Il discorso di Berlusconi al congresso del Ppe a Bonn, dopo alcuni minuti di normalità, assume una piega molto personale, secondo lo stile del nostro Premier, che chiede un minuto per parlare del suo paese, cioè dei suoi problemi.
“La sovranità oggi in Italia, e non credo di dire una cosa eccessiva, è passata dal parlamento al partito dei giudici. La Corte Costituzionale non è più un organo di garanzia, ma in Italia è diventato un organo politico. Il partito dei giudici di sinistra si è rivolto alla Consulta che è composta da 11 membri su 15 da componenti di sinistra e abroga le leggi fatte. In sostanza, la sovranità è passata dal parlamento al partito dei giudici ”. Secondo Berlusconi, dopo il no della Consulta sul Lodo Alfano, “è ricominciata la caccia all’uomo da parte dei pm” e dimentica che il processo di Palermo è in corso da mesi e che Riina aveva lanciato un messaggio sulla “responsabilità” politica nelle stragi già da molti mesi (“Cercasi “Faccia da cavallo”, Spaziodi Magazine, Agosto 2009), quindi l'aria di accuse gravi a suo carico è ben datata.
Il ragionamento che snocciola fila sulla traccia della sua visione del potere: la Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo, chi è eletto dal popolo è quindi sovrano, dimenticandosi che la Costituzione prevede anche che tutti sono eguali davanti alla legge, anche gli eletti dal popolo e che un referendum popolare ha abrogato l'immunità parlamentare.
La conseguenza è che “la maggioranza sta lavorando per cambiare situazione anche attraverso una riforma della Costituzione”. Questa è la frase a cui danno rialto i media, ma prima ho sentito Berlusconi dire che era “il Governo” a fare ciò,questo è decisamente strano, ma sempre in linea con l'idea del potere di Berlusconi; infatti le riforme costituzionali non sono una prerogativa della maggioranza e tanto meno del Governo, ma solo del parlamento: infatti, se non passano, nelle due tornate parlamentari, con la maggioranza qualificata, devono essere sottoposte a referendum popolare.
Affermazioni che non danno certo una bella visione dell'Italia, che mostrano che qualcosa non funziona. Ci deve essere qualcosa di molto grave se il Capo del Governo sente il dovere di sputtanare la Magistratura.
Il discorso ha immediatamente obbligato il Presidente della Repubblica a scrivere una nota molto dura a tal proposito. Tutti i politici dell'opposizione hanno preso le distanze da Berlusconi e anche alcuni della maggioranza, tra cui ovviamente Fini.
Duro ma chiaro il commento di Antonio Di Pietro “Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento a un servizio privato ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole, l'olio di ricino?”.
Il Sole 24 ore azzarda un'ipotesi “ Le parole di Berlusconi da Bonn vengono non a caso alla vigilia della deposizione dei fratelli Graviano, che domani saranno ascoltati dai giudici di Palermo per trovare conferma alle accuse del pentito Spatuzza sulla stagione delle stragi di mafia degli anni Novanta.”.
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