REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI AREZZO IL 9/6/2005 N 8 |
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Anno VI n° 7 LUGLIO 2010 - EVENTI |
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Quindici anni in cui l’artista, oggi poco più che trentenne, è stato interprete direttamente coinvolto, e non solo spettatore, dell’America delle periferie, violenta e insieme tenera, luoghi non luogo, senza misure o mezze misure. Sono spaccati su adolescenti in cerca di identità. Band che vivono la noia ruotando su una pista da skateboard, il sangue delle loro cadute, le tribù della notte, le droghe e gli incontri intimi bruciati nelle piccole stanze di hotel. L’artista entra in profondità, vive i mondi, non si limita a registrarli con lo sguardo di un entomologo. La leggerezza è semmai nell’espressione, quasi riproposizioni di fanzines illustrate o, meglio, di adolescenziali e caotici diari di vita. Ed Templeton nasce come skateboarder, sport che continua a praticare. Ed è proprio la pratica sportiva che gli consente di avvicinare alla pari i più giovani, registrandone crisi e ricerche, sogni, desideri, paure. Quello che travasa nelle sue immagini è un universo che ben conosce per averlo vissuto sulla propria pelle. Racconta di ricerche di sesso e di sessi, di angosce, aggressività, gioie e problemi in esistenze di passaggio. Senza giudicare, offrendo semmai opportunità e chiavi di comprensione a chi abbia voglia di capire senza preventivamente escludere. Per lui si è richiamata l’etichetta della “street art”, un’arte di strada, fatta di un insieme disordinato e straordinariamente vivo e attuale di linguaggi. Templeton esprime una continua contaminazione di foto e immagini dipinte, di interventi grafici e di scrittura: murales, tags, graffiti, pubblicità, ma anche musica, in un affastellamento di codici visivi e comportamentali.
Difficile classificare l’opera di Ed Templeton (1972), cresciuto in una periferia di Los Angeles, adolescente diviso tra skateboarding e punk, entrambe vie di fuga e strumento di salvezza. Lo sport gli dà il successo e a 21 anni fonda la “Toy Machine Bloodsucking Skateboard Company”, società leader di un territorio di confine, di una cultura urbana fuori norma. La passione per la pittura esplode alla scoperta di Schiele, Balthus e David Hockey. E di pari passo, la passione per la fotografia. All’inizio è una fotocamera analogica, che gli permette di creare personalmente le immagini.
La mostra è un progetto in collaborazione con lo SMAK di Ghent, a cura di Thomas Caron. Catalogo edito dallo SMAK con testi di Thomas Caron, Jean-François Chevrier, Carlo McCormick, Arty Nelson and Philippe Van Cauteren. TEMPLETON. Il Cimitero della Ragione A Nuoro, MAN Via Satta 27 - 08100 Nuoro dal 29 luglio al 3 ottobre 2010 Orario: 10:00/13:00 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica L'ingresso al museo è gratuito così come il servizio di visita guidata dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:30 alle 19:30. Info. telefono +39 0784 252110 info@museoman.it
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