Da anni mi diletto a dipingere.
E’ una passione antica, che ad un certo punto, come spesso accade nella vita, avevo perduto per strada. Un giorno, grazie ad un breve laboratorio residenziale, l’ho ritrovata intatta e anzi, accresciuta. Dopo un’infinità di anni, ho ritrovato anche la mia vecchia, cara scuola, in cui non avevo mai più trovato il coraggio di mettere piede: il suo ricordo era per me quasi leggendario.
Ma le cose tornano.
Sono dunque tornata a passeggiare nel grande parco della mia scuola materna ed elementare. Si tratta di un complesso scolastico davvero unico nel suo genere, almeno qui a Milano, ma penso in tutta Italia e forse addirittura anche in Europa. Si tratta della “Casa del Sole”, anche detta “Trotter”, perché sorta al posto del galoppatoio, un tempo scuola per bambini rachitici, e convitto. Una delle prime scuole elementari ad applicare il cosiddetto “Metodo globale” di apprendimento. I padiglioni che contengono le aule stanno disseminati qua e là, in mezzo ad alberi secolari. Ai tempi coltivavamo l’orto, avevamo le galline; gestivamo con gli insegnanti la Cooperativa Chicchirichì, la Cooperativa Fiocco di Panna, la Flores dove si coltivavano i fiori ed avevamo anche una piccola banca interna. Sono convinta che il mio amore per la natura sia nato, o quanto meno si sia sviluppato, proprio in seguito all’esperienza presso la “Casa del Sole” di Milano, oggi scuola multi- etnica per eccellenza .
L’occasione per rivisitarla e anzi, frequentarla di nuovo insieme ai bambini, e quasi come una bambina, è stata offerta dalla mia adesione ad uno stimolante progetto che si sta realizzando proprio al suo interno: il Laboratorio di Scrittura Creativa per bambini, organizzato da Terre di Mezzo. Ad ogni quarta elementare sono stati offerti tre incontri, tutti diversi tra loro nelle modalità, e però tutti finalizzati all’invenzione di una storia da parte dei bambini. A proposito, Terre di Mezzo è sempre in cerca di volontari, se volete partecipare al progetto “Laboratorio di scrittura creativa per bambini” informatevi sul sito: www.terre.it
L’esperimento è stato positivo, gioioso. Una ventata di freschezza è entrata di colpo nelle mie giornate. Mi ero quasi dimenticata di quanto fossero creativi i ragazzini e le ragazzine, di quanto fossero generosi, affettuosi, spontanei. Mi pare che loro abbiano molto gradito il nostro intervento, che proseguirà fino a primavera inoltrata. E così, oltre a questa bella avventura, ho potuto passeggiare nel parco della scuola, rivedere gli enormi ippocastani, i platani, il ginko biloba, la piccola chiesa, la stalla, il teatro, la torre della sirena, la voliera, le fontane. Purtroppo la parte che ospitava la direzione ed il convitto è in avanzato decadimento. Peccato che il Comune non abbia pensato di provvedere al suo recupero né a quello della grande piscina all’aperto.
Ricordo che io mi ci perdevo dentro, al Trotter. Una volta la maestra mi mandò a cercare l’argilla da sola, vicino ai prati; ce n’era bisogno perché si facevano tanti lavori manuali e il materiale non bastava mai: si lavorava la creta, si sbalzava l’ottone, si usavano i colori, la cartapesta, il legno, il gesso…
Tutto torna.
Ho trascorso quest’ultima domenica dipingendo il bambù, non mi aspettavo che fosse tanto piacevole ed emozionante maneggiare quei lunghi pennelli cinesi, imprimere con i sigilli rossi i fogli di carta di riso, cercare di riprodurre alcuni segni calligrafici cinesi.
Non ho perduto il filo di tutto questo, dunque, e quello che mi è stato trasmesso ho anzi cercato di coltivarlo. Ho però in un certo senso sacrificato, in parte almeno, il mio mondo affettivo: spesso le persone più vicine scambiano questi interessi per disinteresse nei confronti loro. Non è così, invece, e provo ancora rammarico per avere generato dei fraintendimenti. Può essere che, comunque, alcune esigenze siano, purtroppo, inconciliabili.
Anche se il mio sogno d’interezza rimane, tutto forse non si può avere.
Se così è, sono felice di avere avuto il privilegio di creare delle nuove storie insieme ai bambini, di avere passeggiato nel magico parco della “Casa del Sole”, di avere conosciuto e collaborato con le nuove, bellissime persone di Terre di Mezzo. E di avere dipinto il bambù.
In suo onore, ecco a voi la mia:
Ode al Bambù
Che farai da grande?
Il bambu’!
…Il Bantu’?!?
…No, il bambu’!
Che si flette
Che si ardisce
Che stupisce
Che intuisce
Che appassisce
Ma non cade giù.
Io da grande
Voglio fare
Il bambù.
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