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Incredibile decisione del CIPE

Bloccati 800 milioni di euro per portare l'ADSL veloce in tutta Italia

Bufera nel mondo del TLC. Questa è la misura della mancanza di una vera politica economica che sappia dare le priorità alla spesa

Di G.G.


Il Governo aveva previsto un investimento di 1,4 miliardi, di cui 800 milioni da reperire dai fondi europei Fas 2007-2013, per portare la banda larga a 20 Megabit al 96% degli italiani entro il 2012 . Mercoledì Gianni Letta ha annuncianto il blocco e lo spostamento di questo investimento a data da destinarsi, giustificando questa decisione con il fatto che “Lo stanziamento era stato deciso prima della crisi, ora dobbiamo dare la priorità a questioni come gli ammortizzatori sociali”.

La cosa lascia ovviamente molto perplessi perché questo non è un investimento di grandi dimensioni economiche e risolverebbe il problema della pessima qualità della nostra rete internet, che provoca inefficienze pesanti per le aziende e riduce notevolmente la nostra competitività, specialmente al sud Italia. Ovviamente è insorta la Marcegaglia , presidente di Confindustria, che ha improvvisamente dimenticato le sue continue lagnanze per L'IRAP, che ci avevano assordato da qualche settimana.

Intanto il ministro per lo sviluppo Economico, Claudio Scajola, in una nota diretta al Presidente del Consiglio, ha chiesto l'avvio del progetto di 'adeguamento della ADSL agli standard europei e fatto notare che solo i cantieri per creare l'infrastruttura di connettività creerebbero 60.000 nuovi posti di lavoro.

Tutto questo porta ad alcune considerazioni:
  • è evidente che il bilancio è insufficiente, anche per realizzare piccole cose, che inciderebbero molto sulla competitività delle imprese, in particolare al sud e che aiuterebbe ad uscire dalla crisi;
  • la promessa fatta di ridurre l'Irap è una bufala per illudere gli elettori perché, come dice Tremonti, non c'è una lira;
  • Confindustria, che ha sostenuto e si è illusa con questa bufala, mostra di non saper distinguere tra i sogni e la realtà e di battersi per questi anziché per obiettivi importanti per la tanto citata competitività e raggiungibili;
  • il Governo non sa cosa sia importante o meno, vista la posizione presa dal Ministro dell'economia Scaiola;
  • il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) si potrebbe anche eliminare, visto che sembra di non ascoltare, in primis, il ministro dell'Economia, ma comprendere solo le direttive di qualcuno.
C'è poi un'interpretazione particolare fatta da Di Pietro sul suo blog in un post dal titolo: “Vi vogliono con l'anello al naso": "Se internet entrasse nelle case, con la diffusione del tubo catodico, questo Parlamento durerebbe un periodo pari a quello tra Natale e Santo Stefano. E loro, quelli che fanno le leggi per l'Italia, lo sanno benissimo. Insomma, sarebbe come dire che entrerebbero nelle case Travaglio o Grillo e verrebbe messo fuori Emilio Fede; dentro Amazon fuori la Mondo" e noi aggiungiamo, se internet diventasse efficiente, quanti vedrebbero i film in Tv quando si può con internet si può scegliere il film preferito e quando vederlo?

Un quadro che conferma quanto sia grande il degrado della politica, che sembra più interessata a salvare la casta, a mantenere il potere, a illudere gli italiani, ma si disinteressa dei problemi reali, quando questi non fanno immagine. Chiudo con la riflessione finale di Tonino che ci “azzecca”: “Figuriamoci promuovere la diffusione della Rete, meglio rinnovare 140 milioni di euro in due anni all’editoria e stampare “Donne di cuori” che fare karakiri, non c'è paragone: dopotutto gli italiani stanno così bene con la decima edizione del Grande Fratello.....

Argomenti:   #attualità ,        #cipe ,        #comunicazione ,        #economia ,        #governo ,        #internet ,        #investimenti ,        #politica



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