REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N°8


Anno V n° 12 DICEMBRE 2009 FATTI & OPINIONI


Dal resoconto stenografico della Camera dei Deputati Seduta n. 258 di martedì 15 dicembre 2009
Intervento dell’on Arturo Iannaccone (MPA)
Informativa urgente del Governo sull'aggressione ai danni del Presidente del Consiglio che ha avuto luogo il 13 dicembre 2009 a Milano



Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Ministro dell'interno, voglio esprimere a nome del Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud la solidarietà umana e politica a Silvio Berlusconi e l'auspicio che possa recuperare condizioni di piena salute.

Siamo molto dispiaciuti per quello che è accaduto. Condividiamo i sentimenti del popolo italiano che si riconoscono come non mai nel Presidente del Consiglio e nelle istituzioni e hanno manifestato sdegno per la vicenda di Milano. Berlusconi ha subìto, anche se non commesso da un terrorista, un attentato terroristico per le finalità, un tentativo di omicidio e si è salvato per pura fatalità. Un gesto maturato in un clima di odio, alimentato - ne abbiamo avuto una dimostrazione anche questa mattina - da una opposizione incapace di aprire un vero confronto democratico e parlamentare. Di Pietro ci ha detto che vuole far aprire gli occhi al Paese e, forse, vuole chiuderli a qualche altro e per sempre.

Berlusconi non fa la vittima: è vittima di un clima di odio, di una spirale di pregiudizi e di rancore che è stato alimentato in questi ultimi mesi da una certa parte politica, da trasmissioni televisive a senso unico, da una certa parte della magistratura.

Il Presidente del Consiglio ha svolto bene le sue funzioni. Non ha istigato nessuno ma contro di lui c'è stata una continua istigazione alla violenza. Tutti coloro che in questa campagna hanno responsabilità facciano un esame di coscienza e, se ne sono capaci, autocritica. La democrazia e le istituzioni vanno salvaguardate. Ognuno si assuma le sue responsabilità. È il Parlamento, onorevoli colleghi, il campo di gioco della partita democratica e abbiamo bisogno, per giocare bene questa partita, di arbitri bravi: che il signore li illumini!
Non è la piazza, non sono le trasmissioni televisive a senso unico contro il Premier, non è la magistratura politicizzata che vuole sovvertire con le sentenze il voto popolare, non sono questi attori che devono giocare la partita democratica! Se vogliamo lasciare un'impronta sul terreno difficile della democrazia, dobbiamo recuperare saggezza ed equilibrio, e innanzitutto considerare l'avversario politico non un nemico da battere, semmai anche con la violenza, ma un competitore da sconfiggere con l'arma democratica del voto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud).

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