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Anno VI n° 6 GIUGNO 2010 FATTI & OPINIONI |
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Interrogazioni a risposta immediata
Iniziative per garantire la prosecuzione della produzione degli impianti della società Vinyls siti in Italia
Dal Resoconto stenografico dell'Assemblea della Camera dei Deputati -Seduta n. 328 di mercoledì 26 maggio 2010
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Il testo dell’interrogazione
VICO, MARAN, BOCCIA, QUARTIANI, GIACHETTI, LULLI, BARETTA, FADDA, BENAMATI, COLANINNO, FRONER, MARCHIONI, MASTROMAURO, PELUFFO, PORTAS, SANGA, SCARPETTI, FEDERICO TESTA, ZUNINO, MURER, CALVISI, MELIS, MARTELLA, MARROCU, SCHIRRU, PES, MARCO CARRA e ALBONETTI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: il 27 aprile 2010 sono state aperte le manifestazioni di interesse da parte dei commissari della società petrolchimica Vinyls, attualmente in amministrazione straordinaria, con una gara internazionale relativa all'acquisizione del ciclo pvc, polimero del cloruro di vinile, il più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo, che rappresenta il cuore della chimica italiana, il segmento più pregiato del comparto; l'unica manifestazione d'interesse, già nota, è stata avanzata da Ramco, società multinazionale araba con sede in Qatar; la manifestazione d'interesse da parte di Ramco è stata resa e negoziata presso il ministero dello sviluppo economico fin dal febbraio 2010, con un preliminare di piano industriale, insieme a Eni, proprietaria degli impianti integrati di clorosoda; il predetto piano consisteva nell'acquisizione degli asset di Vinyls, ovvero gli impianti di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna, con la condizione che si definisse la cessione dell'intero ciclo del cloro con Syndial (Eni) relativamente agli impianti di Assemini (Cagliari), Cirò Marina e Porto Marghera; i lavoratori Vinyls e Syndial sono circa 1.000, i lavoratori dell'indotto circa 4.000, i lavoratori dell'area della subfornitura 2.000; gli impianti della Vinyls sono fermi dal mese di ottobre 2009: in tutto il periodo la gestione commissariale non ha prodotto alcun risultato, configurandosi per la scarsa attività e la lentezza dell'iniziativa, comportamento che ha coinvolto, ad avviso degli interroganti, anche il Governo; intanto l'Italia ha importato dal Centro-Europa per i trasformatori nazionali gomma-plastica, auto motive, arredo e edilizia, a cui corrisponde l'attività di circa 25 mila addetti; l'accordo, che sembrava in dirittura d'arrivo, come annunciato dal ministero dello sviluppo economico il 5 maggio 2010, grazie alla pre-intesa tra l'Eni e la Ramco, è tornato in alto mare con la lettera ricevuta dall'Eni nella quale Ramco annuncia il suo ritiro dalla trattativa; i motivi sarebbero principalmente tre: la richiesta fatta dai commissari per la vendita dei beni Vinyls (78 milioni di euro); l'esclusione delle saline di Assemini e il parco serbatoi «Utta» dal pacchetto di beni, con richiesta di Eni di trattarli con un tavolo di lavoro separato; la restituzione della concessione della banchina del sale all'ente portuale di Porto Marghera da parte di Eni; l'Unione europea ha sbloccato le fideiussioni allo Stato italiano per riavviare l'attività di Vinyls: le risorse secondo i sindacati potevano essere utilizzate per fare ripartire gli impianti e riportare i cassintegrati al lavoro, mentre i commissari hanno, invece, sostenuto che i fondi non erano disponibili, in quanto prestito da utilizzare dopo le verifiche sulle condizioni per riavviare le produzioni senza andare in perdita; il gruppo arabo era l'unico ad avere aderito al bando internazionale ed è necessario che si chiarisca se la posizione assunta dalla multinazionale qatarina sia riconducibile ad una strategia commerciale per ottenere qualcosa di più nella fase delle trattative avanzate o se si tratti di un vero e proprio abbandono -: se il Ministro interrogato non ritenga di richiamare Ramco a continuare nella trattativa e assumere una forte iniziativa nei confronti dell'Eni affinché sottoscriva subito l'intesa senza imporre ulteriori paletti, nonché di considerare indispensabile valutare altre soluzioni per la ripartenza immediata delle attività di Vinyls, anche in ragione delle fideiussioni ottenute dall'Unione europea acquisendo l'impegno di Eni a farsi carico del ciclo del cloro, indispensabile per il futuro industriale italiano, e a fornire materie prime e servizi per l'immediato riavvio degli impianti Vinyls. (3-01085) (25 maggio 2010) Dallo stenografico della Camerna dei deputati del 26 maggio 2010 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. PRESIDENTE. L'onorevole Calvisi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Vico n. 3-01085, concernente iniziative per garantire la prosecuzione della produzione degli impianti della società Vinyls siti in Italia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario. GIULIO CALVISI. Signor Presidente, parliamo della crisi dell'impianto petrolchimico della Vinyls di Porto Torres e Porto Marghera. Mi ricordava questa mattina Pag. 32il sindaco di Porto Torres, Luciano Mura, che da 90 giorni gli operai di Porto Torres occupano l'isola dell'Asinara. Siamo ad un tornante della storia che ci dirà se ci sarà un futuro per la chimica in Sardegna a Porto Torres, a Venezia e in Italia. Vi era un acquirente che aveva manifestato interesse per l'acquisto di tutti gli impianti e di tutti gli asset, era una società importante del Qatar: la Ramco. Questo interesse aveva acceso speranze sulla ripresa della produzione e su un futuro di stabilità per tutto l'impianto produttivo. Ramco si è ritirata, perché siamo sempre al solito punto. ENI non fa la chimica in questo Paese e non vuole, però, che nessuno la faccia al posto suo. Chiediamo al Governo, in particolare al Ministro Vito: Ramco c'è ancora? Perché non dite che Ramco è andata via forse solo perché ci sono le elezioni amministrative in Sardegna? Perché avete fatto andare via Ramco? Che alternative ci sono al fallimento, se Ramco è andata via? Da ultimo, la politica industriale in questo Paese la fa l'ENI o il Governo stesso? PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha facoltà di rispondere. ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, cercherò di soddisfare le domande poste alla base dell'interrogazione depositata dal gruppo del Partito Democratico, illustrata dall'onorevole Calvisi, alla quale credo che replicherà l'onorevole Vico. Il Ministero dello sviluppo economico ha seguito con grande attenzione la vicenda Vinyls, con l'obiettivo di garantire la continuità del ciclo del cloro nel nostro Paese. A seguito della dichiarazione dello stato di insolvenza della società, come ricordato nella interrogazione, ha manifestato interesse all'acquisto la Ramco del Qatar, in un'ottica di integrazione della filiera del cloro. Riguardo in particolare ai problemi segnalati nell'interrogazione, il Ministero dello sviluppo economico ci ha comunicato quanto segue: nell'incontro tenutosi il 5 maggio tra i rappresentanti del gruppo ENI e quelli della Ramco è stata data da ENI piena disponibilità ad una transazione coerente con le esigenze della Ramco, ribadita anche da recenti colloqui del Governo con i vertici ENI. Per quel che riguarda il problema delle materie prime e dei servizi, l'ENI ha confermato quanto già concordato con i commissari della Vinyls nell'incontro avvenuto presso il Ministero dello sviluppo economico nel novembre 2009 per l'approvvigionamento. Esistono, quindi, le condizioni affinché possano essere superate due delle criticità manifestate dalla Ramco. Circa l'approdo alle banchine presso il porto di Venezia per le operazioni di approvvigionamento della materia prima per gli stabilimenti di Porto Marghera, vi è la disponibilità dell'autorità portuale di Venezia a rinnovare le necessarie concessioni. Pertanto, anche tale preoccupazione della Ramco è da considerarsi superata. Per quanto concerne gli asset relativi alla società Vinyls, è in corso l'istruttoria relativa al programma di sessione presentato dai commissari, cui è stato chiesto di fornire i dovuti aggiornamenti anche con riguardo all'utilizzo della garanzia dello Stato. Pertanto, si potrà procedere celermente all'avvio di una procedura di vendita nelle forme dell'evidenza pubblica sulla base del valore della perizia reddituale in corso di acquisizione da parte dei commissari. In conclusione, quindi, confermo l'impegno del Ministero e dell'intero Governo ad operare per consentire la positiva e rapida soluzione della vicenda, riservandosi, qualora non venisse confermato l'impegno di Ramco o altri soggetti ad acquisire l'intero ciclo del cloro, di individuare soluzioni alternative in grado di garantire la salvaguardia dell'occupazione nell'ambito di un rafforzamento del settore chimico in Italia. PRESIDENTE. L'onorevole Vico, ha facoltà di replicare. LUDOVICO VICO. Signor Presidente, signor Ministro, la ringrazio per le risposte rese. Noi manteniamo tutta una serie di interrogativi e di perplessità. Poniamo ancora una questione importante: la necessità che l'intera vertenza sia avocata dalla Presidenza del consiglio. Poi riproponiamo due questioni semplici, sulle quali la sua risposta non ci dà alcuna tranquillità. Gli impianti, dopo la fideiussione europea, sono in grado di tornare a marciare e non stanno ancora marciando. Per quanto riguarda la Ramco, confermiamo quanto ella ci ha riferito. Noi manteniamo un dubbio e una perplessità: abbiamo l'impressione che la Ramco non sia disponibile al vincolo della continuità produttiva per i prossimi quattro anni. Solleviamo quindi un dubbio sulla natura industriale della società del Qatar, in ordine alla manifestazione di interesse stesso. Riteniamo che esistano già le condizioni per cui la Presidenza del consiglio verifichi rapidamente - nessun appuntamento è fissato ancora con la Ramco - la condizione di preesistenza. Quindi, di conseguenza, avvii quelle procedure urgenti, necessarie per la chimica italiana, per i sindaci di Porto Torres e di Venezia, per i lavoratori dell'Asinara, di Venezia, di Assemini e di Cirò Marina. Ai 25.000 lavoratori della gomma, della plastica, dell'automotive, la chimica italiana deve dare qualche risposta. L'ENI potrà essere nella condizione di renderla, non solo con riferimento al ciclo del cloro, di cui l'ENI è fornitrice, ma anche guardando con ottimismo e investendo sul futuro, sulla chimica del green diesel e dei biocombustibili. La risposta del Governo non ci soddisfa, ma siamo fiduciosi che, con l'intervento della Presidenza del Consiglio dei ministri lungo queste direttrici, si diano risposte alla chimica, al nostro Paese, ai lavoratori ed ai sindaci (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori). |
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