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Indicazioni untili Clima: Coldiretti, con spesa responsabile 1000 kg CO2 in meno Un elenco di regole e di prodotti da evitare, peccato che abbiano dimenticato le banane americane |
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Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all'anno per contribuire personalmente con uno stile di vita responsabile a fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti svolta in occasione della Conferenza dell'ONU di Copenhagen dove è stato presentato dal Presidente Sergio Marini il primo decalogo per la spesa sostenibile dal punto di vista climatico ed ambientale.
Ogni pasto percorre mediamente quasi duemila chilometri prima di giungere sulle tavole e la distribuzione commerciale dei prodotti alimentari, con i lunghi trasporti e le inefficienze di natura logistica, è - continua la Coldiretti - tra le principali responsabili su scala globale dell'emissione di gas a effetto serra. In Italia la possibilità di fare acquisti “a chilometri zero” è offerta dall’esistenza di 60.700 frantoi, cantine, malghe e cascine dove è possibile comperare direttamente, ai quali si aggiungono circa i 500 mercati degli agricoltori (farmers market) di Campagna Amica aperti dalla Coldiretti nell'ambito del progetto per “una filiera agricola tutta italiana” nelle piccole e grandi città. Sul sito www.campagnamica.it e' disponibile una mappa delle imprese agricole che vendono direttamente i prodotti distinti per provincia, ma anche un elenco dei mercati dei produttori attivi nelle diverse città. Le ciliegie e le pesche dal Cile, i mirtilli argentini e l’anguria dal Brasile salgono nell'ordine sul podio della top ten dei cibi che sulle tavole nazionali delle feste sprecano energia, inquinano il Natale e contribuiscono all'emissione di gas ad effetto serra a causa dei lunghi trasporti che subiscono per arrivare in Italia. La Coldiretti ha calcolato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane, attraverso il trasporto con mezzi aerei, deve percorrere quasi 12.000 km con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11.000 km con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica, infine l’anguria brasiliana viaggia per oltre 9.000 km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto. È una tendenza snob in forte ascesa, sottolinea la Coldiretti, consumare durante le feste di Natale di prodotti fuori stagione provenienti di migliaia di chilometri di distanza. Questi prodotti hanno prezzi superiori oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy, oltretutto questa differenza risulta del tutto ingiustificata perché si tratta quasi semrpe di prodotti poco gustosi e saporiti, perché raccolti immaturi per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri. La Coldiretti ci invita a scegliere tra frutti meno “diffusi” ma nazionali come cachi e fico d'India o antiche varietà, dalla mela limoncella alla pera madernassa per soddisfare la voglia di cambiamento o il bisogno di stupire gli ospiti nei banchetti natalizi. Questi valorizzano le tradizioni del territorio e garantiscono un sicuro successo a prezzi contenuti e presentano sapori di sicuro successo. Per alcuni di questi prodotti esotici - conclude la Coldiretti - non ci sono solo problemi di costo inquinamento e qualità, ma ci sono anche perplessità di carattere sanitario. Nell’elenco riportato di seguito e fornitoci dalla Coldiretti vorremo vedere anche le banane, che arrivano dal Centro-Sud America, che non sono un consumo spot o di elite, perché tutte le mamme le danno premurose ai loro figli, credendole nutrienti ed invece sono quasi senza sapore ed inutili, perché maturate artificialmente con la gasatura dell’acetilene. Anche in questo caso tornare alla brutta,ma buonissima banana africana farebbe un gran bene all’ambiente e all’Africa.
Fonte: Elaborazioni Coldiretti (*) calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo a/r Argomenti: #ambiente , #clima , #coldiretti , #onu , #risparmio energetico |
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