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Mostra fotografica con il nuovo progetto espositivo del CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina

Realtà manipolate - Come le immagini ridefiniscono il mondo

Firenze dal 25 settembre 2009 al 17 gennaio 2010



 

Sherman Cindy, Untitled #468, 2008, 246,1 x 162,6 cm, Courtesy Sprüth Magers, Berlin / London

L’esposizione, nata da un progetto del CCCS, con la consulenza scientifica di Brett Rogers (direttore della Photographers' Gallery di Londra), Luminita Sabau (direttrice della collezione di fotografia contemporanea DZ Bank, Germania), Martino Marangoni (direttore della Fondazione Marangoni di Firenze) e Franziska Nori (project director del CCCS), focalizzerà la propria attenzione sul significato del termine ‘realtà’ nelle ricerche artistiche contemporanee che sviluppano diverse possibilità visive di rappresentare il mondo nell’ambiguità tra reale e verosimile, concreto e apparente, presente e passato.

Le diverse discipline scientifiche hanno già definito un cambiamento paradigmatico, affermando che il “mondo reale” non esiste come categoria autonoma, ma come mera proiezione, come costruzione dell’individuo, benché, nella vita quotidiana, si tenda ancora a elevare i concetti di realtà e verità al rango di fattori oggettivi, che sono alla base delle nostre azioni e dei nostri convincimenti.

Fotografia e video si fondano sulla contraddittoria condizione di registrare la realtà e di essere allo stesso tempo una sua falsificazione. Con l’affermazione delle tecnologie digitali e l’enorme diffusione di immagini, tramite i mezzi di comunicazione di massa e internet, questa ambiguità si è accentuata ulteriormente, portando all’estremo il contrasto tra apparenza e verità e chiamando lo spettatore ad un ruolo attivo nel definire come vero ciò che ha di fronte.

 
 

Gefeller Andreas, Untitled (Panel Building 5), Berlin, 2004

La mostra presenta le opere di 23 artisti internazionali - Olivo Barbieri, Sonja Braas, Adam Broomberg & Oliver Chanarin, Gregory Crewdson, Thomas Demand, Elena Dorfman, Christiane Feser, Andreas Gefeller, Andreas Gursky, Beate Gütschow, Osang Gwon, Tatjana Hallbaum, Ilkka Halso, Robin Hewlett & Ben Kinsley, Rosemary Laing, Aernout Mik, Saskia Olde Wolbers, Sarah Pickering, Moira Ricci, Cindy Sherman, Cody Trepte, Paolo Ventura, Melanie Wiora – che lavorano attraverso fotografie e video, manipolando la percezione del visibile e costruendo nuovi modelli di realtà.

 

Sonja Braas, Lava Flow (The Quiet of Dissolution), 2005, 185 x 150 cm, Courtesy DZ Bank, Frankfurt

Nel percorso espositivo s’incontrano i lavori di Cindy Sherman (USA, 1954), che conduce una ricerca di manipolazione sul proprio corpo, trasformando se stessa in donne agiate di mezza età, all’apice del potere sociale ma soggette al declino fisico; nonostante lo scudo protettivo dell’abbigliamento, sono completamente messe a nudo dalla macchina fotografica e dallo sguardo dello spettatore.

Andreas Gursky (Germania, 1955), partendo da immagini di paesaggi realmente esistenti, li combina per creare scenari totalmente nuovi e immaginari.
Thomas Demand (Germania, 1964) crea l’illusione di immagini di spazi reali fotografando modelli di carta costruiti a partire da immagini raccolte dai media; così come Sonja Brass (Germania, 1968) fotografa ricostruzioni in miniatura di fenomeni naturali, come una colata lavica o un tornado, esaltandone l’effetto estetico e formale e ingannando lo spettatore con un’apparenza di realtà.
La definizione di nuove realtà appartiene alla poetica di Beate Gütschow (Germania, 1970) che ricostruisce al computer architetture immaginarie, mentre Andreas Gefeller (Germania, 1970) restituisce una visione impossibile di spazi quotidiani, come stanze, appartamenti o luoghi di lavoro, tramite l’insolito accostamento di diverse fotografie scattate dall’alto.
Anche il corpo viene ricomposto, come nel caso di Osang Gwon (Corea, 1974), che realizza sculture costituite da centinaia di fotografie che mappano l’intera superficie del modello. Ricostruire la storia o ripensare l’attualità e la guerra ai fini di una critica diretta o di una sovrapposizione temporale e poetica sono alcuni dei temi che caratterizzano il lavoro di altri artisti presenti in mostra.

 
 

Paolo Ventura, Iraq, 2008, C-type prints 120 x 100 cm, Courtesy the artist

Le dolorose vicende della recente guerra in Iraq sono al centro del lavoro di Paolo Ventura (Italia, 1968) che ricostruisce, utilizzando manichini e pupazzi vestiti da soldati, situazioni tipiche degli scenari di guerra. L’equivoco e la modificazione del reale sono utilizzati qui per denunciare la reale manipolazione della “verità” della cronaca e delle immagini di guerra diffuse dai mezzi di comunicazione. Moira Ricci (Italia, 1979) inserisce, invece, la propria immagine nei ritratti della madre da giovane, manipolando così il passato per costruire nuovi ricordi di incontri mai avvenuti.

Accompagna l’esposizione un catalogo Mandragora con testi di James der Derian (prof. Brown Univ., International Studies), Harald Welzer (Center for Interdisciplinary Memory Research, Univ. Essen), Elena Esposito (prof. Univ. Modena, Sociologia e Scienze della Comunicazione), Maria Janina Vitale (storica dell’arte, specializzata in fotografia contemporanea).


REALTÀ MANIPOLATE
Firenze, CCCS - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, - Palazzo Strozzi
25 settembre 2009 - 17 gennaio 2010
Orari: tutti i giorni 10.00 - 20.00, giovedì 10.00 - 23.00. Lunedì chiuso
. Biglietto (valido per un mese):
5,00 € intero; 4,00 € ridotto (studenti universitari e convenzioni); 3,00 € ridotto scuole

Catalogo: Alias edizioni

INFO Tel. +39 055/ 2645155
www.strozzina.org www.palazzostrozzi.org

Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #firenze ,        #foto ,        #fotografia ,        #mostra

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