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Anno VI n° 2 FEBBRAIO 2010 FATTI & OPINIONI |
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Dal Resoconto stenografico della Seduta della Camera dei deputati n. 277 di mercoledì 3 febbraio 2010
Daniela Melchiorre (misto-LDMAIE) - Dichiarazione di voto finale
Dibattito sulla legge "Modifica all'articolo 420-ter del codice di procedura penale in materia di impedimento a comparire"
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Daniela Melchiorre. Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi Liberal Democratici-MAIE con questa dichiarazione annunciamo il nostro voto di astensione sull'odierno provvedimento di legittimo impedimento a comparire. Ci asteniamo perché la ratio ispiratrice della norma, ossia introdurre una misura salvacondotto per il Presidente del Consiglio, è stata tradita dall'inopportuna estensione anche ai Ministri di questo Governo. Abbiamo il coraggio di dire, infatti, che il legittimo impedimento avrebbe dovuto limitarsi ad essere una vera e propria legge ad personam che noi, pur non avendo mai approvato leggi di questo tipo, nel rispetto del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione, avremmo ritenuto opportuno introdurre in questo momento storico come soluzione intermedia che, sebbene a beneficio esclusivo di un individuo, il Premier, avrebbe avuto due aspetti favorevoli per la collettività: in primo luogo, chiudere una volta per tutte la stagione dello scontro tra Governo e magistratura e lasciare che il Governo inizi finalmente a occuparsi dei problemi pressanti che affliggono il nostro Paese. Pensiamo alla crisi economica, all'occupazione, alla casa, alle imprese e alle famiglie in difficoltà, a dimostrazione che anche noi che siamo all'opposizione riteniamo che la politica non si possa fare a colpi di giustizia, ma che debba dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze degli italiani. Il secondo aspetto favorevole è che, in virtù di questa apertura, ci aspettiamo che il Governo e la maggioranza, con senso di responsabilità, arrestino o modifichino strutturalmente lo scellerato provvedimento in tema di cosiddetto processo breve, che consiste, in realtà, in un inganno finalizzato ad azzerare migliaia di processi e quindi in una vera e propria legge contra multitudinem. Signor Presidente, noi Liberal Democratici non siamo giustizialisti, ma crediamo nella giustizia e non taceremo di fronte allo scempio che si vuole farne. Daremo il nostro contributo perché si facciano riforme volte realmente ad accelerare i suoi tempi e a garantirla in maniera uguale per tutti. Per queste ragioni, oggi avremmo votato in senso favorevole, anche in considerazione del fatto che questa sarebbe potuta essere una legge ad personam insolita. Infatti, se riferita solo al Premier, sarebbe stata l'unica, tra quelle approvate in questi anni dal centrodestra, a privilegiare una sola persona, senza danneggiare la collettività, a differenza di tutte le circa venti precedenti leggi contra multitudinem, che hanno creato un vero e proprio vulnus alla giustizia, per aver contribuito, tra l'altro, a dilatarne strumentalmente i tempi e a negare la certezza della pena. Purtroppo, l'estensione del legittimo impedimento anche ai Ministri ha trasformato di fatto un provvedimento ad personam in una sorta di immunità nascosta per tanti, troppi, soggetti, usando impropriamente lo strumento della legge ordinaria, anziché quello della legge costituzionale. PRESIDENTE. Onorevole Melchiorre, la prego di concludere. DANIELA MELCHIORRE. Pertanto, non può che essere da noi Liberal Democratici-MAIE rispedita al mittente. Questi sono i motivi che ci inducono ad esprimere un giudizio critico Pag. 176nei confronti di questo provvedimento, confermando il nostro voto di astensione (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Liberal Democratici-MAIE e Unione di Centro). |
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