INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
AL MINISTRO DELL’AMBIENTE
AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
PREMESSO CHE:
La Vinyls Italia Spa deriva dalla Ineos Vinyls Italia spa, ex EVC Italia Spa, che possedeva impianti italiani per la produzione di cloruro di vinile monomero (CVM) e polimero (PVC) negli stabilimenti di Porto Marghera, Ravenna e Porto Torres, nonchè di PVC Compounds in altri quattro stabilimenti (Argenta, Marghera, Pavia, Frosinone), oltre ad ulteriori due stabilimenti di produzione di PVC Film.
Fino al 30 giugno 2005 la società è stata controllata dalla EVC International NV e dalla EVC (UK) Ltd.
In data 1 luglio 2005 la Ineos Vinyls Holdings Ltd ha provveduto a conferire tutte le attività e le passività alla Ineos Vinyls Newco Ltd e a porre in liquidazione la EVC International NV.
Inoltre, sempre in tale data, tutte le società ex EVC hanno cambiato la propria ragione Sociale in Ineos. Conseguentemente, la EVC (Italia) SpA è divenuta Ineos Vinyls Italia SpA, determinando i connessi cambiamenti di proprietà delle azioni e di denominazione.
Si giungeva così al 28 dicembre 2005, data in cui Ineos Vinyls Uk Ltd cedeva le azioni della Ineos Vinyls Italia SpA alla Ineos Vinyls Ltd, che ne è quindi divenuta socio unico; sempre in pari data Ineos Vinyls Ltd ha ceduto, con effetto immediato, l’intero pacchetto azionario detenuto in Ineos Vinyls Italia SpA alla controllata, costituita in data 15 dicembre 2005 e denominata Ineos Vinyls Holdings Italia Srl. Tale Società è quindi divenuta unica detentrice del pacchetto azionario di Ineos Vinyls Italia SpA.
La Società è divenuta soggetta alla Direzione e coordinamento di INEOS Vinyls Ltd.
A partire dal 1 gennaio 2006, la Società ha conferito le attività e passività che facevano capo alle Divisioni Compounds, Rigid Film e Packaging Film alle Società di nuova costituzione Ineos Compounds Italia Srl e Ineos Films Italia Srl.
Il 24 gennaio 2006 ha ceduto tali partecipazioni alla sua controllante Ineos Vinyls Holdings Italia Srl.
In data 26/7/2006 la Ineos Vinyls Holdings Italia Srl ha ceduto l’intero pacchetto azionario, detenuto nella INEOS Vinyls Italia Spa, alle Società di diritto Inglese Vinyls Italia Ltd e Vinyls Italia 2 Ltd.
CONSIDERATO CHE:
1.la nuova società Ineos Vinyls Italia spa, ha presentato nei successivi anni, bilanci negativi. Ma nonostante ciò il Consiglio di Amministrazione della Ineos Italia e l’ ”azionista” di riferimento non hanno ritenuto di prendere significative iniziative per una differente gestione delle attività italiane miranti alla riduzione delle perdite e al contenimento dei costi di gestione. Nel 2006 la società Ineos Italia, aveva conferito alla società di gestione aziendale Proudfood uno studio, in seguito al quale alcune cariche aziendali venivano ridimensionate, tra cui quella di un amministratore delegato.
2.In un periodo immediatamente successivo, la stessa funzione veniva riabilitata. Notizie di stampa parlano di documenti che attesterebbero la decisione da parte di Ineos Vinyls Italia, già nel 2006, di chiudere gli impianti italiani nel gennaio 2009, come poi è avvenuto, e che i costi di uscita “regolare” sarebbero stati stimati bel oltre i 100 ml di euro. (Progetto Phoenix).
3.Nel 2007 è stato ceduto da Ineos Group alla società Vinnolit il business del PVC Emulsione, incluse le produzioni provenienti dall’impianto di Porto Torres, per il quale veniva stipulato un contratto di produzione in conto lavorazione. La stessa società Vinnolit ha poi annullato tale accordo di conto lavorazione nel novembre 2008. Dopo solo un anno così la Ineos Vinyls Italia si è vista tornare indietro un impianto, che era già di sua proprietà, con una minor quota di mercato (meno del 50% del mercato posseduto prima della cessione in conto lavorazione eroso dalla stessa Vinnolit). In aggiunta l’accordo commerciale prevedeva una serie di vincoli contrattuali che consentivano di vendere il prodotto solo in aree economicamente poco interessanti impedendo la vendita in aree di maggior remunerazione, quali l’Europa.
4.Contemporaneamente la società ha deciso di appoggiare sulla sua società italiana, la Ineos Vinyls Italia, le cosiddette “vendite a row” della Ineos Group, che erano e sono prevalentemente tese a fornire mercati del Medio Oriente / Oriente che prevede vendite espresse in dollari a prezzi nettamente più bassi del mercato europeo; non è chiaro se le conseguenti perdite siano state ripartite equamente tra le altre società che producono PVC della Ineos Group o se sono state allocate tutte sul bilancio della sola Ineos Vinyls Italia, aggravandone di conseguenza il bilancio economico.
5.Secondo quanto riportato dalla stampa, almeno una grande parte del debito di circa 80 ml € che Ineos Vinyls Italia aveva, e Vinyls Italia ha con il gruppo ENI, principalmente Syndial/PolimeriEuropa, è relativo al periodo successivo ad agosto 2008. Quindi tale debito risalirebbe sostanzialmente al periodo successivo alla dichiarazione di Ineos Group di uscire dall’Italia, dichiarazione resa ufficiale nel periodo aprile-maggio 2008, e quindi di chiudere gli impianti di produzione di CVM/PVC in Italia. E’ evidente che tale aumento significativo del debito ha reso la società molto “meno appetibile” da parte di chi avrebbe potuto essere interessato a rilevarne la proprietà.
6. Il 31 marzo 2009 è avvenuta la vendita della Ineos Vinyls Italia a due Società del cav. Sartor, la Sartor Investiment srl e la Sartor Holding Srl (società con capitale sociale, da quanto apparso sulla stampa, di poche decine di migliaia di euro) che così sono diventate proprietarie degli impianti di produzione di CVM e PVC situati a Porto Marghera, Porto Torres e Ravenna. La nuova società ha preso il nome di Vinyls Italia SpA. Dopo solo 20 giorni dall’acquisizione, la nuova proprietà ed il nuovo CdA hanno prima comunicato ufficiosamente e poi ufficialmente che, a causa di non ben chiare insolvenze contrattuali, la società non poteva continuare ad operare e che quindi era stata presentata richiesta di fallimento in proprio, peraltro poi sfociata nell’Amministrazione Straordinaria.
La strada della richiesta di Amministrazione Straordinaria al Tribunale sarebbe stata suggerita alla Vinyls Italia direttamente dall’Avv. Mauro Pizzigati.
7.In precedenza lo stesso cav. Sartor aveva acquistato sempre da Ineos Vinyls Italia (i giornali hanno riportato una cifra non particolarmente elevata di 8,5 ml €) anche gli impianti di produzione di PVC Compounds. Ma l’istanza di fallimento in proprio è stata presentata per la sola Vinyls Italia proprietaria degli impianti di produzione PVC resina di P. Marghera, P. Torres e Ravenna.
8.In riferimento ai suddetti impianti Compounds, inoltre la ex Ineos Vinyls Italia Spa aveva ereditato, acquisendo la EVC Compounds, un contenzioso fiscale con l’Agenzia delle Entrate per un valore di 25 ml €. Al fine di facilitare la negoziazione tra Ineos Vinyls Italia ed il cav. Sartor, nonostante la vittoria nei giudizi di primo e secondo grado, è stata effettuata una transazione con l’Agenzia delle Entrate per un importo di circa 10 ml €, il cui valore però e’ stato scritto a carico della Ineos Vinyls Italia, peggiorando così ulteriormente il bilancio 2008 e di conseguenza il debito della nuova società Vinyls Italia. Non è chiaro per quale ragione la Ineos Vinyls Italia abbia accettato di farsi carico di tale debito con l’Agenzia delle Entrate di pertinenza di un’altra società.
9.Tra le motivazioni addotte, per quanto riportato dalla stampa, ci sarebbe il mancato rispetto dei contratti di fornitura delle Materie Prime con l’applicazione di prezzi diversi da quelli concordati. Sembra però che negli stessi contratti firmati non fossero stati definiti i prezzi di acquisto e le tempistiche di fornitura delle Materie Prime, come avrebbe dovuto essere fatto per assicurare la consegna delle stesse a prezzi di acquisto convenienti, in particolare tenuto conto della debolezza economico/finanziaria della società e del mercato.
10.In merito poi alla nomina degli attuali Commissari giudiziari, quindi straordinari, è singolare il fatto che uno dei tre commissari nominati (l’avvocato Pizzigati) fosse stato ingaggiato a fine anno 2008, prima da Ineos e poi dal gruppo Sartor, in qualita’ di consulente legale. Un’altra singolarità consiste nel fatto che un altro dei tre Commissari, l’ingegnere Appeddu, si sarebbe licenziato in qualita’ di dirigente di questa Società per essere nominato Commissario.
11.A Luglio 2009 i Commissari giudiziari danno la delega della gestione aziendale all’Amministratore Delegato in carica. Su esplicito suggerimento dello stesso AM, la manutenzione straordinaria degli impianti, necessaria a fronte di scadenze di legge prestabilite ed in previsione di una allora imminente ripartenza produttiva, è stata affidata alla Videa srl, società del gruppo del cav. Sartor. Affidamento in realtà veramente singolare, in quanto non sarebbe stata bandita alcuna gara d’appalto, ma l’affidamento sarebbe stato disposto d’ufficio ad una società del gruppo del cav. Sartor, la quale ha, a sua volta, appaltato ad altre società gli interventi manutentivi. Tale intervento di manutenzione, pari a ca. 2,5/3 milioni di Euro e’ stato saldato (alcune ultime tranche in questi ultimi mesi) completamente, malgrado la lista di numerosi fornitori ancora in attesa di liquidazione.
12.Tra ottobre 2008 e novembre 2008 sarebbero state movimentate circa 5.000 tonnellate di prodotto su Porto Marghera in maniera virtuale, verso una società del gruppo Sartor, per aumentare il fatturato e poi essere successivamente stornato.
13.Non ci si spiega perché, a fronte di un grosso indebitamento e l’impossibilità di acquistare le materie prime per far ripartire gli impianti, a settembre 2009 si sarebbe rifiutata una transazione con il Gruppo Sirci, cliente Vinyls debitore per un totale di oltre 4.500 milioni e di cui ne offriva circa 3.8, in conseguenza delle perdite subite dal non ricevimento merci.
14.Dopo 8 mesi di amministrazione straordinaria, il debito della Vinyls è continuato ad aumentare, i fornitori continuano a non essere pagati e le perdite aumentano a fronte di un fatturato aziendale vicino allo zero. Non ci si spiega come mai sia stata rifiutata la proposta di “lavorazione in conto terzi” da parte del gruppo chimico Bertolini di Bologna, che avrebbe quanto meno garantito una ripartita degli impianti. Ad ottobre era stato comunicato che, successivamente alla presentazione del piano industriale al Ministero, sarebbe stata aperta la gara d’acquisto internazionale, mentre ad oggi, a fronte delle 5 ipotetiche aziende interessate, si tratta unicamente con un gruppo arabo. (RAMCO, tra l’altro già in affari con Sartor con la Raimondi SPA)
15. Il decreto legge 270/1999 che disciplina la procedura di amministrazione straordinaria di una società – come Vinyls Italia, sottoposta alla citata procedura dall’estate 2009 – prevede che entro quindici giorni dalla nomina dei commissari straordinari di un’azienda in fallimento, il ministro dello Sviluppo nomini con decreto un Comitato di Sorveglianza, composto da tre o cinque membri. Nel caso di Vinyls il ministero ha nominato i 5 membri del Comitato che dovrebbero “sorvegliare” i commissari di Vinyls, con un decreto che porta la data del 22 dicembre 2009, ben quattro mesi dopo la nomina dei tre commissari (gli avvocati veneziani Mauro Pizzigati e Giorgio Simeone e l’ingegnere Francesco Appeddu) avvenuta con decreto del tribunale di Venezia il 13 agosto del 2009. La notifica della nomina è arrivata ai membri del Comitato solo agli inizi del febbraio 2010. Il presidente del Comitato è il commercialista di Portogruaro , Mario Salvador, e gli altri membri sono: il commercialista di Benevento, Carlo Conte; il dottor Attilio Fiore già rappresentante del ministero nell’Osservatorio Nazionale del settore chimico; e due avvocati in rappresentanza delle società di creditori chirografari, Polimeri Europa (Eni) e Del Corona e Scardigli autotrasporti di Livorno. Il primo incontro con i commissari straordinari del Comitato è stato fissato per il 17 marzo, senza che ci sia stata prima nessuna riunione del Comitato stesso.
16.Di recente, sarebbe stato presentato un esposto alla procura della Repubblica di Venezia da parte di SYNDIAL, società del gruppo ENI, relativamente alla carenza di manutenzione e alla sicurezza degli impianti gestiti da Vynils. Poiché, all’interno dello stabilimento petrolchimico di Porto Marghera, esistono diverse situazioni teoricamente a rischio di incidenti rilevanti, (”legge Seveso”), riveste un carattere di interesse pubblico e di urgenza sapere come in realtà stiano i fatti e se i lavoratori e la popolazione corrano veramente dei rischi.
Ciò si sostiene in quanto, soprattutto in una fase di grave crisi economica o addirittura di dismissione degli impianti, invece che assistere ad una diminuzione dei controlli e delle verifiche, nonché degli investimenti, dovremmo assistere ad una maggiore sensibilità e attenzione da parte di tutte le autorità pubbliche preposte.
RITENUTO CHE:
i fatti e le circostanze esposti destino numerose e rilevanti perplessità sotto diversificati profili, di competenza rispettivamente dei Ministri che si intendono interrogare;
SI CHIEDE AI MINISTRI INDICATI IN INTESTAZIONE, nell’ambito delle rispettive competenze,
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