REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VI n° 1 GENNAIO 2010 - EVENTI |
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La rassegna è curata da Paolo Campiglio, con il patrocinio della Regione Lombardia - Culture Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Brescia - Assessorato alle Attività e Beni Culturali Valorizzazione delle Identità, Culture e Lingue locali e del Comune di Palazzolo sull’Oglio - Assessorato alla Cultura, Comune di Mede. Dall’ultima antologica di Luciano Caramel nel 1991, gli studi sulla figura di Regina, considerata tra le maggiori interpreti femminili del 900 italiano che dal Secondo Futurismo approda all’Astrattismo, si sono moltiplicati, tanto da sollecitare l’esigenza di una revisione critica del suo lavoro che include anche una vasta produzione grafica e di bozzetti su carta. Proprio i disegni e i bozzetti presenti in mostra alla Fondazione Ambrosetti seguono l'intera attività della scultrice e pongono l’attenzione sul momento progettuale, affiancandosi alle sculture vere e proprie in un costante richiamo tra disegno e scultura. L’esposizione, articolata in sei momenti principali, è organizzata seguendo un percorso cronologico. Gli anni della formazione e delle prime sculture, tra la fine degli anni venti sino all’inizio degli anni trenta, sono caratterizzati da una produzione ancora figurativa.
Nuovo è anche l’approccio ai materiali quali ferro, plexiglas, marmo e in linea con le premesse del gruppo appare l’adesione a un’estetica geometrica. Negli anni 1955 e 1957 Regina è invitata alla Biennale di San Paolo del Brasile, alla “Prima rassegna italiana d'arte concreta”, alla Biennale di Milano e alla Permanente.
Al periodo giovanile appartengono opere come La popolana (1925 ca.), un ritratto inedito esposto originariamente alla I Mostra Sindacale Lombarda di Milano nel 1928. Con la definitiva maturazione intorno al 1930 e la sperimentazione di materiali nuovi quali latta e alluminio, che permettono una facile modellazione manuale e si allineano a un’estetica meccanica, nascono le prime opere futuriste come Spiaggia (1930), La signora provinciale (1930-31) e il Ritratto del nipote (1930-33). Il periodo più vivo dell’aereoscultura è invece testimoniato in mostra da progetti inediti per L’amante dell’aviatore, realizzata nel 1935. Nel 1934-35 la produzione della scultrice appare in clima con le ricerche non figurative che, da Fausto Melotti a Lucio Fontana, interessavano il contesto milanese gravitante attorno alla Galleria del Milione.
Una sala è interamente dedicata a Il paese del cieco (1936), prima riflessione sul linguaggio e sulle sensazioni di un non vedente, lavoro emblematico che rappresenta un punto di arrivo nell'arte di Regina, con abbondanza di studi preparatori in carta e di varianti in alluminio.
La de-materializzazione scultorea si compie nelle strutture in plexiglas del periodo MAC, come le sculture multicolore sospese e le composizioni con fili di ferro ed elementi in plexiglas. Sempre agli anni cinquanta appartengono le opere Sputnik (1952) e Terra-Luna (1955), suggestionate dalle nuove scoperte scientifiche in campo spaziale.
Regina. Futurismo, arte concreta e oltre A cura di Paolo Campiglio Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea Palazzo Panella, Via Matteotti 53, Palazzolo sull’Oglio (BS) Inaugurazione: sabato 16 gennaio 2010, ore 11. 30 Dal 18 gennaio 2010 al 9 aprile 2010 Orari: da lunedì a venerdì 9-13 / 14.30-18.30, sabato e domenica e festività su appuntamento Ingresso: libero Catalogo: Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus Come si raggiunge: Autostrada A4, uscita Palazzolo sull’Oglio. Indicazioni dettagliate sul sito www.fondazioneambrosetti.it
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