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Due progetti di design Martino Gamper Alla Triennale di Milano, dal 6 ottobre al 8 novembre 2009 |
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Triennale Design Museum presenta la mostra di Martino Gamper con i progetti 100 Chairs in 100 Days, Total Trattoria e un nuovo progetto inedito realizzato appositamente per Triennale Design Museum. Designer di fama internazionale, pur mantenendosi un outsider rispetto al sistema, Martino Gamper, originario di Merano, nei suoi lavori interseca arte, design e artigianato. La sua storia e formazione sono insolite e hanno influenzato la sua modalità progettuale: dopo l’apprendistato da adolescente a Merano, ha viaggiato per un paio d’anni per tutto il mondo, spesso pagandosi gli spostamenti con lavori di falegnameria. Partecipa al corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Vienna, tenuto da Michelangelo Pistoletto, e segue poi un corso di design del prodotto con Matteo Thun, col quale inizia a lavorare dal 1994 realizzando mobili e oggetti d’arredamento. Dal 1997 vive a Londra, dove ha studiato presso il Royal College of Art. Gamper ha presentato per la prima volta il progetto 100 Chairs in 100 Days nell’ottobre del 2007 in una casa di epoca vittoriana a South Kensington a Londra.
In 100 giorni ha riconfigurato il disegno di 100 sedie abbandonate e da lui recuperate in un
lasso di tempo di due anni. Le sedie derivano da una sorta di “collage” di pezzi di design
storici e realizzazioni anonime. Il suo intento è trasformarne il carattere e la funzionalità per
investigare le potenzialità progettuali che derivano dalla fusione di diversi elementi stilistici e strutturali a cavallo fra l’artigianato e la ricerca.
Una serie di tavoli singoli, da lui disegnati, uniti fra loro formano un unico lungo tavolo che si snoda negli spazi espositivi come un serpente. Insieme ai suoi amici e grafici Maki Suzuki, Kajsa Stahl e Alex Rich cucina per i suoi ospiti dando vita così a delle vere e proprie performance. Nel progetto inedito realizzato per la Triennale, Gamper si confronta per la prima volta con lo spazio domestico attraverso un environment avvolgente e seducente in cui l’attenzione non è concentrata sui singoli elementi ma sull’ambiente nella sua totalità. Martino Gamper, figura eccentrica rispetto alla sua generazione e ai codici consolidati, attraverso i suoi progetti fornisce una nuova modalità per rinnovare la pratica progettuale e la riflessione teorica a essa collegata. Questa mostra si inserisce nel contesto di un’analisi del design contemporaneo italiano che il Triennale Design Museum sta portando avanti. Martino Gamper Milano -Triennale Design Museum, viale Alemagna 6 6 ottobre- 8 novembre 2009 in collaborazione con la Galleria NIlufar
Nel 1998 si sposta a Londra per frequentare un master alla Royal College of Arts, conseguito nel 2000, e inizia così la sua produzione creativa, sviluppando e realizzando un’ampia varietà di oggetti, dalle edizioni limitate fino a produzioni semi industriali ed installazioni site specific. I suoi lavori sono stati esposti in diversi spazi espositivi e musei, come ad esempio V&A, Design Museum, Sotheby's, Nilufar Gallery, Oxo Tower, Kulturhuset/Stockholm, MAK/Vienna, National Gallery /Oslo e svariati altri. Nel solo 2009 Gamper ha esposto all’interno di Feierabend alla Kate MacGarry Gallery di Londra, Gio Ponti Translated alla Nilufar Gallery di Milano ed infine SuperStories Triennale d’arte contemporanea, moda e design ad Hasselt, Belgio. Gamper è da sempre molto interessato agli aspetti psicologici e sociali del design. Trasformando pezzi d’arredo dismessi e trovati in strada, Gamper ha creato una particolarissima e dissonante famiglia di oggetti. Dietro ognuna delle creazioni di Gamper c’è una storia che racconta di materiali, tecniche, persone e luoghi. Il prodotto finito è una sintesi di tutto questo. Argomenti: #arte , #arte contemporanea , #design , #gamper , #milano , #mostra , #triennale |
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