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Anno VI n° 5 MAGGIO 2010 RECENSIONI |
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Letto per voi
Storia della camorra di Francesco Barbagallo
Un libro avvincente che ci fa conoscere cosa sia la Camorra e... che si può combattere, togliendogli il suo scudo: la politica.
Di Giovanni Gelmini
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Si parla in continuazione di mafia e di Camorra, ma credo che pochi sappiano veramente cosa sia, quale sia il suo potere, quali siano le sue connessioni e quali siano i suoi punti deboli. bisogna conoscerli. Per ottenere questo occorre che qualcuno ci spieghi cosa sono. Ecco perché si continua a sottolineare che si deve parlare sempre di questi poteri quasi occulti e non accettare gli inviti di chi vuol far tacere chi ce rivela come sono organizzati, come agiscono e come si rapportano con gli altri poteri.
Quello che si vede, spesso è solo una piccola parte della loro realtà. Così oggi ho scelto “Storia della Camorra” di Francesco Barbagallo molto attuale e utile per conoscere. Il libro lo possiamo dividere in due parti logiche, con capitolo di collegamento: la prima comprende i primi cinque capitoli, circa un terzo del volume, e parla della camorra dall'Unità d'Italia al fascismo; il VI° capitolo tratta della Camorra e del Fascismo; quindi la seconda parte, dal capitolo VI° al XIII°, che va dall'ultimo periodo bellico ad oggi. Scopriamo così che la Camorra nel periodo dei Borboni si occupava di esigere “tasse” dai traffici, ma la sua rocca forte erano le carceri, ove imperava taglieggiando i prigionieri. Il primo salto di qualità avviene proprio con la caduta del Regno delle due Sicilie, quando ai camorristi, che a differenza delle strutture dello stato borbonico avevano il controllo del territorio di Napoli e dintorni, vengono affidati gli incarichi per il governo del territorio. Da questi avvenimenti si comprende molto bene come lo sviluppo del potere della criminalità organizzata non può non essere scisso da un rapporto stretto con il potere e la politica. Essa sostiene sempre il candidato vincente, perché si accoda al candidato forte o, più spesso, quando ne ha la forza, fa vincere il suo candidato. Noi forse pensiamo che certi rapporti con il potere siano relativamente recenti e invece no: sono così fin dall'inizio. Inoltre, fin da allora, chi è colluso tenta di sminuire l'esistenza del potere criminale. Ecco un brano preso dal libro: “Mi meraviglio che lei, magistrato, e dovrebbe quindi ben conoscere l'organizzazione della camorra e della mafia, dica che è un'organizzazione fantastica. Che un magistrato creda questo è veramente doloroso, e quasi io rinunzierei a parlare, disperando della giustizia del mio paese dopo che un magistrato, e non degli ultimi, ha affermato che la camorra è un'organizzazione fantastica! ” Potrebbe sembrare una frase detta in qualunque talk-show di una trasmissione televisiva di oggi; invece è una frase detta dal deputato clerico-moderato di Napoli-Chiaia, il marchese Alfredo Capece Minutolo di Bugnano, dopo una secca interruzione del deputato giolittiano di Isernia Edoardo Cimorelli, all'inizio del '900. Un'ulteriore prova del legame di necessità tra mafie e potere lo troviamo nella “Storia della camorra”. Barbagallo ci racconta come, quando il potere vuole e si sgancia da questo legame, la criminalità perde forza e torna ad essere un potere locale limitato. Scopriamo così che, all'inizio del novecento, la Camorra “con i colletti bianchi” quella che non si sporca le mani con le imprese di piccolo cabotaggio e imita la classe superiore, ha creato un forte disagio nella Nobiltà del Regno. Questa agisce quindi in sua opposizione e, controllando i politici, la elimina. L'altra Camorra, quella più tradizionale, invece sarà invisa al fascismo, che provvederà a ridurla a poca cosa. Quindi quando il potere vuole le mafie si possono vincere, se questo non avviene è solo perché il potere non lo vuole. Nel libro scopriamo anche le differenze tra Mafia Siciliana, 'Ndraghta e Camorra e la capacità di quest'ultima di sfruttare ogni occasione per fare soldi, come dei veri imprenditori. Così è stato per il periodo dei “magliari” e così è per l'attività legata ai rifiuti. Insomma un bel libro che ci spiega molte cose anche del mondo di oggi. Per concludere riporto quanto è scritto sulla quarta di copertina:
Francesco Barbagallo è stato il primo a raccontare il potere della camorra come potere imprenditoriale quando nessuno osava farlo, ancorandolo a un passato indispensabile per interpretare il presente.
“Storia della camorra” è un libro fondamentale perché frutto degli studi di uno dei più grandi storici italiani, di un intellettuale che declina le dimensioni economica, criminale e imprenditoriale della camorra, attraverso il tratto umano che le è proprio e che la condannerà all'estinzione. Dalle catastrofi - dice Barbagallo - per fortuna si può emergere.
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