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Letto per voi La Bibbia dei villani di Dario Fo Di Cricio
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Chi non conosce Dario Fo? Sembra quasi impossibile che con quella faccia da giullare abbia vinto il Premio Nobel, in barba a tanti scrittori molto seriosi, che però hanno poco da dire, anche perché la loro seriosità non permette loro di essere umani.
Dario Fo è umano e sa raccontare le storie, come le raccontano i bambini, ma ovviamente non è infantile. Se mai ce ne fosse bisogno, la riprova la troviamo in questo libro dove a pezzi “grassi”, come “La presunzione del maiale” si affiancano pezzi come “Jodìtta e Aloferne” o la triste “Strage degli innocenti”. Ritroviamo in questo libro tredici scritti teatrali di Dario Fò, in una pagina testo originale in “Grammelot”, costruito con una mescolanza di dialetti, a fianco la traduzione italiana. Ogni testo è preceduto da un “prologo” in cui viene spiegata l'origine e i dialetti usati nel testo. La lettura fatta del testo originale ci riporta nel mondo di Dario Fo; sembra di rivederlo in scena con la sua mimica, ma anche la traduzione, che risulta ovviamente più facile dal leggere, ci fa rivivere le sensazioni provate nel vederlo sulla scena. I testi sono accompagnati da numerosissime illustrazione realizzate sempre da Dario Fo, un libro piacevolissimo che per chi conosce il Fo fa rinverdire i ricordi e invece, a chi non lo conosce permette, di entrare nel mondo straordinario e quasi fantastico del Premio Nobel La Bibbia dei villani di Fo Dario Curato da: Rame F. Editore: Guanda Collana: Narratori della Fenice Data di Pubblicazione: 25 Marzo 2010 Pagine: 288, illustrazioni, brossura Prezzo € 20,00 ISBN: 8860886791 ISBN-13: 9788860886798 Esistono Bibbie degli imperatori, splendidamente miniate, ed esistono, meno appariscenti e meno note, ma non meno preziose, Bibbie dei villani. Sono le Bibbie dei contadini, dei piccoli mercanti e degli artigiani, insomma del popolo minuto, che la tradizione orale e scritta di ogni regione d’Italia ci ha tramandato, e che Dario Fo e Franca Rame hanno scoperto in anni di ricerche sulle tradizioni popolari, ricreato sulla scena e ora riproposto, in una versione inedita, in questo libro. In queste Bibbie, commosse e piene di risate, Dio è gioia ma anche sofferenza, godimento e pianto, sorriso e sghignazzo: il Dio dei villani discute con gli animali e con gli umani, certe volte anche li aggredisce; l’Altissimo, essendo il padre delle sue creature, ha i loro stessi pregi e i loro stessi difetti, persino la gelosia, la paura di rimanere solo, la malinconia. E poi, altro fatto straordinario, egli non è solo maschio, ma anche femmina, cioè madre, una tradizione che viene da tempi lontani, dalla Grecia arcaica. La Bibbia dei villani di Dario Fo segue liberamente la successione «biblica», dall’Antico al Nuovo Testamento, dalla Genesi ai Vangeli canonici e apocrifi, con prologhi che introducono i vari racconti scritti nel volgare di lingue diverse con versione italiana a fronte. Ne viene fuori una storia di meraviglie e di storture, di miracoli e di stragi, di crudeltà e di tenerezza, di follie di potenti e onnipotenti e di saggezza popolare, dove il Signore parla attraverso l’energia e la concretezza dei villani. Un brano Lu Patretèrno, appresso a tutti li tribulaménti che gli eran capitati addosso nellu creare lo mónno, l'animali e li òmmeni, e po', la cacciata dallu paradiso, 'nu sacco de casciàre e probblèmi all'impazzàta... s'era affaticato appròprio da schiattare... accussì se n'era annàto a farse' na pennichèlla bbòna. S’ è avvecchiàto el Segnare... l'anni pàsseno anco pé illu,pur anco s’è eterno. Nellu meriggio a l'è abbioccàto che duòrme beato... quanno: TRABULA, BOAN, PAM.! 'Nufracasso a zompi, tricche tracche e bbott’a muro, lo resvéglia all'intrasàtte! «Dio.' Che d’è?» "Il Padreterno, dopo tutti i tribolamenti che gli erano capitati nel creare il mondo, gli animali e gli uomini, e poi, la cacciata dal paradiso, caciare varie e altri problemi, si era stancato da morire. Così se ne era andato a riposare. Si era invecchiato il Signore... gli anni passano pure per lui, pure se è eterno. Un pomeriggio, è lì tranquillo che dorme beato, quando: TRABULA! BOAN! PAM! Un fracasso infernale di scoppi e botti lo risveglia all'improvviso: 'Dio! Cos'è'." Dario Fo Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese, dove suo padre era capostazione. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma scopre in fretta la vocazione per il teatro e per la satira. Comincia a scrivere testi per la radio, poi debutta in scena con Franco Parenti e Giustino Durano. È l’inizio di una fortunata e lunga carriera che lo porterà, tra successi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo, con commedie politiche che attingono alla cultura popolare e alla cronaca di tutti i giorni. Nel 1997 riceve il premio Nobel per la letteratura. Argomenti: #cingolani , #dario fo , #libro , #recensione Leggi tutti gli articoli di Cricio (n° articoli 131) il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo |
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