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Letto per voi “Negri, froci, giudei & co. L'eterna guerra contro l'altro” di Gian Antonio Stella
Di Giovanni Gelmini
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Razzismo è una parola diventata, o meglio tornata, di moda. Ed ecco che Gian Antonio Stella ci offre la sua ultima opera un saggio su questo argomento. Stella inizia così il suo saggio: “«Al centro del mondo», dicono certi vecchi di Rialto, «ghe semo noialtri: i venessiani de Venessia. Al de là del ponte de la Libertà, che porta in terraferma, ghe xè i campagnoli, che i dise de esser venessiani e de parlar venessian, ma no i xè venessiani: i xè campagnoli. Al de là dei campagnoli ghe xè i foresti: comaschi, bergamaschi, canadesi, parigini, polacchi, inglesi, valdostani... Tuti foresti. Al de là dell'Adriatico, sotto Trieste, ghe xè i sciavi: gli slavi. E i xingani: gli zingari. Sotto el Po ghe xè i napo' etani. Più sotto ancora dei napo'etani ghe xè i mori: neri, arabi, meticci... Tutti mori.» Finché a Venezia, restituendo la visita compiuta secoli prima da Marco Polo, hanno cominciato ad arrivare i turisti orientali. Prima i giapponesi, poi i coreani e infine i cinesi. A quel punto, i vecchi veneziani non sapevano più come chiamare questa nuova gente. Finché hanno avuto l'illuminazione. E li hanno chiamati: «i sfogi». Le sogliole. Per la faccia gialla e schiacciata.” Con il suo solito brio affronta questo argomento certamente non facile. La sua idea è che questo “egocentrismo territoriale” delle popolazioni sia alla base del razzismo e che questo “l'abbiamo dentro tutti. Da sempre.” Non è però detto che questa idea, di essere sempre l'ombelico del mondo, si debba necessariamente trasformare in xenofobia, in caccia al diverso. Noi siamo convinti che questo l'abbia resuscitato la Lega Nord con i suoi slogan. Stella ci dice: “Guai a prendere sul serio certe sparate dei leghisti. Riderebbero: «Vedete? Manca il senso dell'ironia». Peggio: mischiando tutto insieme, le forzature ironiche (come un manifesto contro la tratta delle prostitute nigeriane: «Vu ciulà?») e le affermazioni davvero pesanti, si finisce per perdere di vista proprio queste ultime. Impedendo di cogliere fino in fondo la gravità di certi altri messaggi. Che trasudano un razzismo vero, calloso, incattivito, volgare con pochi altri paragoni al mondo. Ci gioca da anni, la Lega, su questo equivoco”, ma il razzismo non è solo “Lega” è diffuso in tutto il mondo e in tutti i tempi. Allora Stella ci prende per mano e ci conduce un po' dovunque, in tempi diversi, e ci dimostra che questo eccesso di “paura del diverso” è sempre esistito e non ha confini: i bianchi sono razzisti con i negri, i cinesi, ma a loro volta i negri son razzisti con i bianchi e con i cinesi e così via. Perfino la Chiesa è stata razzista e scopiamo che Malcom X è diventato mussulmano perché il corano è esplicitamente contro il razzismo, peccato che – ci segnala Stella – prima degli europei furono proprio gli arabi a sviluppare il commercio degli schiavi dall'Africa. La reazione contro gli italiani alla fine della seconda guerra mondiale – sempre secondo Stella – fu la reazione all'irredentismo Triestino; e così ci porta moltissimi esempi di comportamenti razzisti più o meno gravi e generatori di genocidi o meno. Interessante è quanto ci racconta sul sistema delle caste in India: un caso in cui l'appartenenza alla casta più umile, gli intoccabili, porta tali vantaggi da diventare ambita. Il libro si chiude con “Lo stupidario dei fanatici”, una raccolta di spropositi deliranti di razzisti, una raccolta di scemenze, dette e scritte, che potrebbe far ridere, se non fossero così gravi le loro conseguenze. Negri, froci, giudei & co. L'eterna guerra contro l'altro di Stella Gian Antonio Editore: Rizzoli Collana: Saggi Pagine: 336 rilegato prezzo: 19,50 € Prima edizione: 18 novembre 2009 ISBN: 17037341 EAN: 9788817037341 Descrizione L'inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per "i metodi di Hitler", le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte veneziane contro gli "zingari" anche se sono veneziani da secoli e fanno di cognome Pavan, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue... Come a volte capita nella storia, proprio negli anni in cui entrava alla Casa Bianca il primo nero è rifiorita la pianta maledetta del razzismo, della xenofobia, del disprezzo verso l'altro che pareva rinsecchita nella scia del senso di colpa collettivo per il colonialismo, per le leggi Jim Crow negli Stati Uniti, per l'apartheid in Sudafrica e soprattutto per l'Olocausto. Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d'insieme di ieri e di oggi del rapporto fra "noi" e gli "altri". Perché "la storia documenta una cosa inequivocabile: l'idea dell"altro" non è affatto assoluta, definitiva, eterna. Al contrario, dipende da un mucchio di cose diverse e è del tutto relativa. Temporanea. Provvisoria". Argomenti: #libro , #politica , #razzismo , #recensione , #saggio , #società , #stella Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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