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In mostra pubblicità e propaganda politica futuriste, ma non solo

Pubblicità e propaganda. Ceramica e grafica futuriste

Genova, Wolfsoniana, dal 5 dicembre 2009 all' 11 aprile 2010



 

Stab. Polig. Roggero & Tortia, Torino: Watt Radio, 1930 circa stampa litografica. Archivio Storico del Manifesto Italiano - Collezione Alessandro Bellenda, Alassio

Nell’ormai immenso elenco di mostre dedicate al futurismo, eccone una realmente originale. È quella dedicata a Pubblicità e propaganda. Ceramica e grafica futuriste proposte dalla Wolfsoniana dal 5 dicembre all’11 aprile.
Sempre nel filone della ricerca sulle arti applicate, propria del Museo genovese, dal prossimo febbraio la mostra sarà affiancata da una seconda esposizione dedicata alla produzione dell’argentiere Arrigo Finzi e, in particolare, al nucleo contrassegnato dal marchio “Sant’Elia”.

La mostra Pubblicità e propaganda. Ceramica e grafica futuriste - curata da Silvia Barisione, Matteo Fochessati, Gianni Franzone e Maria Teresa Orengo e organizzata dalla Wolfsoniana - Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo di Genova e dalla Regione Liguria in occasione del centenario del manifesto di fondazione del movimento futurista - si concentra sulla presenza della persuasione pubblicitaria e politica all’interno della produzione ceramica e grafica futuriste degli anni Venti e Trenta.

 
Romeo Bevilacqua: Ritratto di Marinetti, 1934 circa scultura terracotta maiolicata. Collezione privata, Rapallo
La straordinaria stagione della ceramica e della grafica futuriste verrà analizzata mettendo in rilievo come, attraverso le sue peculiari e innovative sperimentazioni linguistiche e iconografiche, queste specifiche ricerche contribuirono alla diffusione di messaggi pubblicitari e alla celebrazione di quei motivi propagandistici che, peraltro, la retorica del regime elaborò in parte attraverso gli stessi modelli poetici del movimento futurista.

L’esposizione, oltre a documentare in maniera originale la molteplicità delle esperienze formali che si svilupparono in questo ambito di ricerca, rappresenta un momento di riflessione sulle dinamiche espressive di quella sottile linea di demarcazione che separa la persuasione pubblicitaria e la propaganda politica, a cui i principali esponenti del movimento adattarono i temi precipui della loro originaria poetica: il culto della velocità e della modernità, dell’aggressività e della guerra, l’idolatria della macchina, l’ideale di un uomo nuovo, sportivo e ardimentoso.

 

Tullio Crali Grafiche Chiesa I° Campionato Interprovinciale Radiomotociclistico Gorizia 21 Aprile A. XI, 1933 stampa litografica Archivio Storico del Manifesto Italiano - Collezione A. Bellenda.

Non a caso la mostra si svolge a Genova. La Liguria giocò, infatti, un ruolo di primo piano nell’avventura della ceramica futurista.
Se è vero che esempi di ceramica futurista vennero prodotti a Faenza negli anni Dieci, una vera produzione fu per così dire istituzionalizzata solo intorno al 1927 all’interno della Casa Giuseppe Mazzotti di Albisola, diretta dal celebre Tullio, che nel 1938 firmò con F.T. Marinetti il manifesto Ceramica e aeropittura.

Accanto al primato abisolese con opere degli artisti più noti (Nicolay Diulgheroff, Farfa, Fillia, Tato, Alf Gaudenzi, Giovanni Acquaviva e lo stesso Tullio), la mostra propone anche esperienze che, pur non potendo essere definite futuriste, presentano tangenze, soprattutto linguistiche, con le creazioni del movimento marinettiano.
Come certa produzione delle Ceramiche Rometti di Umbertide (Perugia), nel momento in cui vi fu attivo un artista del calibro di Corrado Cagli, o quella poco conosciuta della FACI (Fabbrica Artistica Ceramiche Italiane) di Civita Castellana nel viterbese.

 
Ugo Carà: Fernet Branca. Bozzetto pubblicitario. Collezione privata, Torino
Relativamente alla grafica, compaiono, oltre agli artisti già citati, i nomi di Fortunato Depero e Tullio Crali, mentre alcune opere rappresentano l’inizio dell’immagine promozionale coordinata per prodotti e aziende di livello nazionale, come Fernet Branca, Amaro Cora, Campari e Cinzano.

Come evento collaterale alla mostra, a febbraio, verrà presentata una significativa selezione di argenti del milanese Arrigo Finzi (Venezia 1890 – Milano 1973) che la figlia Olga Finzi Baldi ha affidato in comodato alla Wolfsoniana. Una parte della produzione di Arrigo Finzi fu infatti contrassegnata dal marchio “Sant’Elia”, depositato nel 1933, e riprendeva in chiave déco i modelli disegnati prima della guerra dal celebre architetto futurista Antonio Sant’Elia, con cui Finzi aveva stretto amicizia a Milano nel 1909.

 

SPICA Rodina Montecatini, 1932-34 vaso con coperchio in terracotta maiolicata. Collezione privata, Torino

PUBBLICITÀ E PROPAGANDA.
Ceramica e grafica futuriste

Genova Nervi, Spazio Mostre della Wolfsoniana (via Serra Gropallo 4)
dal 5 dicembre 2009 all'11 aprile 2010.

Orario: martedì - domenica 10.00 - 19.00
ingressi: intero € 5, ridotto € 4, scuole € 2,80.
Sono previsti programmi e laboratori didattici per le scuole.

Informazioni e prenotazioni:
Wolfsoniana, tel. 010.3231329 – 5761393
, info@wolfsoniana.it
www.wolfsoniana.it, www.fondazionecultura-liguria.it

Mostra a cura di Silvia Barisione, Matteo Fochessati, Gianni Franzone e Maria Teresa Orengo.
Catalogo edito da Silvana Editoriale.




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