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 Anno VI n° 1 GENNAIO 2010    -   FATTI & OPINIONI


Critica politica
Crisi nera!
La ripresa è in atto: forte nei paesi emergenti, buona nei paesi sviluppati, ma in Italia latita. Ma i politici pensano solo agli affari loro
Di Il Nibbio



Con impressionante precisione è uscito il Bollettino di Gennaio di Bankitalia e i suoi contenuti ci tolgono ogni speranza di avere sbagliato le valutazioni. L'Italia sta andando molto male!
Chiunque se ne può accorgere da quello che vede intorno a lui: la disoccupazione aumenta, la gente speNde poco perché ha poco da spendere o perché preferisce tenere i soldi di scorta, le banche non fanno credito se non a chi ha i soldi, ma le tariffe e il prezzo della benzina corrono all'impazzata e così i redditi reali diminuiscono; stanno bene solo i ricchi, viene da pensare.

Si moltiplicano le occupazioni di fabbriche, monumenti, piazze, ferrovie da parte di persone che vedono svanire il posto di lavoro e quindi un reddito su cui contare, sempre con poche prospettive di trovarne uno nuovo, perché le aziende stanno fallendo o scappano dall'Italia, come topi da una nave che affonda. A tante agitazioni sindacali nelle medie e grandi aziende fa seguito il silenzio dei dipendenti di piccole imprese, artigiani, il popolo delle fatture e i precari che non hanno la forza di protestare e sono travolti da questa crisi nera.

Se il nostro fosse uno Stato serio, il suo Governo sarebbe molto preoccupato e lavorerebbe giorno e notte per cercare di tagliare le spese inutili, per avere fondi a disposizione per sostenere i redditi più bassi, per incentivare le imprese ad investire in innovazione, per trovare il modo di dare soldi a comuni e Province per tantissimi investimenti piccoli, ma immediati.

E invece tutto il contrario: il Governo, seguito dai partiti che lo sorreggono e dall'opposizione che non vuol certo far fare brutta figura all'amatissimo Premier, è impegnatissimo si, ma a discutere di coalizioni per le prossime elezioni, per spartire le poltrone, per sprecare soldi a go go e in fine per discutere su inutili riforme, che di urgente hanno solo l'obiettivo di sottrarre il premier al giusto giudizio in tribunale, mentre l'opinione pubblica è impegnata nell'assurda discussione se Bettino Craxi sia, oltre che un corruttore, un grande statista, degno di avere una via a lui dedicata nella sua città.

Se Bankitalia segnala: “La situazione dei conti pubblici è peggiorata, anche se meno che nella media dell'area dell'euro - Nel 2009 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche dovrebbe avere superato il 5 per cento del PIL, dal 2,7 del 2008... Gli interventi volti a ridurre i costi sociali della crisi e a sostenere la domanda, complessivamente stimati nell'ordine di un punto percentuale del prodotto, hanno trovato copertura in riduzioni di precedenti stanziamenti e con l'introduzione di imposte sostitutive una tantum. L'Espresso, nel suo ultimo numero (21 Gennaio 2010) ha provato a fare i conti in tasca al Governo per quello che spende per se stesso è uscito un quadro di sprechi allucinante.

Secondo l'Espresso, nel 2008, la spesa “minuta” del Governo ha raggiunto la cifra record di 4 miliardi e 294 milioni e nel 2009 supererà i 5 miliardi di euro, cioè quello che il gettito dello scudo fiscale porta alle casse dello Stato. La spesa è in crescita esplosiva: 3 miliardi 621 milioni nel 2006; 4 miliardi 280 milioni nel 2007, ma sono soldi necessari?

L'Espresso fornisce una lunga serie di spese di dimensioni assurde. Quelle che certamente fanno più scandalo sono quelle relative ai festeggiamenti per la consegna delle case ai terremotati dell'Aquila: per la cerimonia di consegna di tre case ai terremotati e il 29 settembre di qualche centinaio di appartamenti ai terremotati in contrada Bazzano, secondo il settimanale sono “oltre 300 mila euro, cifra con la quale si potevano costruire altri sei di quegli appartamenti da 50 metri consegnati quel giorno ai terremotati.

Ma la vera spesa, che appare evidentemente inutile, è quella della pletora di persone assunte dalla nomenclatura belusconiana. Sempre secondo l'Espresso “a palazzo Chigi lavorano ben 4.500 persone, oltre 1.400 in più di quelle previste nella pianta organica” con “segretarie pagate come direttori”; con quei soldi si potrebbero aiutare quanti di quelli che sono senza stipendio e che si accontenterebbero di meno di 1000€ al mese?

Ma è possibile che il PD, con D'Alema in testa, invece di litigare per il candidato della Regione Puglia, non chieda spiegazioni su questo? Oppure a loro tutto va bene.

Arriverà il momento che verrà presentato il conto a questi uomini politici che vivono fuori dalla realtà? Alle prossime elezioni attenti a chi votate


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