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L’evoluzione moderna dell’arte del vetro nella prima metà del secolo scorso

Da Zecchin a Scarpa: il ‘900 di vetro



 

Grande vaso in vetro blu con tre manici, manifattura Vittorio Zecchin 1928 coll.privata

L'idea che il vetro di Murano potesse essere progettato è un'idea piuttosto recente, nata dopo la prima guerra mondiale.

Prima esistevano artisti, insegnanti di disegno, architetti che proponevano nuovi modelli e correggevano le inesattezze e le goffaggini degli oggetti eseguiti dai maestri muranesi, ma più in un'ottica di rispetto della tradizione che di invenzione.
Il primo designer che imposta un rapporto nuovo con i vetrai e riesce a imporre le proprie scelte innovative e il proprio gusto "moderno" è Vittorio Zecchin che collabora dal 1921 con Giacomo Cappellin e Paolo Venini.

La sua idea è di reagire all'eccesso di decorazioni e di citazioni dello stile ecclettico di inizio secolo, recuperando la purezza e la semplicità delle forme dei vetri rinascimentali (un suo vaso si ispira a quello dipinto da Paolo Veronese nell'Annunciazione conservata oggi alle Gallerie dell'Accademia, e viene per questo chiamato "vaso Veronese") e dei vetri romani (il vaso detto "libellula" ha le grandi e leggerissime anse di alcuni modelli romani).

 
Cavallo in vetro pulegoso color giada manifattura N.Martinuzzi 1928-35 coll. privata
Dopo Zecchin troviamo Napoleone Martinuzzi, scultore di chiaro stile "novecentesco" che porta a Venezia l'Art Dèco nata a Parigi a seguito della grande mostra del 1925. Martinuzzi si ispira anch'egli alle forme della romanità, ma rivisitate in chiave eroica, sensibile ai mutamenti politici di quegli anni, e al recupero di certa "romanità" eroica.

Dopo Martinuzzi sarà direttore della Venini l'architetto Tommaso Buzzi, raffinatissimo esteta che porterà, per breve tempo purtroppo, uno nota di leggerezza, ironica eleganza, gusto miniaturistico in un mondo soffocato dalla retorica dell'invincibilità e dell'eroismo.

La grande stagione della Venini troverà infine in Carlo Scarpa il più moderno, coraggioso e innovatore interprete.

Parallelamente a questo filone di direttori artistici di incredibile talento, Murano troverà in Ercole Barovier, discendente della più famosa famiglia di vetrai dell'isola, un designer di grande fantasia e talento, il cui intuito miracoloso e la cui approfondita conoscenza dei segreti muranesi consentiranno di produrre dal 1928 al 1976 un'ininterrotta serie di capolavori che spaziano dagli animali ai tessuti di murrine, ai primi vasi pesanti ("fascistissimi") all'esplosione della creatività degli anni '50 e '60 che farà di Murano e di Venezia il faro del design mondiale del vetro.
 
Leone in vetro pulegoso manifattura di Flavio Poli 1930-31 coll. privata



L’avventura del vetro dal Rinascimento al Novecento tra Venezia e mondi lontani
Trento, Castello del Buonconsiglio
Vigo di Ton, Castel Thun 
dal 27/06 al 7/11 2010
vedi presentazione


Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #storia ,        #trento ,        #vetro

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