea del suo tempo. Nella Firenze post-unitaria ha contatti con pittori quali: Joseph Middleton Jopling, intimo del preraffaellita John Everett Millais, e Frederick Smalfield, amico di Enrico Nencioni. Sir William e Isabella Falconer, pittrice dilettante e allieva dell’artista fiorentino, gli acquistano diversi importanti dipinti. Al 1872 risale il rapporto con William Blundell Spence, la cui villa di Fiesole era un punto di ritrovo per agiati cultori anglosassoni di passaggio in Italia.

 
 

Telemaco Signorini: Ritratto di giovinetta, Olio su tela, cm. 40x48. Collezione Bentivegna- Montecatini T

Già nel 1861, con Banti e Cabianca, Signorini si porta dritto al centro della cultura francese: durante un soggiorno a Parigi di qualche mese conosce personalmente Troyon e Corot, che lo invita a visitare il suo studio.
Oltre a frequentare il Louvre e il Salon, visita anche Versailles. Nel 1873 torna a Parigi e, fermandosi da Boldini per conoscere l’arte contemporanea francese, si aggiorna su Courbet, Manet, Millet e Degas, spingendosi fino a Londra in compagnia di De Nittis. Nella capitale francese incontra Zola e Manet e stringe una viva amicizia con Degas, già conosciuto al Caffè Michelangiolo nel 1858. Sempre a Parigi passa in rassegna il Salon e lavora per i prestigiosi mercanti Goupil e Reitlinger. Lo stesso anno è premiato all’Esposizione Internazionale di Vienna.

L’Esposizione Universale del 1878 lo richiama per la quarta volta a Parigi, da dove torna facendo un lungo giro attraverso la Borgogna, Ginevra, Losanna e Berna.

Durante altri tre viaggi in Gran Bretagna nei primi anni Ottanta, Signorini stabilisce contatti con alcuni personaggi di rilievo, come James McNeill Whistler e Frederic Leighton, presidente della Royal Academy. Espone alla Royal Academy e alla Grosvenor Gallery, epicentro del nascente Movimento Estetico, e il mercante Arthur Lucas gli allestisce una mostra di successo, tutta dedicata al vecchio mercato di Firenze. Tra le mostre e i musei, visitati assiduamente dall’artista, figura la storica esposizione degli Impressionisti, allestita da Durand-Ruel in Bond Street nel 1883.

 

Telemaco Signorini: Mattino di settembre a Settignano (L’osteria dello Scheggi a Settignano), 1892 Olio su tela, cm. 58x64. Galleria d’Arte Moderna Firenze

Il suo slancio cosmopolita trova riscontri anche a Firenze. Grazie all’amicizia con Arthur Lemon e sua moglie Blanche Strahan, al pittore fiorentino si presentano l’illustratore Ralph Caldecott, la poetessa Mary Robinson e Marie Spartali Stillman, la celebre bellezza preraffaellita. Frequentando il salotto anglo-italiano di Violet Page (Vernon Lee), Signorini conosce Agnes Macdonald, moglie di Edward John Poynter e cognata di Burne-Jones e, probabilmente, John Singer Sargent.

Nel gennaio del 1885 la Page gli presenta la scrittrice Helen Zimmern, che nel 1895 si occuperà della sua opera sulle pagine del prestigioso “Art Journal”.

Nel 1889 partecipa di nuovo all’Esposizione Universale di Parigi, con un incarico ufficiale, e, due anni dopo, invia tre opere alla Jahres Ausstellung di Monaco di Baviera.

Molti dipinti di Signorini registrano i suoi prolifici contatti con l’estero: sia le tavolette compilate come pagine di diario, sia alcune opere imponenti, chiaramente connotate da una rimeditazione sulla contemporanea cultura europea.

Argomenti:   #arte ,        #arte moderna ,        #mostra ,        #padova ,        #signorini

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