Si sta discutendo animatamente la proposta della maggioranza per il processo breve. La base della proposta è di dare a tutti la certezza che la sentenza arriverà entro il tempo prefissato e questo mi sembra un obiettivo encomiabile. Basta con i processi che si protraggono per secoli, come il processo Valpreda.

Il difetto, che sembra essere contenuto nella proposta della maggioranza, è che i processi inizierebbero per poi essere cancellati allo scadere dei due anni per ogni ordine di grado, senza quindi arrivare a sentenza. Ma i cittadini hanno diritto ad avere una sentenza, che diamine!

Se analizziamo il perché i processi si dilungano, ci accorgiamo, che, tra i tanti motivi, ci sono le lunghe discussioni processuali, i rinvii, i testimoni della difesa da ascoltare. Ma allora non possiamo eliminare tutto questo? Lasciamo che il PM presenti le sue rilevanze, le dimostri ampiamente al fine di convincere il giudice e dare materia di lavoro all'informazione, quindi diamo la parola all'imputato che si potrà ampiamente difendere, ma da solo.

Il giudice poi potrà leggersi i giornali per meglio capire cosa la “giuria popolare pensa” e quindi emettere la sentenza.

Che grande risparmio di tempo e comunque così si avranno sempre sentenze certe, perché difficilmente si andrà in appello o, peggio in cassazione. Il condannato non sperpererà soldi per il collegio di difesa, non si sprecheranno soldi per la giuria popolare e gli errori giudiziari saranno meno... evidenti.

Non vi sembra un soluzione opportuna? No?? Dite che non è giusto non fare lavorare gli avvocati della difesa? Già ce ne sono tanti e potrebbero fare una sommossa, ma per quello si può trovare una soluzione: si possono assumere a Palazzo Chigi, tanto ci stanno anche loro tra i tanti.

Non vi convince, dite che non è un modo di fare giustizia? Ah! Ma vi sembra che, cancellare un processo iniziato dopo due anni, sia un modo di fare giustizia? Allora eliminiamo addirittura il processo e vediamo cosa succede.