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Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione propone

Francesco Messina. Opere Sacre

A Milano dal 10 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010



Francesco Messina, Santa Caterina da Siena, 1961 bronzo dorato cm 61x18x24 (bozzetto per il monumento a santa Caterina da Siena

A Milano le arti contemporanee e il sacro hanno un luogo dove incontrarsi. È Spazio Crocevia, la sede di Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione, una realtà dedicata allo studio e alla valorizzazione della dimensione religiosa nelle espressioni artistiche del nostro tempo. A inaugurare il nuovo centro (via Appiani 1, MM3 Turati), destinato a ospitare esposizioni e eventi culturali, sarà giovedì 10 dicembre una mostra dedicata alla scultura di Francesco Messina.

Tra coloro che hanno fatto grande la scultura italiana del Novecento, Messina è forse oggi il più negletto. “Credimi – gli diceva l'amico Lucio Fontana – non è più il tempo per una scultura come la tua. Viviamo nell’era atomica e domani, o fra qualche anno, il mondo può scomparire. E tu credi ancora alla posterità. Sei proprio matto”. Eppure proprio Francesco Messina, così poco incline alle mode, caparbiamente ancorato a un'arte capace di sfidare il tempo, appare oggi, in un momento in cui la società sembra ritrovare il bisogno di valori più saldi e profondi, scultore di estrema attualità.

Fino al 16 gennaio 2010, la mostra Francesco Messina. Opere sacre, a cura di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo, presenta oltre quindici sculture e un nucleo importante di disegni, in grado di fare luce sull'ispirazione religiosa dell’artista, rimasta costante per tutta la carriera (basti pensare che alla sua prima Biennale del 1922 presentò un Cristo morto).
Una vita artistica svoltasi tra l’altro per la quasi totalità proprio a Milano, dove Messina giunse nel 1932 e dove morì nel 1995 (era nato nel 1900 a Linguaglossa, in Sicilia). L’esposizione dà conto, nel differenziarsi di linguaggi e soggetti, dell’instancabile ricerca di una scintilla della bellezza divina nell'uomo. L'umanesimo religioso di Messina appare declinato così nelle diverse raffigurazioni dei Progenitori (in mostra anche il Pianto di Adamo del 1929), nei bozzetti per il Monumento di Pio XII e per quello a Santa Caterina da Siena, in quel capolavoro della ritrattistica che è l'immagine del cardinale Schuster, in cui la gracilità fisica si fa controparte di una granitica saldezza morale e spirituale.
Come scrive Elena Pontiggia nel testo in catalogo, “L'invenzione iconografica dell'artista non nasce solo da una ricerca stilistica o da un'esigenza formale, ma dal desiderio di esprimere con più concretezza l'umanità del tema sacro. In fondo si potrebbero rivolgere a Messina le parole che lui stesso in una sua poesia indirizzava a Delos: Nei tuoi marmi palpita il cuore”.

Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione è un progetto dedicato alla conoscenza e alla valorizzazione della sfera del sacro nelle arti, in particolare contemporanee. Punto di partenza di Crocevia è la consapevolezza dell’unitarietà delle arti, dalla pittura all’architettura, e del senso religioso che caratterizza ogni autentica espressione creativa.
La Fondazione è intitolata ai due mecenati che hanno sostenuto l’iniziativa. Alfredo Paglione è stato, con la Galleria d’arte 32 a Milano, un protagonista del mercato dell'arte del nostro Paese. Con la moglie Teresita Olivares, violoncellista colombiana, scomparsa nel gennaio 2008, ha raccolto in quarant’anni una significativa collezione di opere contemporanee, oggetto di diverse donazioni a musei abruzzesi (alcuni dei quali creati grazie alla sua generosità) e alla Pinacoteca della Santa Casa di Loreto.
Tra i diversi progetti, oltre che diverse mostre sul territorio nazionale, l’archivio dell’opera sacra degli artisti del Novecento (già completata la catalogazione di Lucio Fontana e Aligi Sassu), PresepePresente, una campagna mediatica e di eventi per riportare l’immagine e il significato della Natività nei luoghi nevralgici delle città.


FRANCESCO MESSINA. Opere sacre
Milano, Spazio Crocevia (via Appiani 1)
Dal 10 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010
a cura di Giovanni Gazzaneo e Elena Pontiggia

Orari: 16.00 – 19.00; festivi chiuso, sabato su appuntamento
Ingresso libero
Informazioni: tel. 366.8047434 / 338.9507356
fondazionecrocevia@gmail.com



Biografia

Francesco Messina nasce il 15 dicembre 1900 a Linguaglossa, nei pressi di Catania ma nel 1901 la famiglia raggiunge Genova, dove lo scultore vive un'infanzia poverissima. Tra il 1907 e il 1909 inizia l'apprendistato nelle botteghe Rigacci e Callegari, dove si lavora il marmo, quindi frequenta i corsi di disegno presso le scuole serali della Confederazione operaia.

Tra il 1913 e il 1914 lavora nello studio dello scultore genovese Giovanni Scanzi. Nel 1915 la prima collettiva al Ristorante Olimpia di Genova. Dopo la Grande Guerra a Genova stringe amicizia con poeti come Camillo Sbarbaro, Adriano Grande, Eugenio Montale. Nel 1921 è presente alla I Biennale di Napoli.

Nel 1922 partecipa con il bronzo Cristo morto alla XII Biennale di Venezia, dove sarà presente in tutte le edizioni fino al 1942, anno in cui si aggiudicherà il Primo Premio, per tornare nel 1956 con una sala personale. A Venezia conosce Carlo Carrà e Adolfo Wildt. Del 1922 è anche la conoscenza con Bianca Fochessati Clerici, la sua Bianca.

Nel 1925 partecipa alla III Biennale di Roma e all’Exposition des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi. Nel 1926 espone a Milano alla Prima Mostra del Novecento Italiano e conosce Arturo Martini. Nel 1927 soggiorna a Parigi con Marino Marini. Nel 1929 partecipa alla Seconda Mostra del Novecento Italiano.

Francesco Messina, Adamo ed Eva, 1956 bronzo cm 33x29x20
Negli anni Trenta sue opere sono acquistate dalle Gallerie d'Arte Moderna di Roma e di Torino e dal Kunsthistorische Museum di Vienna. A Milano, dove vive, diviene amico di Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto, Sergio Solmi. Nel 1934 ottiene la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, già di Wildt. Due anni dopo è nominato direttore dell’istituzione braidense. Nel 1936 esegue su invito di Giovanni Agnelli la statua di Sant'Edoardo per la chiesa di Sestrière mentre nel 1937 per la città di Pavia esegue il monumento equestre del Regisole. Nel 1938 per l'Ospedale Maggiore di Niguarda a Milano realizza il gruppo monumentale San Carlo reca il perdono ai deputati ospitalieri. Nel 1943 è nominato Accademico d'Italia. Nel 1947, dopo un periodo di ostracismo, riottiene la cattedra di scultura all'Accademia di Brera.

Negli anni 50 Messina, oltre a numerose mostre personali, realizza opere e gruppi scultorei per il Cimitero Monumentale di Milano, la chiesa romana di Sant'Eugenio e la Cittadella di Assisi. Tra il 1961 e il 1962 viene collocato sugli spalti di Castel Sant'Angelo il grande monumento dedicato a
Santa Caterina da Siena, tra il 1963 e il 1965 realizza il monumento a Pio XII per la Basilica di San Pietro. Riceve a Firenze il Premio Michelangelo per la scultura. Il 1966 è l'anno del grande Cavallo morente della RAI. Sullo scorcio degli anni Sessanta esegue il monumento a Pio XI per il Duomo di Milano, la poderosa Via Crucis e la grande Madonna con bambino in marmo di Carrara per San Giovanni Rotondo.

Nel 1973 nella Galleria di Arte Sacra Moderna nei Musei Vaticani gli viene dedicata la Sala Borgia. Nell'estate del 1978 quaranta opere vengono esposte al Museo Puskin di Mosca e all'Ermitage di San Pietroburgo. Nel 1982 lo scultore modella la
Resurrezione di Cristo, ultima tappa della Via Crucis di San Giovanni Rotondo. Il 10 agosto 1983 si spegne la moglie Bianca.

Gli anni Ottanta vedono mostre di Messina nei musei di Vienna, Parigi, Washington e Tokyo. Nel 1989 al Museo Nazionale del Bargello di Firenze si inaugura la mostra della sua donazione. Del 1993 è la personale
Francesco Messina. Dio nell’uomo allestita nel braccio di Carlo Magno in Piazza San Pietro. Francesco Messina muore il 13 settembre 1995 nella sua casa di Milano.



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