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Visita alla mostra di Clusone “Il silenzio delle forme”

Bruno Lucchi, uno scultore che ama la bellezza


Di Cricio

 

Bruno Lucchi Simbiosi

Mi sono innamorato delle sue sculture, quando le ho viste in fotografia, immerse nel verde della natura.
La prima cosa che mi ha colpito di quelle immagini è stata l'armonia, la serenità che infondevano. Oggi in questa società, l'arte troppo spesso non infonde serenità.

Le sue forme sembra che ti sorridano e ne sono rapito. Quale occasione di vedere da vicino le sue opere e magari conoscerlo è stata per me l'inaugurazione della mostra a Clusone “Il silenzio delle forme”.

Lì ho trovato quello che già avevo visto, ma con tanto di più.

Le forme create dalla fantasia di Bruno Lucchi trovano una collocazione sinergica nell'architettura medioevale dell'Oratorio dei Disciplini: rigore moderno, con il rigore di strutture antiche.

Le sculture di Lucchi hanno in sé un significato mistico e qui lo mostrano in tutta la loro potenza.

I rilessi del bronzo lucido si illuminano nelle stanze ricche di arredi sacri, come una testimonianza silenziosa; le forme allungate di “Penelope” e “Androgino” spingono l'occhio del visitatore verso l'alto, verso l'infinito delle volte che chiudono come soffitto le stanze. Il significato di questo diventa chiaro nel “Bozzetto per la statua a Padre Pio”, in cui il viso “buono” del Santo è sorretto da un corpo lungo che lo porta ad essere “grande”, spinto verso il cielo.

Le sue spiegazioni sono semplici, espresse con un linguaggio piano, come appaiono semplici le sue opere, anche se nella realtà contengono grandissimi significati.

 

Bruno Lucchi Custode dei sogni bronzo, 60cm

Ad esempio, la coppia di “Custode dei sogni” mostra al primo sguardo una profonda armonia e trasmette più di altre la serenità, ma la spiegazione che Lucchi ne fa mette in luce un significato profondo: i sogni che si fanno quando ci si unisce in matrimonio e la loro difesa. Per custodirli occorre che la coppia sia unita come questa, che, pur nella diversità, diventa un blocco inscindibile nelle due parti iniziali.

Cosi tutte le sue opere esposte, con le sue parole, assumono un significato più completo e spingono a pensare. Ecco le “Tavole della memoria”: lettere incise nella creta, lettere a caso, infossate nella materia color ocra rossa che sembrano cose perse, che, a volte, formano parole o nomi e questi, a loro volta, fanno riaffiorare ricordi.“Tavole” che sono sacrari della memoria.

Bruno Lucchi Perla bronzo, cm 34,3xcm 36,5








Infine le sue statuette della “Perla”: femminilità formosa, bellezza femminile in antitesi e in contrasto all'ideale femminile moderno, ma in perfetta linea col significato vero dell'aggettivo “formoso”, cioè “di belle forme, di membra armoniose e proporzionate”. Queste sculture mostrano una donna florida, con curve piene e ricche. Forme che mostrano una femminilità di madre, di amica, una sensualità serena e non aggressiva.

Ma troviamo la spiegazione completa di tutta l'opera di Bruno la troviamo in una affermazione che ho sentito uscire dalla sue labbra e che anche a mio avviso è verità assoluta: “L'arte deve essere bella”.


Vedi la presentazione della mostra: “Bruno Lucchi - Il silenzio delle forme” Clusone 8 Maggio 8 Giugno 2010
Vedi anche: Una giornata a Clusone Diario di viaggio a quattro mani di Serena e Gianni

Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #bruno lucchi ,        #scultura



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