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Chagall e il Mediterraneo

A Pisa, Palazzo Blu, dal 9 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010



 

Marc Chagall, La mariée à double face, 1927 © by SIAE 2009

L’autunno pisano sarà illuminato dai colori caldi di Chagall. Dal 9 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010, le sale di Palazzo Blu sul Lungarno, ospiteranno la mostra CHAGALL E IL MEDITERRANEO.

Con questa iniziativa prende avvio il programma che caratterizzerà le attività espositive della nuova Istituzione - BLU palazzo d’arte e cultura - creata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col fine di essere un rilevante punto di riferimento per le iniziative culturali pisane.

Chagall e il Mediterraneo è infatti la prima di un ciclo triennale di mostre dedicato ai grandi protagonisti dell’arte del Novecento e al loro rapporto con le tradizioni, la luce e le culture del Mediterraneo e che vedrà protagonista, nell’autunno 2010, Joan Miró.

 

Marc Chagall, Le triomphe de la musique, 1966 © by SIAE 2009

Chagall e il Mediterraneo, curata da Meret Meyer e da Claudia Beltramo Ceppi, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, in collaborazione con il Comune di Pisa, organizzata e realizzata da Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con AVIS Autonoleggio, Trenitalia, Coop, SAT - Pisa International Airport, presenterà 150 opere, tra dipinti, sculture, ceramiche e tavole selezionate dalle storiche edizioni Tériade - provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche francesi, come il Musée National Marc Chagall di Nizza, il Centre Pompidou di Parigi, il Musée Matisse di Le Cateau Cambrésis e da collezioni private - che l’artista russo creò a partire dal 1926 quando, per la prima volta, incontrò la luce, i colori e il paesaggio del Mediterraneo.

Tutti questi elementi, infatti, contribuirono a modificare l’arte di Chagall in una pittura più ariosa, più sensuale, in cui la magia dei colori diventa predominante, trasformando le sue tele, le sue ceramiche, le sue litografie in spazi luminosi in cui il colore diviene autonomo, trascinando con sé le figure e i personaggi che ne popolano lo spazio.

Il percorso espositivo si articolerà in cinque sezioni, che analizzeranno i grandi temi con cui Chagall affrontò la sua nuova vita artistica, esule dalla Russia natale, come la scoperta di un paesaggio e di una luce assolutamente diversa dall’esperienza di Vitebsk, ma anche di Parigi e Berlino. Nella prima, La Costa Azzurra, attraverso una ventina di grandi dipinti, tra cui opere celeberrime come La musica, il Circo in rosso, Gli amanti a St. Paul, I grandi mazzi di fiori, si osserverà la modificazione della tavolozza del pittore, tra la metà degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta. Una serie di grandi disegni in bianco e nero e numerose tempere testimonieranno la volontà di rendere l’aria e la luce attraverso diversi strumenti e tecniche.

 

Marc Chagall, L'enceinte de Jérusalem près du portail de la grace, 1931 © by SIAE 2009

Nella seconda, La Grecia, si presenterà la serie completa delle 42 tavole e di alcune gouache di Dafni e Cloe, che restituiranno le emozioni provate da Chagall di fronte alla scoperta della civiltà classica del Mediterraneo.

Il Muro del pianto e il panorama di Gerusalemme, la veduta della sinagoga di Vilnius, degli anni precedenti alla guerra, faranno da prologo alla sezione de La Bibbia, fondamentale nell’attività di Chagall. La serie delle tavole per La Bible di Tériade, gli straordinari acquerelli preparatori e, soprattutto, i grandi dipinti raffiguranti la crocifissione del Cristo vestito in panni ebraici daranno conto dell’importanza e della forza con cui l’artista si accostava a questo tema.

L’esposizione si chiude con le sezioni dedicate alla scultura e alle ceramiche e ai collage. Nella prima, la volontà di appropriarsi, lavorandola col fuoco, della terra della nuova patria spinse Chagall al lavoro in ceramica e a cimentarsi, anche con la scultura, in una sorta di volontario confronto con l’arte classica che nasce sui bordi del Mediterraneo. Una decina di ceramiche, accompagnate dalle corrispondenti gouache, e diverse sculture documenteranno anche questo aspetto della sua attività. Nella seconda, verranno presentate le opere forse meno conosciute di Chagall. Alla fine della sua vita, come spesso avviene con i grandi artisti che tutto hanno sperimentato, Chagall si dedicò alla realizzazione di alcune decine di collage, realizzati includendo materiali diversi, quali pizzi, stoffe, parti di dipinti e di disegni, sbizzarrendosi in una sorta di creatività senza più limite alcuno.

Accompagna la mostra un catalogo Giunti Arte mostre musei, con i saggi delle curatrici, di Gioia Mori, Tamara Karandasheva e i testi di Vivianne Tarenne, Sylvie Forestier, Gaston Bachelard, Meyer Shapiro.


CHAGALL E IL MEDITERRANEO
Pisa, Palazzo Blu (via Pietro Toselli 29)
Dal 9 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010
Orari: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
lunedì chiuso Biglietti: intero € 8,00; ridotto € 6.50; gruppi € 6.00 ; scuole € 3.00

Sito internet:
www.chagallpisa.it
Servizio prenotazioni, informazioni e prevendite: Vivaticket: tel. 199.285141 (servizio a pagamento)
Informazioni BLU Palazzo d’Arte e Cultura: tel. 050.500197
Informazioni e prenotazioni gruppi:
Impegno e Futuro, tel. 050 28515, Fax 050 503532; info@impegnoefuturo.it Catalogo: Giunti Arte mostre musei

Enti Promotori
Fondazione Caripisa
con il patrocinio del Comune di Pisa


BLU PALAZZO D’ARTE E CULTURA

Blu Palazzo d’Arte e Cultura è un centro di promozione culturale, restaurato e gestito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che si propone come moderno strumento per l’arricchimento dell’offerta culturale della città di Pisa.
Il colore dell’esterno del palazzo, così anomalo rispetto al profilo odierno del Lungarno, risale molto probabilmente al XVIII secolo. Il particolare azzurro, trovato sulla facciata sotto gli strati più recenti di pittura, fu dovuto probabilmente all’influenza di gusto portata da ospiti di San Pietroburgo soggiornanti a Pisa.
Palazzo Blu conserva al suo interno splendide decorazioni pittoriche, egregiamente recuperate durante il restauro effettuato dalla Fondazione, che si possono ammirare durante il percorso di visita alla Collezione d’arte della Fondazione. Alcune sale, come l’imponente sala da pranzo, conservano inoltre gli arredi originari. Al piano terra, si trovano quadri di soggetto storico con vedute di Pisa e i ritratti dei presidenti della Cassa di Risparmio di Pisa, oltre all’Arpia, splendida statua cinquecentesca del Tribolo. Nella sala dei polittici, sotto l’importante decorazione del soffitto del Torricini, trovano spazio testimonianze della pittura locale trecentesca, con i fondi oro, di grandi dimensioni e di notevole importanza storico artistica. Al piano superiore, s’incontra la splendida sala della musica, mentre in quella contigua sono conservati i dipinti di carattere sacro del Tempesti. Si arriva infine alla magnificente sala rossa, la sala da pranzo, nuovamente allestita come la volle la famiglia Giuli alla fine dell’Ottocento, con gli arredi, sedie, credenze e boiserie. L’ultima sala è dedicata alle espressioni artistiche del secolo scorso, in affascinante contrasto con le emergenze medievali in pietra sulle pareti. Infine la saletta oggi denominata della “cappella” custodisce la nicchia a soggetto religioso realizzata da Benozzo Gozzoli proveniente dalla Chiesa di San Benedetto e il San Bernardino realizzato dal Foppa.


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